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venerdì 29 giugno 2012

TROVATO CADAVERE CARBONIZZATO NELLA PERIFERIA DI ROSARNO

L’hanno trovato con il corpo parzialmente carbonizzato, in un fondo di sua proprietà. La scoperta del cadavere di Gaetano Sabatino, incensurato di 78 anni, è avvenuta nella tarda serata di ieri, dopo una segnalazione giunta ai carabinieri della compagnia di Gioia Tauro, diretta dal capitano Ivan Boracchia, che conducono le indagini coordinate dalla procura di Palmi. Pochi i particolari appresi, tenendo conto anche della tarda ora del rinvenimento, avvenuto intorno alle 22.30 di ieri sera. Secondo quanto appreso da fonti investigative, pare che l’anziano di trovasse in un fondo di sua proprietà nella periferia di Rosarno, e il corpo, al momento del rinvenimento, fosse in gran parte carbonizzato. Probabile che l’anziano sia stato attinto da qualche colpo d’arma da fuoco, anche se il particolare, nella serata di ieri, non è stato confermato dagli investigatori. Intorno alle 24, nella caserma della città del porto, i carabinieri hanno sentito per gran parte della notte i familiari della vittima, tra i quali sicuramente uno dei figli. Gaetano Sabatino, secondo quanto appreso, non aveva precedenti penali, i militari dell’Arma di Gioia Tauro stanno cercando di capire se l’uomo avesse avuto negli ultimi giorni problemi con qualcuno. Un qualcuno che avrebbe potuto decidere di uccidere l’anziano di Rosarno e poi dargli fuoco. Il corpo senza vita dell’uomo è stato rinvenuto in contrada Carrozzo, una zona impervia della periferia di Rosarno.

PARGHELIA BOMBA CONTRO IL COMUNE

Il boato cupo dell’esplosione ha rotto il silenzio della notte a Parghelia, noto centro turistico del vibonese. La gente è stata svegliata da una fortissima deflagrazione. Tutti in strada per capire cosa fosse successo. Sdegno, preoccupazione, paura quando ci si è resi conto che il bersaglio di quello che si è subito appalesato come un chiaro atto intimidatorio era il comune. Un ordigno di media potenza, collocato sotto una finestra del municipio, è deflagrato poco dopo le tre mandando in frantumi le vetrate. La finestra è stata completamente divelta. Per fortuna non si sono verificati danni a persone e agli altri immobili. Sul posto si sono immediatamente recati i carabinieri della compagnia di Tropea con gli artificieri. Dunque, ancora una volta, l’emblema dello stato, in questo angolo di paradiso da un punto di vista paesaggistico, è stato violato, è stato attaccato. Già negli anni scorsi, sindaco Vincenzo Calzone il municipio era stato fatto oggetto di pesanti atti intimidatori. Lo storia si è ripetuta la notte scorsa. Un sinistro messaggio al nuovo sindaco, Maria Luisa Brusio, avvocato, che guida il comune da due anni, dopo il periodo di commissariamento e scioglimento per infiltrazioni mafiose perché alcuni funzionari e consiglieri furono coinvolti nelle inchieste antimafia, Dinasty e Do ut des ? Il primo cittadino, si è detta ovviamente preoccupata, anche perché in questi mesi ha ricevuto altri pesanti avvertimento. Non so dare una motivazione – ha detto il sindaco – se non il fatto che, a qualcuno possa dare fastidio una gestione amministrativa improntata alla legalità e alla trasparenza. Gli inquirenti sono al lavoro. Le indagini non sono affatto semplici. Tra le ipotesi: l’atto sconsiderato di qualche balordo o un gesto dimostrativo della criminalità organizzata considerato che sul territorio vibonese il condizionamento della ndrangheta è forte e pervasivo grazie alla vile capacità intimidatoria esercitata non solo nei confronti degli imprenditori, degli operatori commerciali, non si contano le bombe, gli incendi, gli spari contro le attività economiche, ma anche delle istituzioni. Oltre al municipio di parghelia, ricordiamo quello di Stefanaconi, più volte oggetto di attentati. Per non parlare delle gravi minacce a tanti amministratori locali. Sul fronte legalità da queste parti è sempre codice rosso.

ARRIVATI IMMIGRATI A REGGIO CALABRIA

Sono arrivati durante la notte a Reggio Calabria i 53 immigrati soccorsi da una motovedetta della Capitaneria di Porto dopo che la barca a vela con la quale erano partiti dalla Grecia era andata alla deriva nel Mar Jonio. Gli immigrati, le cui condizioni sono buone, sono stati accolti dal personale della Croce rossa e dagli agenti della polizia di stato. Si tratta di 41 uomini, 5 donne e 7 bambini di nazionalità afghana, pakistana e siriana

SEQUESTRATI SEI DEPURATORI

Sei depuratori dislocati sul territorio di Cassano allo Ionio sono stati sequestrati dal personale della Capitaneria di Porto. Il sequestro e' stato disposto dal giudice del tribunale di Castrovillari che ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica. Dalle indagini della Capitaneria di porto era emerso che dal 2009 i depuratori non smaltivano i fanghi che venivano lasciati negli impianti di essiccamento.

SCOPERTA PIANTAGIONE DI DROGA

Un allevatore, C.S.M., di 56 anni, e' stato arrestato dai carabinieri a Motta San Giovanni perche' sorpreso mentre stava coltivando una piantagione di canapa indiana. Nel terreno sono state trovate 519 piante di varie dimensioni ed in gran parte pronte per la raccolta. La piantagione era irrigata con un sistema a ciclo continuo attingendo acqua direttamente da un ruscello limitrofo

AUTO RUBATE IN PIEMONTE E RIVENDUTE IN CALABRIA

La polizia stradale di Torino e Catanzaro ha individuato e sgominato un'organizzazione criminale specializzata nel furto e nel riciclaggio di autovetture di piccola e media gamma, rubate nell'hinterland torinese e riciclate in Calabria previa la sostituzione delle targhe e dei documenti di circolazione. Cinque persone sono state arrestate e 26 denunciate, a vario titolo, per furto pluriaggravato, ricettazione e riciclaggio. Nell'operazione sono stati sequestrati 18 veicoli.

ARRIVA "CARONTE" ALMENO 10 GIORNI DI FUOCO

Restera' al centrosud per almeno 10 giorni Caronte, l'anticiclone africano che da oggi pomeriggio iniziera' a soffiare aria calda a tutte le quote dall'entroterra algerino e tunisino verso il Mediterraneo. Portando temperature record, con punte di 40 gradi domenica, tra le 12 e le 17. La previsione e' di Antonio Sano', direttore del portale 'ilmeteo.it'. "Caronte - sottolinea l'esperto - al centrosud non mollera' la presa, ed anzi sembra proprio volerci traghettare fin verso la meta' del mese di luglio per un'estate ormai senza precedenti". Sano' ricorda che ''la Spagna ha gia' toccato i 45 gradi e molte regioni italiane raggiungeranno i 40 gradi nel corso del fine settimana, quando Caronte raggiungera' la massima potenza''. Domenica sono previsti alcuni record storici di caldo: 39 gradi a Bologna, Firenze, 38 a Roma, 40 a Ferrara, 39 a Pescara, 40 in Puglia, 36 a Napoli, 40 nel Campidano in Sardegna, 37 quasi ovunque al Centro-Sud e 37 anche sul Triveneto. I 33 gradi di Milano saranno poi percepiti come 38 a causa dell'elevato tasso di umidita'. Nel contempo, secondo Sano', veri e propri nubifragi collegati ad una perturbazione atlantica raggiungeranno il Piemonte a partire dalle Alpi occidentali, diretti verso la zona dei laghi lombardi e il resto delle Alpi, associati a grandine ed anche a trombe d'aria. Tra domenica e lunedi' i nubifragi si porteranno sulla Liguria e sulla Lombardia e infine verso il resto del nord, dove cessera' la sensazione di afa, mentre al Centro-Sud imperverseranno temperature di 36-38 gradi. Bollino rosso domenica per 10 città, tra cui Roma e Bologna, dove è prevista un'ondata di calore "in grado di avere effetti negativi sulla salute di persone sane e attive, e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini e i malati". Le previsioni sono del ministero della Salute, secondo cui le città dove è previsto il livello 3 (il massimo della scala) sono Bologna, Bolzano, Brescia, Frosinone, Latina, Perugia, Reggio Calabria, Rieti, Roma e Viterbo. Domani il bollino rosso è invece previsto solo a Perugia, Reggio Calabria, Rieti e Roma. Bollino arancione, per domenica, in altre 9 città (Ancona, Bari, Genova, Messina, Napoli, Palermo, Pescara, Trieste e Venezia), dove "il caldo può rappresentare un rischio per la salute nei sottogruppi di popolazione più suscettibili": anziani, bambini e malati. Il ministero, per le città dove è previsto il bollino rosso, dà una serie di consigli per difendersi dall'afa: evitare l'esposizione diretta al sole dalle 11 alle 18, evitare le zone particolarmente trafficate e l'attività fisica intensa all'aria aperta durante le ore più calde della giornata. E' poi bene, rileva il ministero, trascorrere le ore più calde della giornata nella stanza più fresca della casa, indossare indumenti chiari, leggeri e fibre naturali, bere liquidi moderando l'assunzione di bevande gassate o zuccherate, té e caffé. L'auto va poi presa nelle ore più calde solo se climatizzata, e in viaggio è bene portarsi comunque adeguate scorte di acqua. Un'attenzione particolare agli anziani e ai bambini: non vanno mai lasciati, anche se per poco tempo, nella macchina parcheggiata al sole. E' emergenza caldo per la popolazione anziana, soprattutto in vista di domenica quando le temperature raggiungeranno livelli record. Lo dichiara il presidente di Federanziani, Roberto Messina, intervenendo sulla morte di due anziani a Tirrenia, sul litorale pisano, molto probabilmente a causa di un colpo di calore. "Sappiamo oramai da tempo che in presenza di temperature elevate aumenta sensibilmente la mortalità degli anziani - spiega il presidente di Federanziani, Roberto Messina - specialmente se affetti da particolari patologie o ricoverati presso strutture assistenziali. Ciò dovrebbe indurre le istituzioni preposte a mettere in campo tutte le possibili strategie di contrasto a un fenomeno che si ripete ogni anno, attivando in tutte le città i sistemi previsionali che possano segnalare più efficacemente le situazioni meteo a rischio, dotandosi di numeri verdi, organizzando delle task force di sostegno alla popolazione più fragile". Messina spiega che "domenica si toccheranno record storici di caldo, con picchi di calore tra le ore 13 e le 16, quando si raggiungeranno temperature elevatissime". Vivono da soli, spesso ai pianti alti dei palazzi, a volte senza ascensore, in appartamenti piccoli, hanno problemi di salute e forse solo la pensione minima: questo l'identikit degli anziani più a rischio caldo in estate tracciato da Federanziani. "E' per questo - rileva - che chiediamo alle famiglie italiane di assicurarsi che i loro nonni seguano le regole fondamentali del nostro decalogo contro il caldo, evitando di uscire nelle ore più pericolose, assumendo molti liquidi, facendo arieggiare i locali in cui si vivono, riparandosi sempre il capo dal sole".

mercoledì 27 giugno 2012

GIOCATTOLI A FORMA DI ALIMENTI SEQUESTRATI

Oltre 10.470 prodotti contraffatti o pericolosi sono stati sequestrati, a Lamezia Terme, dalla guardia di finanza. Durante un controllo in due ditte che commercializzano materiale vario proveniente dal mercato asiatico, i militari hanno trovato capi di abbigliamento ed accessori con le effigie di personaggi dei cartoni animati nonche' simil-alimenti, cioe' prodotti per arredo o giocattoli con la forma di prodotti alimentari, la cui vendita in Italia e' vietata

INCENSURATO ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO

Ha fornito un alibi dichiarando il falso nelle indagini su un tentato omicidio ed e' stato colpito da ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Nel mirino dei carabinieri e' finito Fabio Caruso, 35 anni, incensurato, di Mirto-Crosia. L'uomo, interrogato dai militari dopo il tentato omicidio di A.M. (37), anche lui di Mirto-Crosia, avvenuto il 12 maggio scorso, forni' un alibi ai due fratelli Caruso ritenuti responsabili del fatto criminoso dichiarando il falso.

'NDRANGHETA CONFISCATI BENI PER OLTRE SEI MILIONI

Beni mobili e immobili per un valore di sei milioni di euro sono stati confiscati ai fratelli Francesco e Antonio Tallura, di 50 e 47 anni, imprenditori edili considerati contigui alla cosca Cordi' di Locri. I due erano stati arrestati nell'operazione denominata Shark con l'accusa di avere favorito la cosca in alcuni lavori. Eseguita dalla polizia la confisca di patrimoni aziendali, 19 automezzi, 4 terreni, alcuni fabbricati e libretti postali

COLORADO INCENDIO COSTRINGE 32MILA PERSONE AD EVAQUARE LE PROPRIE CASE

Un violento incendio che da almeno 3 giorni imperversa nell'area collinosa a Colorado Hills, nel Colorado, distruggendo centinaia di case e obbligando all'evacuazione oltre 32.000 persone. Secondo il quotidiano Denver Post, le fiamme sono altissime e i molti vigili del fuoco impegnati non sono riusciti a contenerle. siccità e le elevate temperature, quasi 40 gradi all'ombra in alcune aree da 5 giorni, hanno reso la situazione molto difficile. Migliaia gli ettari in fumo.

BANGLADESH SALE A 80 IL BILANCIO DELLE VITTIME PER FRANE

Frane e smottamenti avvenuti negli ultimi giorni in varie zone del Bangladesh hanno causato la morte di almeno 89 persone ed il ferimento di molte altre. Il nuovo bilancio e' stato fornito dall'amministratore capo della regione di Chittagong, Sirajul Haq, spiegando che le vittime, quasi tutte appartenenti a poveri villaggi, sono morte a causa di improvvisi smottamenti di terra dovuti alle piogge battenti degli ultimi giorni, ma anche per crolli e scariche elettriche.

SISMA EMILIA: PRONTI 80MILIONI PER LA RICOSTRUZIONE

Ottanta milioni per la ricostruzione nelle zone colpite dal sisma e destinati alla sicurezza sul lavoro e alla sicurezza sismica. E' il sostegno che Inail sviluppera', anche in base al decreto sviluppo, in raccordo con il commissario delegato Vasco Errani. Franco Lotito di Inail ha incontrato questa mattina Errani. ''Questi fondi - ha assicurato Errani - saranno impegnati sul fronte della sicurezza, obiettivo fondamentale che ci proponiamo di cogliere nella fase della ricostruzione''.

MONTEPASCHI SIENA CHIUDE 400 FILIALI

Il piano industriale di Mps prevede la "completa razionalizzazione dell'assetto del gruppo con incorporazione delle controllate e chiusura di 400 filiali" entro il 2015. Lo si legge in una nota diffusa da Rocca Salimbeni. AL VIA PIANO INDUSTRIALE, UTILE NETTO 630 MLN IN 2015 - Il Cda di Mps ha approvato il Piano Industriale 2012-2015, che prevede un utile netto consolidato di 630 milioni di euro a fine periodo. Lo si legge in una nota secondo la quale è prevista una riduzione dei costi operativi di 565 milioni di euro, con una variazione annua negativa del 4,3%. Il nuovo piano industriale è caratterizzato - secondo la nota diffusa da Montepaschi - da una "discontinuità che porterà un significativo rafforzamento patrimoniale, una politica rigorosa a tutela dell'asset quality, un equilibrio strutturale e nessuna dipendenza dalla Banca Centrale Europea (Eba)". Sotto il profilo patrimoniale, il Core Tier 1 secondo i criteri dell'Eba al 30 giugno ed il rapporto Common equity Tier 1 secondo Basilea 3 al 2015 è previsto all'8,07% (8,05% nel 2013) attraverso i Tremonti Bond e l'annunciato aumento di capitale fino a 1 miliardo di euro. Quanto alla liquidità, il piano prevede un rapporto totale impieghi/depositi all'88,4% (110% il rapporto commerciale) nel 2015 con un Nsfr (Net stable funding ratio, rapporto di resistenza strutturale) al 101% già nel 2012. Il piano prevede inoltre un costo del credito di 77 punti base a fine periodo, un rapporto costi/margine di intermediazione al 58,5% ed un risultato operativo netto superiore a 1,3 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo del 26,2% ed una redditività operativa (rote) al 7%. MPS: CEDE 60% BIVERBANCA A CARIASTI PER 203 MLN - Il Cda di Mps ha deliberato di accettare l'offerta vincolante di CariAsti per rilevare il 60,42% di Biverbanca (Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli), oggi nelle mani di Rocca Salimbeni, ad un prezzo di 203 milioni di euro. Lo si legge in una nota. MPS: AL VIA PROCEDURE TREMONTI BOND E TEST SU AVVIAMENTO - Il Cda di Mps ha avviato le procedure necessarie ad ottenere entro l'anno 3,4 mld di liquidità tramite i Tremonti Bond. Lo si legge in una nota secondo la quale è stato avviato anche il test di svalutazione (impairment test) sull'avviamento al 30 giugno scorso, che "potrebbe comportare una svalutazione materiale degli avviamenti iscritti a bilancio". Il Cda ha poi convocato l'assemblea straordinaria per la delega per un aumento di capitale fino a 1 miliardo entro 5 anni.

SIRIA GIORNALISTI UCCISI

E' di almeno 7 persone uccise, tre giornalisti e quattro guardie, il bilancio di un assalto compiuto in mattinata alla televisione Ikhbariya a Damasco, secondo fonti ufficiali. Nell'attacco, avvenuto alle 4,30 ora locale (le 2,30 ora italiana) sono state anche ferite 9 persone. Sette altre persone sono state rapite. Secondo il ministero dell'Informazione si è trattato di "un vero massacro". Le fonti hanno detto che l'azione è stata compiuta da un gruppo di uomini armati contro la sede principale dell'emittente, a Drousha, una quindicina di chilometri a ovest di Damasco. SIRIA: HULA; INCHIESTA ONU, REGIME TRA RESPONSABILI - La Commissione internazionale di inchiesta sula Siria non ha potuto stabilire l'identità degli autori della strage di Hula il 25 maggio scorso, ma "considera che le forze leali al governo possano essere state responsabili di molte delle morti", afferma il rapporto presentato oggi dalla Commissione al Consiglio Onu sui dirtti umani. SIRIA: INCHIESTA ONU, IN ALCUNE ZONE E' GUERRA CIVILE - In alcune zone della Siria, i combattimenti "sempre più militarizzati" hanno le caratteristiche di un "conflitto armato non internazionale", cioé di una guerra civile. Lo afferma la Commissione internazionale di inchiesta sulla Siria in un rapporto presentato oggi al Consiglio Onu sui diritti umani.

RIENTRATA LA SALMA DEL CARABINIERE UCCISO

La salma del carabiniere scelto, Manuele Braj, è a Roma. L'aereo, un C130 dell'aeronautica militare con a bordo il feretro del 30enne militare salentino, promosso appuntato scelto, è atterrato all'aeroporto militare di Ciampino alle ore 10.31. A rendere gli onori militari sulla pista un picchetto interforze mentre saranno i commilitoni del 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia a far scendere a spalla la bara dall'aereo. Ad accogliere la salma del carabiniere Manuele Braj a Ciampino,insieme ai familiari, ci sono il presidente del Senato Renato Schifani ed il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Schierati sotto l'aereo, oltre al presidente del Senato Renato Schifani, al presidente della Camera, Gianfranco Fini, ed ai familiari di Manuele Braj, tra gli altri anche il sottosegretario alla Difesa, Filippo Milone, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. di Corpo d'Armata Biagio Abrate, il Comandante Generale dell'Arma dei carabinieri, Generale di Corpo D'Armata, Leonardo Gallitelli, l'ambasciatore dell'Afghanistan a Roma con l'addetto militare. La bara, avvolta nel tricolore, è stata fatta scendere dall'aereo a spalla dai commilitoni del carabiniere ucciso e, davanti al picchetto d'onore, c'é stata la benedizione da parte del cappellano militare del comando generale dell'Arma, Mons. Ugo Borlenghi e l'omaggio del presidente del Senato Schifani che ha sostato davanti al feretro. Subito dopo, sotto un sole cocente, il mesto corteo fino al carro funebre. Un dolore composto quello dei familiari di Braj, dalla moglie Federica con in braccio il figlioletto Manuel, ai genitori Santo ed Annamaria. Poi, alle 10.50, il carro funebre ha lasciato l'aeroporto diretto all'istituto di medicina legale.

TIR CONTRO TRENO SOLO FERITI

Incidente ferroviario questa mattina poco dopo le 8.30 a Corte Franca, nel bresciano. Stando alle prime frammentarie informazioni, al passaggio a livello di via Risorgimento un mezzo pesante si e' schiantato contro un treno della linea Brescia-Iseo-Edolo (Trenord). Secondo i soccorritori ci sarebbero diciassette feriti, due gravi e quindici lievi tra i passeggeri. Da una prima ricostruzione fornita da Trenord, l'autista del camion sarebbe passato mentre le sbarre del passaggio a livello già si stavano abbassando e sarebbe rimasto incastrato sui binari mentre il convoglio sopraggiungeva. "'Questa mattina, poco dopo le ore 8 - precisa Trenord - un camion che trasportava terra non ha rispettato le norme di sicurezza e ha tentato di attraversare un passaggio a livello che si stava regolarmente chiudendo tra Borgonato e Bornato sulla linea Brescia-Iseo-Edolo, rimanendo tra i binari. Il treno che stava sopraggiungendo, il numero 18 partito da Brescia alle 7.58 e diretto a Breno, ha azionato la frenatura di emergenza ma non ha potuto fare nulla per evitare l'impatto". La linea è attualmente chiusa tra Brescia e Iseo in entrambe le direzioni, ma è stato attivato un servizio autobus sostitutivo

venerdì 8 giugno 2012

SEQUESTRATI 3 PESCHERECCI ITALIANI

Tre motopesca della flotta di Mazara del Vallo sono stati sequestrati in serata dalla motovedette libiche. Secondo le prime informazioni comunicate via radio al momento del sequestro si trovavano tra le 30 e le 50 miglia dalla costa di Bengasi, il porto in cui sarebbero stati dirottati. A bordo dei tre pescherecci si dovrebbero trovare, una ventina di marittimi. Non sono stati sparati colpi di arma da fuoco, ma i militari libici sarebbero saliti a bordo.

giovedì 7 giugno 2012

"GIUSTIZIA E' FATTA" HA DETTO IL PAPA DI MELISSA

"Giustizia è fatta". E' stata questa una delle frasi dette da Giovanni Bassi, padre di Melissa, in una conferenza stampa a Mesagne. "Ringrazio tutti - ha aggiunto - per quello che hanno fatto. Ora trovo la forza - ha aggiunto - in mia moglie, pensando a Melissa". Nella conferenza stampa, accompagnato dall'avvocato Fernando Orsini, Bassi ha ringraziato le forze dell'ordine, i magistrati e anche i giornalisti". "In questi giorni - ha aggiunto - ho sentito tutti vicini". L'avvocato Orsini ha aggiunto che quando "ho avuto la notizia del fermo, ho sentito la voce dello Stato". Giovanni Vantaggiato "non è un padre": ha detto Massimo Bassi, padre di Melissa, parlando con i giornalisti nell'aula consiliare del Comune di Mesagne. "Quell'uomo - ha aggiunto - per me non esiste, non può - ha detto più volte - essere un padre". "Non voglio parlargli - ha detto diverse volte Bassi - per me lui non esiste. Mai immaginavo che questo 'fattaccio' potesse essere opera di un padre. Non posso pensare che in questi venti giorni lui abbia mangiato con la sua famiglia, con i suoi figli. Lui ha spezzato la mia famiglia, ma ha anche spezzato la sua famiglia". PADRE MELISSA, PENA MORTE? HA GIA' 68 ANNI -"Quell'uomo, che non è un padre, ha già sessantotto anni". Così, provato dall'emozione, Giovanni Bassi ha risposto ad una domanda dei cronisti sulla necessità della pena di morte per l'uomo che ha confessato l'attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Bassi ha più volte detto ai cronisti di non voler "incontrare quell'uomo" e di non volergli parlare perché "per me non esiste: non ho alcun messaggio da mandargli". IL KILLER: 'PER QUANTO STARÒ QUI?' Giovanni Vantaggiato, di 68 anni, il presunto autore dell'attentato di Brindisi fermato ieri sera, avrebbe fatto esplodere la bomba di giorno dinanzi alla scuola Morvillo Falcone perché di notte lì non c'era nessuno. Lo ha detto lo stesso Vantaggiato nell'interrogatorio di ieri. Lo ha riferito il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, nella conferenza stampa in corso al Palazzo di giustizia di Brindisi. A Giovanni Vantaggiato viene contestato, nel decreto di fermo, il reato di strage in concorso aggravata da finalità di terrorismo. Il decreto di fermo è stato firmato dal procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, dal sostituto procuratore della stessa Dda Guglielmo Cataldi e dal pm della procura di Brindisi Milto De Nozza. Nel provvedimento si contesta il concorso nel reato "per coprire ogni eventualità", ha precisato Motta. Il fermato "ha decritto l'ordigno - ha riferito Motta - e come era composto, ed ha competenze elettrotecniche" per costruirlo. Quanto alla somiglianza del fermato con l'uomo ripreso in un video di un chiosco di fronte alla scuola scenario dell'attentato, Motta ha aggiunto che "é evidente che è la stessa persona" e che probabilmente si è trattata di una "imprudenza". Alla conferenza stampa erano presenti tra gli altri il vicecapo della polizia, Francesco Gratteri, i vertici dello Sco e del Ros; non erano presenti né il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, né il pm De Nozza. All'individuazione del presunto responsabile dell'attentato di Brindisi si è arrivati attraverso l'individuazione di due auto, una presente la notte quando è stato collocato l'ordigno dinanzi alla scuola Morvillo Falcone, e l'altra la mattina seguente quando c'é stata l'esplosione. Lo ha riferito il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, in una conferenza stampa al palazzo di giustizia di Brindisi. Le due auto - una Fiat Punto bianca e una Hyundai blu - erano entrambe nella disponibilità dell'uomo fermato ieri sera, Giovanni Vantaggiato e sono state sequestrate nel corso delle perquisizioni eseguite nei confronti dell'imprenditore. VANTAGGIATO IN CARCERE, 'QUANTO STARO' QUI?' - "Quanto tempo dovrò stare qui?': è l'unica domanda che Giovanni Vantaggiato, responsabile dell'attentato del 19 maggio scorso alla scuola Morvillo di Brindisi, ha fatto la scorsa notte all'arrivo nel carcere di Lecce. L'uomo - riferisce all'ANSA chi ha potuto vederlo - mantiene "un atteggiamento remissivo, passivo". "La bomba l'ho fabbricata io nel deposito. Ho comprato fuochi d'artificio e li ho svuotati mettendo dieci chili di polvere pirica in ciascuna bombola". Ha detto nell'interrogatorio di ieri sera Giovanni Vantaggiato. "Le bombole - ha detto ancora il 68/enne - le ho portate la sera prima con la Fiat Punto sul luogo dell'attentato. La mattina dopo sono andato lì con la Hyundai (l'altra auto di famiglia, intestata alla moglie, ndr) e ho pigiato il telecomando". SINDACO, MESAGNE VITTIMA NON CARNEFICE - "La città di Mesagne è vittima e non carnefice": così il sindaco, Franco Scoditti, ha commentato la notizia del fermo dell'uomo di Copertino che sarebbe responsabile dell'attentato alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi che ha causato la morte della giovane mesagnese Melissa Bassi. "Questa notizia - ha aggiunto Scoditti - ci dà solo un parziale conforto per il dolore che ancora oggi continua a provare tutta la città di Mesagne. Ma il dolore più grande resta quello della famiglia Bassi e delle famiglie delle altre ragazze rimaste ferite nell'attentato". Il sindaco ha reso noto che nel pomeriggio incontrerà i familiari delle ragazze "ai quali dobbiamo continuare a restare vicini così come abbiamo fatto dalla mattina dell'attentato". Scoditti ha poi definito "avventate" le ricostruzioni di chi collegava l'attentato a "connivenze con la criminalità di Mesagne. In questa città - ha proseguito il sindaco - abbiamo i nostri problemi, ma al tempo stesso ci sono gli anticorpi per difendersi. E siamo orgogliosi di quello che ha detto don Ciotti, che ha definito Mesagne come la città dell'antimafia". di Paolo Melchiorre e Matteo Guidelli E' lui. L'uomo che ha ucciso Melissa e ferito altre cinque studentesse, il killer che ha seminato il terrore in tutta Italia con una bomba davanti ad una scuola e riportato il Paese indietro di trent'anni, ha un volto e un nome: a 18 giorni dall'attentato, inquirenti e investigatori hanno fermato Giovanni Vantaggiato, sessantottenne titolare di un deposito di carburanti agricoli di Copertino, un paese in provincia di Lecce. Dopo nove ore d'interrogatorio, l'uomo, sposato con due figli, avrebbe fatto le prime ammissioni su elementi che non poteva negare e ammesso le sue responsabilità: "sì, quella bomba l'ho fatta io da solo. L'ho pensata e l'ho costruita". La svolta nelle indagini arriva ieri mattina ed è lo stesso capo della polizia ad annunciarla, seppur in maniera molto vaga. "Su Brindisi ho sentito tante sciocchezze, la mafia locale, terrorismo brigatista, Cosa Nostra. Ma non c'entrano nè la mafia nè gli anarco-insurrezionalisti del Fai - dice Antonio Manganelli agli allievi della scuola di polizia interforze -. Noi ci troviamo di fronte ad indagini che devono dare una risposta e quando sapremo chi è stato sapremo anche la matrice. E ci arriveremo a chi è stato". Manganelli in serata ha voluto sottolineare che la "definitiva svolta" è il frutto del "grande lavoro dei magistrati e della splendida sinergia tra carabinieri e polizia" che "si sono impegnati con passione e competenza, a dispetto di tutte le teorie emerse in questi giorni". Nel pomeriggio di ieri la notizia è diventata di dominio pubblico quando si è saputo che il sessantottenne era nella questura del capoluogo salentino per essere sentito. Investigatori ed inquirenti erano fin da ieri mattina convinti che fosse proprio Vantaggiato l'uomo che ha premuto il pulsante che ha attivato l'ordigno davanti alla Morvillo-Falcone: per poterlo fermare, però, avevano bisogno di una serie di riscontri e di verifiche che sono arrivate solo a tarda sera. E è così scattato il provvedimento di fermo. Sul sessantottenne era stata raccolta, ancor prima della sua confessione, una serie di elementi che più fonti hanno definito fin dal pomeriggio "altamente significativi". Ci sarebbe, innanzitutto, una somiglianza molto accentuata tra l'uomo ripreso la mattina dell'attentato dalle telecamere montate sul chiosco davanti alla scuola e il proprietario del deposito di carburanti. Il sospettato, inoltre, avrebbe una certa dimestichezza con le bombole e sarebbe in grado di realizzare l'ordigno che è esploso davanti alla Morvillo-Falcone. Ed avrebbe, anche, un problema al braccio destro, un elemento che era stato ipotizzato dagli investigatori subito dopo aver visto il video dell'attentatore. Sempre dalle immagini sarebbero poi arrivate altre due conferme importanti: alcune telecamere installate nella zona avrebbero ripreso due auto riconducibili a Vantaggiato. Una Punto Bianca che sarebbe passare più volte nei pressi della scuola prima dell'esplosione, e un'altra vettura che, dalla targa, è risultata intestata ad un membro della famiglia del sessantottenne. A fornire un ulteriore elemento sarebbero state le celle telefoniche: il telefonino dell'uomo avrebbe agganciato il 'ripetitore' che copre la scuola Morvillo-Falcone, in orari compatibili sia con l'esplosione sia con il passaggio delle auto riprese dalle telecamere. Gli investigatori sarebbero invece ancora in attesa degli esiti della perquisizione effettuata nel deposito di carburante: alcuni elementi sarebbero già stati trovati ma quel che conta è la comparazione tra le sostanze contenute all'interno delle bombole esplose davanti alla scuola e quelle trovate nel deposito. Resta da capire il movente, che l'uomo finora non avrebbe fornito agli inquirenti. "Siamo ancora in alto mare" si lascia sfuggire un inquirente in una pausa dell'interrogatorio, anche perché l'uomo alterna momenti di lucidità a periodi di confusione. Nel corso della giornata si sono inseguite diverse voci, nessuna delle quali confermata ufficialmente: vendetta privata per problemi di debiti o risentimento verso il preside della scuola Angelo Rampino. O, ancora, che alla base del gesto di Vantaggiato ci fosse una truffa subita da oltre 300 mila euro. Qualche settimana prima della strage, era arrivato a conclusione al tribunale di Brindisi - che si trova proprio alle spalle della scuola - un processo che vedeva coinvolto come vittima il titolare del deposito carburanti di Copertino. Vantaggiato sarebbe rimasto vittima di una truffa di oltre 300 mila euro per una fornitura di carburante e si sarebbe sentito vittima di malagiustizia, poiché il processo non era finito con la condanna di tutti gli imputati. La decisione di prendere di mira la scuola sarebbe stata presa, dunque, senza alcun motivo specifico riconducibile all'istituto ma solo per evitare le misure di sicurezza davanti al palazzo di Giustizia. Il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, ha detto che l'uomo fermato "ha confessato durante l'interrogatorio. La confessione non è soddisfacente, per cui le indagini comunque continueranno per completare il quadro investigativo". Quanto al movente "é uno degli aspetti - ha detto Motta - che non convince, non lo sa dire. Mentalmente sta bene. Ha ammesso la propria partecipazione ma per quanto riguarda il resto non è convincente". Alla domanda su cosa sia stato sequestrato al fermato, Motta ha risposto: "Abbiamo una perquisizione ancora in corso". Il fermato, ha aggiunto Motta, avrebbe fabbricato da solo l'ordigno. "Non sappiamo se è l'uomo del video - ha concluso il procuratore della Dda di Lecce - non lo si può dire, fisicamente può essere compatibile".

TROVATI I CORPI DEI TRE DISPERSI

I tre corpi della famiglia italo-olandese dispersa dopo il crollo a Conversano sono stati trovati sotto le macerie dell'immobile. Lo ha detto all'ANSA il sindaco Giuseppe Lovascio. Sul posto sono giunti tre carri funebri. La famiglia era composta da un uomo di Conversano, una donna olandese e il loro bambino di 18 mesi: vivevano in Olanda, dove l'uomo gestiva un ristorante. I tre cadaveri sono stati estratti dalle macerie e i feretri caricati sui carri funebri. Le tre vittime indossavano il pigiama e, secondo la ricostruzione fornita dai soccorritori, si trovavano in cucina al momento della tragedia. Sarebbero tutti morti subito dopo il crollo, probabilmente per le lesioni da schiacciamento riportate, i tre componenti della famiglia italo olandese vittima del crollo della palazzina in cui trascorrevano le vacanze a Conversano. Sul cadavere di Bernardino Vitto, di 32 anni sono state trovate evidenti tracce ipostatiche (che confermano che la morte è avvenuta diverse ore fa), mentre sono assai evidenti i traumi da schiacciamento sul piccolo Gianni Angelo. La famiglia italo-olandese era giunta a Conversano un paio di giorni fa per qualche giorno di vacanza. Sarebbe dovuta andare allo Zoosafari della vicina Fasano (Brindisi) con alcuni parenti. Lo spiegano alcuni familiari delle vittime che avevano organizzato la gita in onore del bambino. Era la prima volta che il piccolo veniva portato dai genitori a Conversano. Stamane a lungo si era sperato che, al momento del crollo, i tre componenti fossero già usciti di casa per andare al mare, speranza che però ha cominciato ad affievolirsi dopo che è stata vista la loro auto parcheggiata nelle vicinanze e dopo che, a lungo, si è fatto squillare il telefonino dell'uomo, senza che ci fosse risposta. Una cinquantina le persone rimaste per il momento senza casa perché sono state sgomberate le abitazioni vicine alle palazzine crollate. "Su richiesta del Comune di Conversano, a supporto dell'Ufficio tecnico comunale - fa sapere l'assessore regionale alla Protezione civile, Fabiano Amati - un pool di tecnici del Genio civile della Regione Puglia e dell'Autorità di bacino della Puglia si stanno recando sul suolo del crollo per eseguire le verifiche di stabilità sugli edifici dell'agglomerato, al fine di stabilire l'agibilità o meno dello stesso". CROLLANO DUE PALAZZINE - Due vecchie palazzine sono crollate nel centro storico di Conversano, cittadina del sud est barese. Il crollo sarebbe avvenuto per una fuga di gas. Al lavoro ci sono anche unità cinofile con cani addestrati nel soccorso. Qualche altra palazzina nel centro storico pare sia pericolante ed è stata fatta sgomberare. Si sta valutando se deve essere abbattuta per evitare pericoli per i soccorritori. Il crollo è avvenuto in via Zingari. La via è larga pochi metri (quattro-cinque) e questo rende difficoltosa l'opera di rimozione delle macerie. Sul luogo sono arrivati alcuni furgoni dei vigili del fuoco e componenti del gruppo Speleo Alpino Fluviale per scavare tra le macerie. I feriti - a quanto si è appreso - per ora sono una decina, in condizioni non gravi: tra loro un bambino molto piccolo, per il resto per lo più passanti che in quel momento camminavano in quel tratto di strada e vicini che abitavano a pochi metri dall'esplosione. I tecnici della società che gestisce l'alimentazione del gas cittadino hanno chiuso le condutture principali del gas per evitare fughe. In tutto il quartiere si avverte un odore acre di gas metano. Il rumore dello scoppio è stato così intenso che si è avvertito in quasi tutta la cittadina di Conversano. Sono andati in frantumi le vetrate di alcuni negozi della centrale via Matteotti e alcune persone che si trovavano nei pressi della Villa dei Caduti, alla deflagrazione, sono state colte da malore.

DA OGGI LA NOSTRA GRANDE FAMIGLIA SI ALLARGA

Da oggi e' disponibile il nuovo sito www.calcioingioco.blogspot.com che entra a far parte della grande famiglia di Newsoneplusac.Da oggi e per tutta l'estate calcioingioco avra' un lock speciale su UEFA EURO 2012 e vi raccontera' passo passo il cammino della nostra nazionale azzurra e non solo ma anche di tutti gli altri 16 Paesi partecipanti.Pertanto da oggi le notizie di calcio e di sport in generale saranno visibili solo su calcioingioco.GRAZIE A TUTTI. MI RACCOMANDO VISITATELO IN TANTI

SEQUESTRATI 300 KG DI COCA AL PORTO DI GIOIA TAURO

Circa 300 chili di cocaina pura sono stati sequestrati dalla guardia di finanza, in collaborazione con l'agenzia delle dogane, nel porto di Gioia Tauro. La droga era nascosta in tre container partiti dal Sud America a bordo del mercantile Msc Poh Lin, che dopo il transito dallo scalo calabrese erano diretti al nord. Secondo gli investigatori, una volta messa sul mercato, la cocaina avrebbe fruttato complessivamente 60 milioni di euro.

CROLLANO DUE PALAZZINE: CI SONO DISPERSI

Due vecchie palazzine sono crollate nel centro storico di Conversano, cittadina del sud est barese. Il crollo sarebbe avvenuto per una fuga di gas. Sul posto forze di polizia e personale sanitario del 118. Sono tre le persone che risultano ai soccorritori sotto le macerie - una coppia di cittadini olandesi e il loro figlioletto di 18 mesi - per l'esplosione accaduta nel centro storico di Conversano. Lo ha confermato il comandante della polizia municipale, Giovanni Di Capua. In via 24 maggio è stata ritrovata l'automobile presa a nolo dalla famiglia, una Ford Fiesta nera: sul sedile posteriore c'é in evidenza il seggiolino porta-infanti. I soccorritori hanno fermato i mezzi e chiesto assoluto silenzio nel centro storico per capire se facendo il numero telefonico dell'uomo si sentano gli squilli del cellulare provenire da sotto le macerie. Nell'area antistante le macerie è stata anche portata una barella. Al lavoro ci sono anche unità cinofile con cani addestrati nel soccorso. Qualche altra palazzina nel centro storico pare sia pericolante ed è stata fatta sgomberare. Si sta valutando se deve essere abbattuta per evitare pericoli per i soccorritori. Il crollo è avvenuto in via Zingari. La via è larga pochi metri (quattro-cinque) e questo rende difficoltosa l'opera di rimozione delle macerie. Sul luogo sono arrivati alcuni furgoni dei vigili del fuoco e componenti del gruppo Speleo Alpino Fluviale per scavare tra le macerie. I feriti - a quanto si è appreso - per ora sono una decina, in condizioni non gravi: tra loro un bambino molto piccolo, per il resto per lo più passanti che in quel momento camminavano in quel tratto di strada e vicini che abitavano a pochi metri dall'esplosione. I tecnici della società che gestisce l'alimentazione del gas cittadino hanno chiuso le condutture principali del gas per evitare fughe. In tutto il quartiere si avverte un odore acre di gas metano. Intanto alcuni anziani delle vicinanze vengono soccorsi dal personale medico e infermieristico del 118. Il rumore dello scoppio è stato così intenso che si è avvertito in quasi tutta la cittadina di Conversano. Sono andati in frantumi le vetrate di alcuni negozi della centrale via Matteotti e alcune persone che si trovavano nei pressi della Villa dei Caduti, alla deflagrazione, sono state colte da malore. SI CERCA FAMIGLIA ITALO-OLANDESE - I soccorritori cercano una famigliola italo-olandese che è giunta due giorni fa a Conversano e che deve aver dormito in un appartamento di una delle palazzine crollate: madre olandese, padre italiano e un bambino di 18 mesi. I soccorritori hanno fermato i mezzi e chiesto assoluto silenzio nel centro storico per capire se facendo il numero telefonico dell'uomo si sentano gli squilli del cellulare provenire da sotto le macerie. Nell'area antistante le macerie è stata anche portata una barella. Al lavoro ci sono anche unità cinofile con cani addestrati nel soccorso. Qualche altra palazzina nel centro storico pare sia pericolante ed è stata fatta sgomberare. Si sta valutando se deve essere abbattuta per evitare pericoli per i soccorritori ASSESSORE PUGLIA, PER ORA DIECI FERITI - "Le uniche notizie che la mia funzione istituzionale mi suggerisce di suggerire sono dieci feriti tra codici verdi e gialli, alcuni presentano ustioni per cui stanno valutando eventuali assoggettamento a cure specialistiche". Lo ha detto al suo arrivo a Conversano l'assessore regionale pugliese alla Protezione civile, Fabiano Amati, il quale ha aggiunto che non è stato ancora accertato se sotto le macerie ci siano persone. Indietro Stampa Invia Scrivi alla redazione precedente successiva Crollano due vecchie palazzine nel barese: tre dispersi, una decina di feriti 07 giugno, 12:11 Ritorna alla news

ARRESTATO IL KILLER DI BRINDISI: AVREBBE CONFESSATO

Giovanni Vantaggiato, di 68 anni, il presunto autore dell'attentato di Brindisi fermato ieri sera, avrebbe fatto esplodere la bomba di giorno dinanzi alla scuola Morvillo Falcone perché di notte lì non c'era nessuno. Lo ha detto lo stesso Vantaggiato nell'interrogatorio di ieri. Lo ha riferito il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, nella conferenza stampa in corso al Palazzo di giustizia di Brindisi. A Giovanni Vantaggiato viene contestato, nel decreto di fermo, il reato di strage in concorso aggravata da finalità di terrorismo. Il decreto di fermo è stato firmato dal procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, dal sostituto procuratore della stessa Dda Guglielmo Cataldi e dal pm della procura di Brindisi Milto De Nozza. Nel provvedimento si contesta il concorso nel reato "per coprire ogni eventualità", ha precisato Motta. Il fermato "ha decritto l'ordigno - ha riferito Motta - e come era composto, ed ha competenze elettrotecniche" per costruirlo. Quanto alla somiglianza del fermato con l'uomo ripreso in un video di un chiosco di fronte alla scuola scenario dell'attentato, Motta ha aggiunto che "é evidente che è la stessa persona" e che probabilmente si è trattata di una "imprudenza". Alla conferenza stampa erano presenti tra gli altri il vicecapo della polizia, Francesco Gratteri, i vertici dello Sco e del Ros; non erano presenti né il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, né il pm De Nozza. All'individuazione del presunto responsabile dell'attentato di Brindisi si è arrivati attraverso l'individuazione di due auto, una presente la notte quando è stato collocato l'ordigno dinanzi alla scuola Morvillo Falcone, e l'altra la mattina seguente quando c'é stata l'esplosione. Lo ha riferito il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, in una conferenza stampa al palazzo di giustizia di Brindisi. Le due auto - una Fiat Punto bianca e una Hyundai blu - erano entrambe nella disponibilità dell'uomo fermato ieri sera, Giovanni Vantaggiato e sono state sequestrate nel corso delle perquisizioni eseguite nei confronti dell'imprenditore. SINDACO, MESAGNE VITTIMA NON CARNEFICE - "La città di Mesagne è vittima e non carnefice": così il sindaco, Franco Scoditti, ha commentato la notizia del fermo dell'uomo di Copertino che sarebbe responsabile dell'attentato alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi che ha causato la morte della giovane mesagnese Melissa Bassi. "Questa notizia - ha aggiunto Scoditti - ci dà solo un parziale conforto per il dolore che ancora oggi continua a provare tutta la città di Mesagne. Ma il dolore più grande resta quello della famiglia Bassi e delle famiglie delle altre ragazze rimaste ferite nell'attentato". Il sindaco ha reso noto che nel pomeriggio incontrerà i familiari delle ragazze "ai quali dobbiamo continuare a restare vicini così come abbiamo fatto dalla mattina dell'attentato". Scoditti ha poi definito "avventate" le ricostruzioni di chi collegava l'attentato a "connivenze con la criminalità di Mesagne. In questa città - ha proseguito il sindaco - abbiamo i nostri problemi, ma al tempo stesso ci sono gli anticorpi per difendersi. E siamo orgogliosi di quello che ha detto don Ciotti, che ha definito Mesagne come la città dell'antimafia". di Paolo Melchiorre e Matteo Guidelli E' lui. L'uomo che ha ucciso Melissa e ferito altre cinque studentesse, il killer che ha seminato il terrore in tutta Italia con una bomba davanti ad una scuola e riportato il Paese indietro di trent'anni, ha un volto e un nome: a 18 giorni dall'attentato, inquirenti e investigatori hanno fermato Giovanni Vantaggiato, sessantottenne titolare di un deposito di carburanti agricoli di Copertino, un paese in provincia di Lecce. Dopo nove ore d'interrogatorio, l'uomo, sposato con due figli, avrebbe fatto le prime ammissioni su elementi che non poteva negare e ammesso le sue responsabilità: "sì, quella bomba l'ho fatta io da solo. L'ho pensata e l'ho costruita". La svolta nelle indagini arriva ieri mattina ed è lo stesso capo della polizia ad annunciarla, seppur in maniera molto vaga. "Su Brindisi ho sentito tante sciocchezze, la mafia locale, terrorismo brigatista, Cosa Nostra. Ma non c'entrano nè la mafia nè gli anarco-insurrezionalisti del Fai - dice Antonio Manganelli agli allievi della scuola di polizia interforze -. Noi ci troviamo di fronte ad indagini che devono dare una risposta e quando sapremo chi è stato sapremo anche la matrice. E ci arriveremo a chi è stato". Manganelli in serata ha voluto sottolineare che la "definitiva svolta" è il frutto del "grande lavoro dei magistrati e della splendida sinergia tra carabinieri e polizia" che "si sono impegnati con passione e competenza, a dispetto di tutte le teorie emerse in questi giorni". Nel pomeriggio di ieri la notizia è diventata di dominio pubblico quando si è saputo che il sessantottenne era nella questura del capoluogo salentino per essere sentito. Investigatori ed inquirenti erano fin da ieri mattina convinti che fosse proprio Vantaggiato l'uomo che ha premuto il pulsante che ha attivato l'ordigno davanti alla Morvillo-Falcone: per poterlo fermare, però, avevano bisogno di una serie di riscontri e di verifiche che sono arrivate solo a tarda sera. E è così scattato il provvedimento di fermo. Sul sessantottenne era stata raccolta, ancor prima della sua confessione, una serie di elementi che più fonti hanno definito fin dal pomeriggio "altamente significativi". Ci sarebbe, innanzitutto, una somiglianza molto accentuata tra l'uomo ripreso la mattina dell'attentato dalle telecamere montate sul chiosco davanti alla scuola e il proprietario del deposito di carburanti. Il sospettato, inoltre, avrebbe una certa dimestichezza con le bombole e sarebbe in grado di realizzare l'ordigno che è esploso davanti alla Morvillo-Falcone. Ed avrebbe, anche, un problema al braccio destro, un elemento che era stato ipotizzato dagli investigatori subito dopo aver visto il video dell'attentatore. Sempre dalle immagini sarebbero poi arrivate altre due conferme importanti: alcune telecamere installate nella zona avrebbero ripreso due auto riconducibili a Vantaggiato. Una Punto Bianca che sarebbe passare più volte nei pressi della scuola prima dell'esplosione, e un'altra vettura che, dalla targa, è risultata intestata ad un membro della famiglia del sessantottenne. A fornire un ulteriore elemento sarebbero state le celle telefoniche: il telefonino dell'uomo avrebbe agganciato il 'ripetitore' che copre la scuola Morvillo-Falcone, in orari compatibili sia con l'esplosione sia con il passaggio delle auto riprese dalle telecamere. Gli investigatori sarebbero invece ancora in attesa degli esiti della perquisizione effettuata nel deposito di carburante: alcuni elementi sarebbero già stati trovati ma quel che conta è la comparazione tra le sostanze contenute all'interno delle bombole esplose davanti alla scuola e quelle trovate nel deposito. Resta da capire il movente, che l'uomo finora non avrebbe fornito agli inquirenti. "Siamo ancora in alto mare" si lascia sfuggire un inquirente in una pausa dell'interrogatorio, anche perché l'uomo alterna momenti di lucidità a periodi di confusione. Nel corso della giornata si sono inseguite diverse voci, nessuna delle quali confermata ufficialmente: vendetta privata per problemi di debiti o risentimento verso il preside della scuola Angelo Rampino. O, ancora, che alla base del gesto di Vantaggiato ci fosse una truffa subita da oltre 300 mila euro. Qualche settimana prima della strage, era arrivato a conclusione al tribunale di Brindisi - che si trova proprio alle spalle della scuola - un processo che vedeva coinvolto come vittima il titolare del deposito carburanti di Copertino. Vantaggiato sarebbe rimasto vittima di una truffa di oltre 300 mila euro per una fornitura di carburante e si sarebbe sentito vittima di malagiustizia, poiché il processo non era finito con la condanna di tutti gli imputati. La decisione di prendere di mira la scuola sarebbe stata presa, dunque, senza alcun motivo specifico riconducibile all'istituto ma solo per evitare le misure di sicurezza davanti al palazzo di Giustizia. Il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, ha detto che l'uomo fermato "ha confessato durante l'interrogatorio. La confessione non è soddisfacente, per cui le indagini comunque continueranno per completare il quadro investigativo". Quanto al movente "é uno degli aspetti - ha detto Motta - che non convince, non lo sa dire. Mentalmente sta bene. Ha ammesso la propria partecipazione ma per quanto riguarda il resto non è convincente". Alla domanda su cosa sia stato sequestrato al fermato, Motta ha risposto: "Abbiamo una perquisizione ancora in corso". Il fermato, ha aggiunto Motta, avrebbe fabbricato da solo l'ordigno. "Non sappiamo se è l'uomo del video - ha concluso il procuratore della Dda di Lecce - non lo si può dire, fisicamente può essere compatibile".

mercoledì 6 giugno 2012

L'ITALIA DI PRANDELLI IN VISITA AD AUSCHWITZ

Lacomitiva azzurra, guidata dal presidente ABete, e' giunta al campo di concentramento di Auschwitz. La comitiva italiana e' in rispettoso silenzio delle spiegazioni sulla storia del più famoso monumento alla mostruosità umana, simbolo della follia nazista, che gli accompagnatori locali stanno fornendo. Con l'Italia di Prandelli c'e il responsabile l museo della Shoah di Roma, Porretti. LACRIME AZZURRE La comitiva azzurra s’è spostata poi nell’altro campo di lavoro, a Birkenau. Al racconto dei sopravvissuti al campo di sterminio nazista alcuni degli azzurri non sono stati in grado di trattenere le lacrime, per un momento di fortissima emozione e memoria condivisa.

JUVE ARRIVANO I PRIMI DUE COLPI DI MERCATO

Due colpi da Champions. Due botti fragorosi a illuminare il cielo del calciomercato. Due campioni giovani eppure già maturi a livello internazionale, nel felice filone inaugurato da Arturo Vidal . Due acquisti da Juve vera, quella riportata agli antichi splendori dalla gestione Agnelli-Marotta . Da ieri Kwadwo Asamoah e Marcelo Isla sono ufficiosamente giocatori di Antonio Conte . L’ufficialità seguirà a breve giro di posta, ma a questo punto si tratta di un mero dettaglio tecnico. L’accordo è stato raggiunto ieri tra Juve e Udinese nel corso di un pomeriggio convulso, che ha visto i dirigenti juventini attivissimi anche per disinnescare la doppia offensiva di Inter e Genoa su Marco Verratti. L’INTESA Asamoah e Isla passano alla Juve con la formula della comproprietà in cambio di una cifra aggirantesi sui 15 milioni con diritto di riscatto a favore dei torinesi. In pratica una dilazione di pagamento, visto che è scontato - alla luce del valore tecnico della coppia e della spesa sostenuta - che tra 12 mesi Marotta eserciti questo diritto. Grazie a questa formula l’amministratore delegato bianconero e il ds Fabio Paratici sono riusciti a consegnare due giocatori di assoluto valore internazionale al loro tecnico senza andare a gravare in maniera eccessiva sull’attuale bilancio. Il che consentirà loro di operare con profitto anche sul fronte attaccante. Perché il mercato della Juve, dopo esserci acceso improvvisamente, è ben lungi dallo spegnersi. MARRONE NO Marotta e Paratici hanno vinto la partita accettando di non inserire alcuna contropartita tecnica nell’operazione, proprio come pretendeva l’Udinese. Il punto è che l’Udinese fatica a sostenere gli ingaggi dei giocatori della rosa juventina e non ha individuato giovani di suo interesse a parte Luca Marrone . Il canavese sì, sarebbe gradito all’Udinese, Marotta però non vuole cederlo, almeno fino a quando non saprà con certezza se e quando Verratti diventerà un giocatore della Juve. Inutile la controproposta bianconera di inserire la metà del cartellino di Fredrik Sorensen , che invece non è gradito ai friulani. Contropartite che potrebbero essere individuate dopo il disbrigo della pratica comproprietà, perché Ciro Immobile e Albin Ekdal invece potrebbero interessare i Pozzo. Questa però al momento è soltanto una possibilità, non una certezza, a differenza del trasferimento di Asamoah e Isla alla Juventus.

NUOVA SCOSSA DI 4.5 GRADI DELLA SCALA RICHTER

Gli effetti del terremoto che ha colpito l'Emilia rischiano di essere pesanti anche sull'industria e sul turismo. "Si teme, e credo sia abbastanza vicino alla realtà, che ci sia uno stop produttivo di almeno 4-6 mesi", stima il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, aggiungendo: "Nell'area si produce un po' di più dell'1% del nostro Pil, rischiamo qualche frazione di punto di Pil soltanto a causa del terremoto". Il sisma ha "colpito una parte importante della produzione manifatturiera che deve ripartire al più presto anche per evitare qualche tentazione di delocalizzazione anche delle imprese straniere che operano in quell'area". Il "bilancio ancora provvisorio" conta "almeno 500 aziende con gravi lesioni, oltre 10 mila posti di lavoro a rischio, la minaccia che si perdano filiere importanti". Squinzi lo ha aggiunto, presentando il rapporto sugli scenari industriali del Csc, sottolineando la "voglia di ripartire al più presto" degli imprenditori "e la grande solidarietà che c'é intorno a loro". Potrebbero risentirne molto anche i flussi turistici per la prossima estate, con una portata ben più ampia rispetto alle prime ipotesi. A lanciare l'allarme e' il presidente di Federviaggio Luca Patané. "Non ci sono solo cancellazioni in Emilia, Veneto e Friuli - dice - ma un blocco dei flussi che avrebbero dovuto concretizzarsi in queste settimane". Patané spiega che le prenotazioni "sono ferme". Soffrono, in particolare, il mercato tedesco e tutti i mercati intercontinentali. Dalla Germania nel 2011 si è registrato il 21% degli arrivi sul totale degli stranieri, con il 20% della spesa e il 25% dei pernottamenti. Il timore, spiega il presidente di Federviaggio, é che i tour operator locali possano dirottare questi flussi turistici in Spagna, Turchia e Grecia. Anche i turisti americani e giapponesi - afferma Federviaggio - non prenotano anche se i loro tour non toccano le aree terremotate. "Il rallentamento da parte di questi mercati - osserva Patané - è però più comprensibile data la loro lontananza geografica con l'Italia". Patané infine giudica ottime le iniziative intraprese dal ministro del Turismo Piero Gnudi, dall'Enti, l'Agenzia nazionale del turismo e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri ma, avverte "il lavoro sarà ogni giorno più impegnativo". SCOSSA NEL RAVENNATE 4.5. NON CI SONO STATI DANNI - La scossa di terremoto di magnitudo 4.5 con epicentro al largo di Ravenna delle 6.08 di questa mattina è stata avvertita in modo forte e distinto anche a Rimini che dista una cinquantina di chilometri da Ravenna. Dalle verifiche effettuate dalla Protezione civile non risultano al momento danni a persone o cose nella città di Ravenna. "Al momento della scossa - spiega Francesca, abitante del borgo San Giovanni a ridosso del centro storico - gli antifurto delle auto parcheggiate in strada hanno iniziato a suonare. La scossa è durata diversi secondi e si è avvertita molto bene anche nelle case ai piani bassi". Da quanto appreso non risultano esserci danni a persone e cose. Subito dopo la scossa sui social network si è scatenato il tam tam di notizie e non è mancata neanche l'ironia su Twitter. "Avevano detto che il terremoto si stava spostando ad ovest - ironizza un navigatore della Rete -: notoriamente Rimini e Ravenna sono in Piemonte e Lombardia". A Modena, si è sentito per pochissimi secondi il tremolio del terreno così come nelle altre cittadine della provincia anche se, a quanto si è appreso, nelle tendopoli come quella di Novi di Modena, non tutti si sono resi conto dell'eco della scossa ravennate. Il terremoto in Romagna, infatti, è stato avvertito maggiormente all'interno delle case in muratura. "In queste ore sono in corso controlli sugli edifici pubblici. Dalle prime verifiche non risulta ci siano stati danni particolari. Le scuole sono regolarmente aperte". E' il messaggio del sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, dopo la nuova scossa di terremoto che stamani alle 6.08 ha riguardato la Romagna, con epicentro nel mare Adriatico, e che secondo le prime impressioni degli esperti non sarebbe collegato allo sciame sismico che dal 20 maggio è in corso in Emilia, e in particolare nel Modenese. "L'unica scuola in cui la dirigente ha chiesto un intervento di controllo - ha detto ancora Matteucci - è il liceo scientifico. Alle 13 in una riunione straordinaria della Giunta faremo il punto della situazione". NONOSTANTE SCOSSA ASTROFILI OSSERVANO VENERE - Lo spettacolo offerto da Venere che passava contro il disco del Sole è stato più potente del terremoto: soltanto pochissimi degli oltre 250 appassionati che questa mattina alle 6 si trovavano sul molo di Ravenna si sono accorti che la terra stava tremando, tanto erano presi dall'osservazione dell'evento astronomico. "Sul molo interno del porto canale eravamo in circa 250 appassionati di ogni età, dai bambini nel passeggino agli anziani, e sul momento la scossa è passata quasi inavvertita", racconta l'astrofilo Paolo Morini, del consiglio direttivo dell'Arar (Associazione Ravennate Astrofili Rheita), che fa capo all'Unione Astrofili Italiani (Uai). Era un appuntamento organizzato da mesi dall'associazione, che gestisce il Planetario comunale di Ravenna. "Io stesso - prosegue Morini - ero indaffarato a seguire il transito di Venere, e forse ero un po' distratto, ma non c'é stato un momento di netta percezione del terremoto. Poi la notizia ha circolato". Qualcuno sul molo aveva avvertito qualcosa di strano, ma sono state le telefonate da casa a diffondere la notizia del terremoto. "Chi era rimasto a casa ha sentito la scossa in modo molto netto. Noi invece eravamo all'aria aperta, senza nessun riferimento, e molto presi dalla bellezza del transito di Venere: un evento da non perdere, visto che il prossimo ci sarà soltanto fra 105 anni".

PERSEGUITA IL FIDANZATO 5MILA SMS IN TRE MESI

Per gelosia si è finta uomo perseguitando il suo fidanzato, trasferitosi a Terni per ragioni di lavoro e minacciandolo anche di morte: per questo una 33/enne di Cosenza è stata arrestata dalla polizia postale della città umbra. Dagli accertamenti è emerso che gli aveva inviato 5 mila sms in tre mesi. La donna - hanno accertato gli investigatori - ha inviato al fidanzato trentenne, i 5 mila sms da almeno 15 schede diverse, tutte intestate a lei e a ignari familiari.

SISMA SONO 100MILA I BAMBINI SENZA CASA

Sono 99.616 i bambini che vivono nei 52 comuni colpiti dal sisma nelle province di Ferrara, Modena, Mantova, Bologna, Reggio Emilia e Rovigo e che, a diversi livelli, stanno sperimentando da giorni la paura e il cambiamento di vita per il terremoto. In 44.000 vivono nei comuni più colpiti o dove sono state allestite le tendopoli. A questi si vanno ad aggiungere anche i bambini del ravennate che stamane sono stati svegliati dalla nuova scossa. Sono i dati diffusi oggi da Save the Children.