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giovedì 29 marzo 2012

SEQUESTRATI I BENI DI GHEDDAFI IN ITALIA

 Quote societarie delle più importanti aziende italiane, da Unicredit alla Fiat fino a Finmeccanica ed Eni, ma anche azioni della Juve, conti correnti, titoli e perfino un bosco a Pantelleria e una Harley Davidson: la Guardia di Finanza sequestra l'oro di Gheddafi in Italia, un patrimonio che supera il miliardo e cento milioni di euro e che il rais libico aveva accumulato a partire dal 1976 investendo i soldi del petrolio nel nostro paese. I provvedimenti di sequestro sono stati firmati dal consigliere della Corte d'Appello di Roma Domenicomassimo Miceli sulla scorta di una rogatoria internazionale emessa dal Tribunale penale internazionale dell'Aja nell'ambito del procedimento per crimini contro l'umanità aperto nei confronti dello stesso Gheddafi, di suo figlio Said Al Islam e dell'ex capo dei servizi segreti, il potentissimo Abdallah Al Senussi. Un procedimento, quello del tribunale dell'Aja, aperto con l'obiettivo di mettere al sicuro il patrimonio di Gheddafi e del suo entourage, in modo da garantire il risarcimento alle vittime del regime. L'imputazione nei confronti del dittatore e delle persone a lui più vicine è scattata subito dopo le risoluzioni dell'Onu del febbraio e del marzo 2011, con il precipitare della situazione in Libia, recepite da due distinti regolamenti del Consiglio dell'Unione europea. Risoluzioni che avevano consentito di 'congelare' i beni fino ad oggi, quando la Guardia di Finanza ha proceduto al sequestro, informando la Consob visto il coinvolgimento di società quotate in borsa. Gli assets patrimoniali, i terreni, i conti correnti e le moto, non erano però direttamente intestati a Gheddafi: le indagini condotte dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria di Roma della Gdf hanno infatti consentito di accertare - dopo una serie di controlli incrociati con banche dati, ministero dell'Economia e Banca d'Italia - che gli uni e gli altri facevano capo a due fondi sovrani libici. Si tratta del Libyan Investment Autorithy (Lia) e della Lybian Arab Foreign Investment Company (Lafico), entrambi della Banca centrale libica, controllata di fatto dalla famiglia Gheddafi. Attraverso i due, il Colonnello deteneva una parte non indifferente del patrimonio azionario di società italiane di primordine: l' 1,256% di Unicredit, innanzitutto, pari a 611 milioni. Ma anche lo 0,58% dell'Eni, che 'vale' quasi 406 milioni di euro, il 2,1% di Finmeccanica, pari a 41 milioni, l' 1,5% della Juventus, per un valore di quasi 16 milioni. In Fiat, invece, il Colonnello aveva lo 0,33% di Fiat Spa e di Fiat Industrial, per un valore complessivo di 53 milioni. Tutte quote sequestrate assieme ad azioni privilegiate per 622mila euro e 883mila euro di Fiat Auto e Fiat Industrial. Messa sotto chiave la parte sicuramente più consistente, i finanzieri sono andati a scovare il resto del patrimonio di Gheddafi, sequestrando tra l'altro un intero bosco a Pantelleria: 150 ettari di terreno su cui, si dice, il rais voleva costruire un villaggio turistico. E ancora due moto, una Harley Davidson e una Yamaha, un intero piano di un palazzo in via Sardegna, in pieno centro di Roma, e diversi conti correnti. Su quello più consistente, nella filiale della Ubae Bank di Roma, c'erano 650mila euro in titoli mentre in quello aperto presso l'Abc international 98mila euro e 132mila dollari. Soldi finiti, invece, nei conti aperti presso la Banca popolare dell'Emilia Romagna: quando sono andati a notificare i decreti di sequestro, i finanzieri si sono trovati davanti un 'rosso' di poco più di mille euro.

mercoledì 28 marzo 2012

FBI:CONTRO GLI HACKER NON STIAMO VINCENDO

Nella partita in corso contro gli hacker gli Stati Uniti ''non stanno vincendo'': l'attuale approccio pubblico e privato e' insostenibile. I criminali del web hanno troppo talento, mentre le misure per difendersi dai loro attacchi sono troppo deboli. A scattare la fotografia degli sforzi americani contro gli hacker e' Shawn Henry, numero 1 dell'Fbi per la lotta al crimine sul web, in un'intervista al Wall Street Journal.
Henry, che si appresta a lasciare l'Fbi dopo 20 anni per approdare in una societa' privata come responsabile della cybersicurezza, ritiene che le aziende debbano apportare importanti cambiamenti nel loro modo d'uso dei network di computer per evitare ulteriori danni all'economia e alla sicurezza: le reti attuali sono vulnerabili, sia quelle delle multinazionali sia quelle delle start-up. Le aziende dovrebbe togliere dalle loro reti i dati di maggior valore e devono sviluppare una strategia di cybersicurezza.

PILOTA DI UN AEREO NEL PANICO: C'E' UNA BOMBA

Un aereo in volo tra New York e Las Vegas con a bordo 135 passeggeri è stato costretto ad un atterraggio d'emergenza a causa, secondo quanto ha riferito in un comunicato la compagnia aerea, di "una situazione medica che ha coinvolto il capitano". Secondo quanto riferisce la Fox News nel suo sito online, l'atterraggio, ad Amarillo, in Texas, si è reso necessario dopo che il capitano si è messo a correre lungo il corridoio dell'aereo urlando. Secondo altre fonti era stato chiuso fuori dalla cabina di pilotaggio dal suo copilota. L'uomo avrebbe ripetutamente picchiato alla porta della cabina, gridando: "fatemi entrare. Ho bisogno del codice, datemi il codice". A quel punto, i passeggeri, sollecitati da una hostess con l'interfono, hanno bloccato il pilota con la forza fino all'atterraggio. Una donna che era a bordo ha detto alla Cnn di aver udito un uomo, che lei riteneva il capitano, gridare la parola "bomba". Nel comunicato diffuso dalla compagnia aerea, la Jetblue, si afferma che un altro capitano, che era sull'aereo fuori servizio, ha preso il posto del "capitano malato".

BOLOGNA UOMO SI DA FUOCO DAVANTI AGENZIA DELLE ENTRATE

Un uomo, un italiano di 58 anni, si è dato fuoco questa mattina alle 8 dentro una vettura parcheggiata davanti alla sede della Agenzia delle Entrate a Bologna. L'uomo è ricoverato al centro grandi ustionati di Parma, ha ustioni su tutto il corpo ed è gravissimo. A causare il gesto estremo sarebbero stati problemi economici. Prima di darsi fuoco, l'uomo aveva lasciato tre lettere, una indirizzata alla commissione tributaria. In una delle missive fa riferimento e pendenze tributarie: pare che si scusi e dica di avere pagato le tasse. E annuncia l'intento di andarsene.
Le fiamme sono divampate attorno alle 8.20. L'uomo è uscito dalla vettura, parcheggiata in via Nanni Costa, e uno straniero ha cercato di salvarlo. Contemporaneamente alcuni passanti hanno chiamato la Polizia municipale, impegnata nei pressi in operazioni di viabilità. Del caso si occupa il pm di turno Massimiliano Rossi. L'auto non é sequestrata ma verrà sottoposta ai rilievi scientifici.
L'uomo che si è dato fuoco é un artigiano edile con un'impresa individuale, in sofferenza ultimamente per la crisi economica, come molti suoi colleghi del settore. In particolare si occupava di lavori di piccola manutenzione nelle case. "Una persona molto equilibrata", lo definisce Ermanno Merli, responsabile Cna di Ozzano Emilia, comune della Provincia di Bologna dove da molti anni l'artigiano originario del Casertano si era trasferito, legandosi all'associazione di categoria. Merli non è a conoscenza delle lettere in cui l'uomo parlava della propria situazione: "Qualche anno fa so che aveva avuto dei contenziosi legati al fatto che non aveva pagato alcuni tributi - prosegue il responsabile dell'associazione - e per quello che sappiamo nell'ultimo periodo aveva più difficoltà del solito". Problemi che comunque "coinvolgono tutto il settore da un anno e mezzo. Sono molte le imprese fallite nel nostro territorio. Molte anche le persone che erano venute qui a lavorare e sono dovute ritornare al sud", perché non ce la facevano più.
TESTIMONE, SEMBRAVA UN PEZZO DELL'AUTO - "Ho sentito un gran boato, sembrava un incidente, un tubo saltato. Ma affacciandomi alla finestra ho visto l'auto in fiamme, una palla di fuoco. A 25-30 metri i vigili urbani erano accanto a una 'cosa' a terra. Un vigile cercava di spegnerla con il giaccone; sembrava un pezzo dell'auto... poi mi sono accorto che era un uomo". Così Moreno Masotti, che stamani alle 8.15 affacciandosi dal suo ufficio è stato testimone del salvataggio dell'uomo che si è dato fuoco davanti all'Agenzia delle Entrate a Bologna.

martedì 27 marzo 2012

BELLA DIVENTA VAMPIRA IN BREAKIG DAWN 2

"Dopo essere stata per 18 anni completamente normale, ho finalmente scoperto che posso emergere". Lo dice Bella (Kristen Stewart), alludendo al suo nuovo status di vampira, rivelato da un primo piano in cui sfoggia gli occhi rossi nel teaser trailer del film conclusivo della saga di Twilight, Breaking Dawn - Parte 2, in uscita il 16 novembre negli Usa. Il filmato è nei cinema americani dallo scorso weekend e da poche ore su YouTube, dove ha già milioni di visualizzazioni.
Nei 49 secondi del teaser si vede la giovane sposa, diventata vampira alla fine di Breaking Dawn - Parte 1 confrontarsi, nella sua nuova condizione con il licantropo Jacob, interpretato da Taylor Lautner, stupito da come sembri ancora la ragazza di sempre e con il marito Edward Cullen (Robert Pattinson), che accarezzandola le sussurra: "Sei così bella... ora abbiamo la stessa temperatura". Scene romantiche e concilianti, che contrastano con quella finale in un bosco, dove dietro a un daino compare all'improvviso la neovampira, pronta a farne una preda.

DEFERITI 15 ARBITRI DI SERIE A

La Procura della Federbasket ha deferito alla Commissione Giudicante Nazionale gli arbitri di serie A Begnis, Biggi, Caiazza, Capurro, Chiari, Cicoria, Facchini, Filippini, Giansanti, Mattioli, Pozzana, Provini, Ramilli, Ena Seghetti, Tola, nonche' 4 arbitri di Legadue (Di Giambattista, Masi, Materdomini e Pecorella) per violazione degli art.2 e 39 del Regolamento di Giustizia e dell'art.71 del regolamento Cia per non aver indossato la divisa regolamentare nelle gare del 17-18 marzo scorsi.

BMW EFFETUA UN RICHIAMO DELLE SERIE 5 E 6

Bmw informa di avere avviato nel mondo un richiamo per difettosità relative a modelli delle Serie 5 e Serie 6 della precedente generazione costruiti tra il 2003 e il 2010. Allo scopo di garantire la qualità dei propri prodotti, Bmw procederà a richiamare 1,3 milioni di auto vendute in tutti i mercati mondiali per eseguire un controllo in officina ed effettuare una riparazione che richiede circa mezz'ora di tempo.

Il potenziale difetto riguarda il cavo della batteria all'interno del vano motore che potrebbe essere stato montato in modo non corretto. Questa anomalia potrebbe causare malfunzionamenti dell'impianto elettrico, impossibilità di avviare l'auto e - in alcuni - anche un cortocircuito con rischio d'incendio. Bmw nella sua nota precisa di non essere a conoscenza di incendi o danni alle persone derivanti da questa anomalia.

FIGLIO ARRESTATO MADRE MUORE IN CASERMA

"Se le avessero dato le informazioni che voleva forse adesso non staremmo qui a piangere per questa tragedia". Maurizio Nicotra, 37 anni, fratello di due degli arrestati, è stato testimone della morte di Concetta Pasticciotto davanti la caserma dei Carabinieri di Calatabiano, mentre aspettava notizie del figlio. "Mi è morta tra le braccia - dice all'ANSA - dopo oltre 5 ore di attesa fuori. All'improvviso ha sentito caldo ed è svenuta. E' morta poco dopo, e qualcuno deve pagare per questo".
Si chiamava Concetta Pasticciotto ed era vedova la donna di 57 anni morta nel cortile esterno della caserma dei Carabinieri di Calatabiano dove si era recata dopo avere appreso dell'arresto per furto del figlio ventenne incensurato, Sebastiano Nucifora. Colta da malore sarebbe stata soccorsa da alcuni familiari delle altre due persone bloccate alcune ore prima da militari dell'Arma, i fratelli Giuseppe Nicotra e Sebastiano Nicotra, di 32 e 34 anni, che erano in attesa di notizie dei loro congiunti. La donna al suo arrivo in caserma, per avere notizie del figlio che non aveva avuto 'problemi' con la giustizia, si sarebbe quasi subito accasciata all'ingresso. Sono intervenuti carabinieri della stazione di Calatabiano e del nucleo radiomobile della compagnia di Giarre e personale medico del 118 arrivato in caserma dagli ospedali di Giarre e Taormina, ma i medici non hanno potuto che constatare il decesso della signora per "probabile arresto cardiocircolatorio". Nucifora e i fratelli Nicotra erano stati bloccati da militari dell'Arma, durante un controllo, in via Alcantara, a Calatabiano, mentre a bordo di una motoape 50 trasportavano attrezzi rubati in un'azienda agricola di Francavilla di Sicilia, nel Messinese: due motozappe, un tagliaerba e una pompa idraulica. I tre sono stati arrestati e condotti nella caserma dei Carabinieri, e gli investigatori, come prassi, hanno avvisato i loro familiari per informarli dell'accaduto. La signora non avrebbe retto all'emozione e sarebbe stata colta da un probabile infarto al miocardio. La Procura della Repubblica di Catania sulla vicenda ha deciso di non aprire un'inchiesta e disposto la restituzione della salma ai familiari. Ai tre indagati sono stati concessi gli arresti domiciliari.

sabato 24 marzo 2012

TRE DEI CINQUE MILITARI FERITI APPARTENGONO AL PRIMO REGGIMENTO DI COSENZA

Appartengono al primo Reggimento bersaglieri di Cosenza tre dei cinque militari rimasti feriti nell'attacco avvenuto in Afghanistan. I tre militari, secondo quando si e' appreso a Cosenza, non sono in ''imminente pericolo di vita''.

Nell'attentato e' stato ucciso il sergente Michele Silvestri, 33 anni di Napoli, in servizio nel Genio Guastatori di Caserta.

Sono rimasti feriti anche altri due militari, le cui condizioni sono molto serie.

MILITARE ITALIANO UCCISO IN AFGHANISTAN,ALTRI QUATTRO FERITI DUE GRAVI

Un militare italiano e' morto oggi in un attacco a colpi di mortaio in Afghanistan. Lo si e' appreso da fonti della Difesa. Altri 5 militari italiani sono rimasti feriti.
Si chiamava Michele Silvestri, aveva 33 anni e abitava a Monte di Procida il sergente del 21/o Genio Guastatori di Caserta morto in Afghanistan durante un attacco a colpi di mortaio. Era spostato e aveva un bambino piccolo. Il comandante del distaccamento del 21/o Genio Guastatori di Caserta, tenente colonnello Roberto D'Agostino, si è recato con alcuni suoi stretti collaboratori a Monte di Procida nell'abitazione dei genitori del Sergente Silvestri, caduto oggi in Afghanistan. Nell'abitazione si trova anche la moglie della vittima. Attivato anche, in collaborazione con il comando militare Esercito Campania, il nucleo di supporto psicologico alle famiglie e altro personale per l'immediato sostegno morale.
L'attacco - informa lo Stato maggiore della Difesa - è avvenuto alle 18.00 circa (in Italia 14.30), contro la Fob (Forward Operative Base) "Ice" in Gulistan, nel settore Sud- Est dell'area di responsabilità italiana, assegnata alla Task Force South-East, su base del 1 Reggimento Bersaglieri. Il personale ferito è stato subito soccorso e trasferito in elicottero all'ospedale militare da campo della Coalizione più vicino. Sono in corso le azioni per informare i familiari dell'accaduto.
L'avamposto 'Ice', secondo quanto si é appreso, era stato preso di mira anche stamattina, sempre a colpi di mortaio, che però erano finiti fuori dal perimetro della base. Nel primo pomeriggio l'attacco è stato ripetuto e, stavolta, alcune bombe sono andate a segno. Dopo il secondo attacco, sempre secondo quanto è stato possibile apprendere, si sono alzati in volo degli elicotteri d'attacco Mangusta che hanno "neutralizzato" le postazioni nemiche.
La base Ice e' presidiata dai bersaglieri della Brigata Garibaldi che, proprio in questi gironi, sta avvicendando la Brigata Sassari al comando della Regione ovest della missione Isaf della Nato: nell'avamposto Ice, in particolare, sono presenti gli uomini del 1/o reggimento bersaglieri di Cosenza e quelli del 21/o reggimento Genio di Caserta, oltre ad unità di altri reparti.
Tre dei cinque militari rimasti feriti nell'attacco avvenuto in Afghanistan appartengono al primo Reggimento bersaglieri di Cosenza. I tre militari, secondo quando si è appreso a Cosenza, non sono in "imminente pericolo di vita". Sul luogo di origine dei tre feriti le autorità militari non hanno voluto fornire informazioni.
In Afghanistan, dove "la cornice di sicurezza si è mantenuta estremamente precaria", "resta elevato il livello della minaccia" per i militari italiani. E' solo di un mese fa l'allarme dei Servizi segreti che, nella relazione sullo stato della sicurezza consegnata al Parlamento, evidenziavano come "gli elementi di criticità del 2011 sembrano destinati a perdurare nel breve-medio termine". Ciò vale, secondo i Servizi, anche per il processo di transizione, che "rischia di fallire in assenza di adeguati progressi in tema di governance e sviluppo socio-economico". L'Afghanistan, si legge ancora nella Relazione, "sembra destinato a essere ancora teatro di offensive da parte dell'insorgenza: questa situazione continua a mettere a rischio di azioni ostili il personale straniero, militare e civile, operante a vario titolo sul territorio, incluso il contingente italiano".

mercoledì 21 marzo 2012

NBA:GALLINARI FERMO UN MESE, POLLICE ROTTO

Serata storta per i Denver Nuggets che perdono in casa contro i campioni di Dallas ma che soprattutto dovranno rinunciare per un mese a Danilo Gallinari che ha riportato la frattura del pollice della mano sinistra urtando contro il canestro nel tentativo di stoppare Ian Mahinmi.
Per l'azzurro - che era rientrato da poco dopo lo stop forzato per l'infortunio alla caviglia - si profila uno stop di circa un mese. Nel match di Denver in evidenza Dirk Nowitzki che mette a segno 33 punti. Per Gallinari, appena 4 punti a referto.
Tutte vittorie in trasferta nelle sei partite giocate nella notte: Chicago (ancora senza Derrick Rose) vince in casa di Orlando (85-59), Boston espugna Atlanta (79-76) con un canestro a fil di sirena, Philadephia supera in casa di Charlotte (105-80), Cleveland vince contro New Jersey (105-100) e Minnesota vince in casa dei Golden State (97-93).
Charlotte - Philadelphia 80 - 105 Atlanta - Boston 76 - 79 New Jersey - Cleveland 100 - 105 Orlando - Chicago 59 - 85 Denver - Dallas 95 - 112 Golden State - Minnesota 93 - 97.

IL GIORNO DOPO LA QUALIFICAZIONE PARLA DEL PIERO

 Il risveglio dopo una serata come quella di ieri, è sempre dolce. Alex Del Piero descrive il proprio stato d'animo sul proprio sito personale: "ll giorno dopo una notte per me indimenticabile, deve rimanerci dentro un solo pensiero: noi siamo la Juve, la nostra squadra vale - finalmente - di nuovo una finale, conquistata eliminando il Milan campione d'Italia e capolista in campionato. Nessun traguardo ci deve essere precluso, siamo una squadra che ha tutto per vincere, e ci batteremo fino all'ultima goccia di sudore per riuscirci. Grazie a tutti, ragazzi. Ma non ci fermiamo adesso, c'è poco da festeggiare... pensiamo alla prossima. Ci sono ancora dieci partite di qui alla fine del campionato, più la finale di Coppa Italia nello stadio Olimpico a Roma. Farò di tutto perché sia un finale di stagione da 10, anzi da 10 + !!!"

LE PAROLE A CALDO -
"Un passaggio del turno che per noi significa tantissimo, ne siamo veramente orgogliosi". Alessandro Del Piero è raggiante per il 2-2 con il Milan che ha portato la Juve nella finale di Coppa Italia al termine di una partita appassionante. "Juve-Milan sarà sempre una partita fantastica come la storia di questi club - ha detto Del Piero intervistato dalla Rai -. Sono contentissimo per il gol ma soprattutto per questa qualificazione, ci tenevamo tantissimo. Siamo qui, combattiamo su entrambi i fronti e sarà così fino alla fine. Anche in campionato cercheremo di dare filo da torcere fino al termine, non abbiamo certo deposto le armi".

JUVE DA SOGNO 2-2 AL MILAN E VA IN FINALE

TORINO - Quel Diavolo di un Alex prima, quel fenomeno di Vucinic poi. Sono loro i carnefici del Milan di Ibra. Con le loro magie si regalano una notte da togliere il fiato e consegnano al popolo bianconero la finale di Coppa Italia. Non poteva essere più bello l'ultimo capitolo dell'infinita sfida di Alex al Milan, avversario di tante battaglie (32 incontri disputati, 10 gol realizzati), non poteva essere più dolce la notte di Vucinic, autore di un gol da leggenda e di una prestazione da fuoriclasse assoluto. Ma la magica notte dello Juventus Stadium non è stata solo di Mirko & Alex. La Juventus come collettivo ha risposto alla grande alle aspettative di un pubblico che ha spinto con un entusiasmo fuori dal comune la squadra alla finale di Roma del prossimo 20 maggio. La partita non era affatto semplice. Il Milan ha la genialità di Ibra (in dubbio fino all'ultimo per un'influenza), ha l'esperienza di Seedorf, la freschezza di El Shaarawy e l'affidabilità di Thiago Silva, oltre all'importante ritorno dell'ex Aquilani dal primo minuto. Dall'altra parte c'è una squadra con una voglia matta di regalarsi l'ennesima grande gioia stagionale. Per raggiungere la finale Conte si affida a Vucinic e l'acclamatissimo Del Piero in attacco con Giaccherini e Pepe a spingere sulle fasce. Le chiavi del centrocampo in mano a Pirlo, protetto dai muscoli di Vidal. Caceres, mattatore a San Siro con una doppietta, escluso dall'undici titolare. La prima frazione è emozionante. Le due squadre si affrontano senza paura e i colpi proibiti non mancano. Il Milan fa inevitabilmente la partita, la Juve riparte veloce provando a pungere in contropiede. Vucinic è incontenibile, tutte le azioni pericolose dei bianconeri passano dai suoi piedi. Dall'altra parte il claudicante Ibra non può essere in serata di grazia ma ha il merito di impensierire Storari al 20' con un tiro cross deviato in angolo dal portiere bianconero. Seedorf ci prova con una sballata conclusione dalla distanza, poi sale in cattedra Del Piero che al 28' sblocca il risultato mandando in estasi lo Juventus Stadium. Grande lancio di Pirlo per Lichtsteiner che crossa al centro per il capitano, bravo a superare Amelia e ad appoggiare in rete a porta vuota per la 287ª volta in carriera. L'1-0 accende gli animi. Allegri si infuria con il quarto uomo per il modo con cui Del Piero si libera di Mexes in occasione del gol. Aquilani entra sul ginocchio di Vucinic, Muntari lo emula su Lichtsteiner: per entrambi solo un cartellino giallo. L'arbitro Orsato fa fatica a contenere il nervosismo. I padroni di casa si galvanizzano e cercano il colpo del ko, approfittando di un momento di confusione della retroguardia rossonera ma il solito Vucinic e Pepe peccano di mira. Il Milan subisce, Ibra piano piano scompare. Allegri continua a polemizzare con la terna arbitrale. El Shaarawy al 43' se ne va sulla destra con uno stop a seguire da applausi ma il suo cross teso trova Bonucci prima di Ibrahimovic. La prima frazione si chiude con un'altra chance per Del Piero che di testa manca di qualche centometro l'appuntamento con la doppietta.

RIPRESA, CAMBIA TUTTO - Nella ripresa il copione cambia. Allegri preserva Ibrahimovic togliendolo dalla battaglia: al suo posto Maxi Lopez. Passano sei minuti e il Milan pareggia il conto con Mesbah che sfrutta al meglio un'incredibile leggerezza di Pepe che si lascia scappare l'avversario, lesto ad insaccare di testa su un lancio di Mexes. L'1-1 impaurisce una stanca Juventus che concede troppo campo ai rigenerati avversari. Conte corre ai ripari inserendo forze fresche: fuori Pepe, dentro Marchisio con Giaccherini spostato sulla destra. Muntari mette due volte i brividi a Storari con due inserimenti centrali di rara pericolosità. Del Piero prova a regalare magie ma non riesce mai a crearsi uno spazio per il tiro. Vucinic continua a spingere e al 68' inventa una giocata da applausi in area rossonera con dribbling secco su Mexes e palla calciata a lato di un palmo. Allegri toglie dal campo Aquilani per l'altro ex al veleno Nocerino. Conte risponde con Borriello al posto di Del Piero che esce al 73' prendendosi la standing ovation dei suoi tifosi. L'entusiasmo del popolo della Juve si ghiaccia all'81' quando Maxi Lopez si inventa un gol di rara bellezza: dribbling secco su Bonucci dal limite e botta sotto il 'sette' imparabile per Storari. Tutto da rifare per i padroni di casa che prima dei supplementari hanno tre chance per il pari, prima con Borriello e poi due volte con Vucinic. Niente da fare, il risultato non cambia più. La Juve conosce la prima sconfitta stagionale nei novanta minuti: per decidere la finalista servirà l'extra time.

VUCINIC, UN EUROGOL - L'inizio dei supplementari è tutto di marca bianconera. Vucinic prende in mano la situazione e si scatena entrando come il burro nella stanca difesa avversaria. Prima impegna Amelia con un diagonale insidioso che diventa un assist per Marchisio che calcia alle stelle, poi si inventa al 96' un gol da antologia con un tiro da fermo dai 35 metri dalla traiettoria imparabile. Lo Juventus Stadium può esplodere di nuovo in una girandola di emozioni che sembra non finire mai. I minuti scorrono lentissimi e la tensione resta alta. Le due squadre sono alle corde e in riserva d'ossigeno. Il Milan cerca il gol qualificazione affidandosi a mischie confuse che trovano in Chiellini una barriera invalicabile. Al triplice fischio è festa grande: la Juve centra la sua 14ª finale di coppa Italia.

ROSARNO CATENA UMANA NELLA GIORNATA CONTRO IL RAZZISMO

Anche a Rosarno le giovanissime generazioni hanno formato una catena umana prendendosi per mano con i fratelli africani nel campo di accoglienza per gli immigrati di contrada Testa dell'Acqua, intonando ''One Love'' di Bob Marley. Un appello all'umanita', un coro sincero di sorrisi in occasione della Giornata Mondiale Contro il Razzismo, anniversario della strage di Sharpeville in Sud Africa, dove il 21 marzo 1960 la polizia sparo' sui manifestanti uccidendo 69 cittadini neri in protesta contro il regime. Rosarno e' stata scelta dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, (Unar) come luogo simbolo di fratellanza in tutta la Regione Calabria. Dalla citta' nota per la rivolta dei neri, ieri mattina, si e' detto ancora una volta no ad ogni forma di discriminazione, persecuzione e emarginazione per il colore della pelle . Alla catena umana hanno partecipato dirigenti di Cgil e Csil, le associazioni di volontariato ''Africalabria'', ''Migrazione'', l'Arci Calabria e l'amministrazione comunale e le scuole della citta' di Rosarno. Con loro il sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi insieme alla giunta comunale ma anche gli studenti del liceo scientifico Raffaele Piria, le scuole elementari Maria Zita e Marvasi . Non poteva mancare Mamma Africa e Hibraim, portavoce degli africani. Presente anche Andrea Foti, segretario provinciale dell'Arcigay.

domenica 18 marzo 2012

TROVATA L'AUTO DELL' ELETTRAUTO SCOMPARSO

E' stata trovata a Rosarno completamente bruciata dai carabineri l'auto, una Mini Cooper di Fabrizio Pioli, l'elettrauto di 38 anni di Gioia Tauro scomparso il 23 febbraio scorso.

L'auto e' stata trovata in un uliveto in contrada Capo Ferro nel comune di Rosarno. Si tratta di una zona seminascosta e di difficile individuazione. I carabinieri stanno verificando la proprieta' dell'uliveto all'interno del quale e' stata trovata la vettura per avere ulteriori elementi.(

sabato 17 marzo 2012

GOLEADA JUVE CHE PASSA A FIRENZE PER 5 A 0

La Juve risponde al Milan, prende 3 punti a Firenze e si riporta a -4 dalla capolista. Bianconeri in vantaggio con Vucinic (15') con un destro dal limite. 5' dopo espulso Cerci per un fallo di reazione su De Ceglie. Il raddoppio della Juve arriva al 28' con Vidal sugli sviluppi di un angolo. Ripresa e 3/o gol (10') con un colpo di testa di Marchisio. I viola tentano una reazione e Buffon devia sul palo un sinistro di Lazzari. Finisce in goleada: Pirlo (22') e Padoin (27') affondano la Fiorentina.

OPERAIO MORTO TRAVOLTO DA TIR

Due persone sono morte in seguito a due distini incidenti sul lavoro avvenuti, rispettivamente, in Emilia Romagna e in Abruzzo. Le vittime sono un dipendente di una ditta di Carpi, in provincia di Modena, travolto da un tir in manovra nel piazzale dell'azienda, e un agricoltore di 78 anni, schiacciato da una quercia che aveva appena finito di tagliare nelle campagne di Civitella Messer Raimondo, in provincia di Chieti.

PER OLTRE VENT'ANNI SEMPRE ATTACCATO AL CELLULARE,SI AMMALA

Per vent'anni ha trascorso circa sette ore al giorno al cellulare. Ora e' stato colpito da un glioblastoma, un pericoloso tumore al cervello. Il caso, che riguarda un torinese di circa 45 anni ricoverato in uno degli ospedali cittadini, e' stato segnalato alla Procura di Torino per accertare se ci sia una relazione tra l'abitudine di usare il telefonino e la malattia. Il fascicolo e' aperto, al momento senza alcun indagato, dal pubblico ministero torinese Raffaele Guariniello.

MUORE FOLGORATO MENTRE RUBAVA RAME

Un giovane, Domenico Carlucci, di 24 anni, e' morto folgorato mentre si trovava su un palo dell'Enel, presumibilmente, secondo i carabinieri, per rubare cavi di rame.

Il fatto e' accaduto a Saracena. Secondo la ricostruzione, l'uomo, gia' noto alle forze dell'ordine, era sul palo quando ha toccato i cavi cadendo al suolo. Portato in ospedale a Castrovillari da alcune persone che erano con lui, che sono state identificate, Carlucci e' morto dopo il ricovero.

AVEVA L'OBBLIGO DI SOGGIORNO E SI FACEVA SOSTITUIRE DA CUGINO SOSIA

Aveva l'obbligo di soggiorno a Pisa, dove si era trasferito per studiare all'universita', ma per venire in Calabria si faceva sostituire nella citta' toscana da un cugino sosia. E' l'accusa con la quale la polizia ha arrestato a Vibo Valentia un sorvegliato speciale, Rosario Fiorillo, 23 anni.

Nei confronti di Fiorillo il gip di Pisa aveva emesso un ordinanza di custodia cautelare dopo la scoperta della sostituzione di persona. Il cugino del pregiudicato e' stato denunciato.

venerdì 16 marzo 2012

CHAMPIONS,MILAN PESCA BARCELLONA

Questi gli accoppiamenti dei quarti di Champions League come usciti dal sorteggio di Nyon (27-28/3 andata; 3-4/4 ritorno).

1) Apoel Nicosia-Real Madrid
2) O.Marsiglia-Bayern Monaco
3) Benfica-Chelsea
4) Milan-Barcellona

Accoppiamenti semifinali
(17-18/4 andata; 24-25/4 ritorno):
vincente semifinale 2 contro vincente semifinale 1
vincente semifinale 3 contro vincente semifinale 4.

mercoledì 14 marzo 2012

GIAPPONE NUOVA FORTE SCOSSA

TOKYO - Un forte terremoto di magnitudo 6.1 si è verificato in Giappone, con epicentro poco a Nord di Tokyo, nelle prefetture di Ibaraki/Chiba.

La scossa è stata registrata alle ore 21.05 locali (le 13.05 in Italia), d'intensità massima pari a 5+ sulla scala di rilevazione nipponica a Choshi, città della prefettura di Chiba. Anche senza lanciare l'allarme tsunami, con l'epicentro nelle acque a circa 150 km a nordest di Tokyo e tra le prefetture di Ibaraki e Chiba, la Japan Meteorological Agency (Jma) ha messo in guardia che "possono esserci lievi modifiche dei livelli del mare nelle regioni costiere".

La Japan Meteorological Agency (Jma) ha invitato alla prudenza in quanto potrebbero esserci scosse di assestamento al terremoto di magnitudo 6.1 registrato alle 21.05, con epicentro a circa 150 km a nordest di Tokyo. Il sisma è da legare verosimilmente a quello dell'11 marzo 2011 che ha devastato il nordest del Paese, il Tohoku, essendosi verificato ai margini dell'area "di assestamento della fascia nel Pacifico lunga alcune centinaia di chilometri", dalla punta a sudest di Hokkaido al promontorio di Ibaraki e Chiba.

ALTRE SCOSSE NEL NORD-EST - Un altro sisma è stato registrato nel Giappone del nord-est alle ore 19.49 locali (le 11.49 in Italia), con epicentro nella stessa area (Sanriku, nel Pacifico) di quella delle 18.09 cui è seguito l'allerta tsunami di 50 cm, poi cancellato. La magnitudo, ha riferito la Japan Metyeorological Agency (Jma), è stata misurata in 5.9 (6.8 la scossa precedente), con intensità di 3 (contro 4) sulla scala di rilevazione nipponica di 7. La tv pubblica Nhk ha riferito che mancano segnalazioni di danni a persone o cose.

TRAGICO INCIDENTE 22 BAMBINI MORTI TRE IN COMA

SIERRE (SVIZZERA) - Tornavano a casa in Belgio dopo una bella settimana bianca in Svizzera. Avevano solo 12 anni, studenti di due cittadine delle Fiandre. Ma il pullman che doveva riportarli a casa, ieri sera si è schiantato contro la parete di una galleria dell'autostrada, poco dopo la partenza, nel cantone del Vallese. Ventotto persone sono morte. Fra di loro, 22 bambini. Altri 24 sono ricoverati in ospedale, alcuni lottano fra la vita e la morte. Colpo di sonno dell'autista e alta velocità la causa più probabile. La tragedia si è consumata alle 21.15 sull'autostrada nei pressi di Sierre, in direzione Sion. Su un pullman belga nuovo di zecca, viaggiavano 52 persone, in gran parte studenti dodicenni delle cittadine di Lommel e Heverlee, nelle Fiandre. Tornavano a casa dopo una settimana bianca in Val d'Anniviers, organizzata da una organizzazione cattolica.

All'improvviso, in galleria il pullman è sbandato, ha sfondato il guardrail sulla destra e si è schiantato violentemente contro la parete di una piazzola. La causa è ancora ignota: l'ipotesi più probabile è un colpo di sonno del conducente, unito alla velocità eccessiva. I due autisti che erano a bordo sono morti. I soccorritori svizzeri si sono trovati di fronte una scena tremenda. Il frontale del pullman accartocciato, corpi di bambini morti e feriti incastrati fra le lamiere. Per tutta la notte 200 operatori hanno lottato per salvare vite, 12 ambulanze e 8 elicotteri hanno fatto la spola fra l'imbocco della galleria e gli ospedali più vicini. "Mai visto niente di simile nel Vallese, una situazione davvero orribile", ha commentato un portavoce della polizia cantonale. E' il peggior incidente stradale in Svizzera negli ultimi 30 anni. Negli ospedali sono stati ricoverati 24 feriti, alcuni in gravi condizioni. Molti dei feriti sono in condizioni gravi e tre di loro sono in coma: lo ha indicato il ministro alla sanità Laurette Onkelinx. "Molti sono ancora in uno stato grave, tre in coma, con lesioni cerebrali e toraciche", ha riferito il ministro.
Lo scheletro del pullman dopo l'incidente presenta copiose tracce di sangue sulla fiancata destra e brandelli di valigie in quello che resta del bagagliaio. Il veicolo è parcheggiato in un hangar a fianco dell'autostrada, a poche centinaia di metri dal luogo dell'impatto. Il mezzo è completamente sventrato nella parte anteriore destra ed ha i pneumatici posteriori a terra. L'urto ha completamente distrutto i sedili fino a oltre la metà del veicolo.
Nel tunnel di Sierre sono state cancellate quasi tutte le tracce del violento impatto del pullman belga. Gli unici indizi del violento impatto sono alcuni segni verdi sull'asfalto, probabilmente tracciati dalla polizia durante i rilievi, all'altezza di una piazzola di emergenza, a metà circa del traforo.

Le autorità svizzere hanno inviato alcuni psicologi per assistere i piccoli e le loro famiglie. La tragedia ha sconvolto stamani il Belgio. Il premier Elio Di Rupo ha annunciato che si recherà in giornata in Svizzera e ha commentato che "questo è un giorno tragico" per il paese. Il ministero della Difesa di Bruxelles ha messo a disposizione due aerei militari per portare le famiglie di vittime e feriti nel Vallese.

martedì 13 marzo 2012

LA VIOLA TORNA AL BOTTEGHELLE

Di seguito la nota diffusa dall'ufficio stampa del Comune di Reggio Calabria:
Si è svolta questa mattina a Palazzo San Giorgio la riunione indetta dall’Assessorato comunale allo Sport con le società sportive reggine, al fine di ridiscutere una riorganizzazione complessiva dei locali e degli orari del Palasport di Botteghelle, in virtù della momentanea indisponibilità del Pala Calafiore.
All’incontro hanno partecipato l’Assessore comunale allo Sport Walter Curatola, l’avvocato Roberto Capria, la dott.ssa Alessandra Bordini in rappresentanza del Capo di Gabinetto del Comune e i dirigenti delle società cittadine.
Nel corso della riunione è emersa, chiaramente, la disponibilità di tutte le società sportive reggine che, consce della situazione di oggettiva difficoltà venutasi a creare per la momentanea indisponibilità del Pala Calafiore, hanno autonomamente deciso di riorganizzare le proprie attività al fine di permettere alle numerose realtà sportive cittadine di poter predisporre un’organizzazione consona alle attività da svolgere. La Viola, tra l’altro, ha messo a disposizione delle altre società cestistiche il Centro sportivo di Modena.
Come dichiarato più volte dall’Assessore Sport, l’obiettivo prioritario dell’Amministrazione comunale in questo momento delicato scaturito da un tragico incidente, è quello di garantire pari trattamento a tutte le società sportive reggine, lavorando affinché le stesse abbiano la possibilità di proseguire la propria attività agonistica senza disagi. Come annunciato, precedentemente, la Viola disputerà le proprie gare casalinghe nell’impianto di Botteghelle, in attesa che il Pala Calafiore torni ad essere fruibile.

ECCO L'INTERVISTA INTEGRALE AL DG DELLA VIOLA GAETANO CONDELLO

A pochissime ore dalla nota diffusa dall’ufficio stampa nero arancio, ecco l’intervista fatta al direttore generale Gaetano Condello:
Toni duri ieri in conferenza stampa, il giorno dopo è passata l’arrabbiatura?Quello che ho descritto ieri è la realtà, c’è delusione, non rabbia, perché ancora una volta non è stata data la giusta importanza a questa società che sta lavorando per la città di Reggio Calabria, per non dire dell’intera Regione. Di fronte ad una tragedia come quella accaduta al Pala Calafiore avevo detto che lo sport poteva anche fermarsi, ma questo non è avvenuto e oggi ci troviamo in estrema difficoltà perciò chiediamo la giusta considerazione per quello che meritiamo.
Lei è Assessore allo Sport a Gioia Tauro come vuole commentare l’increscioso accaduto?
Capisco che in questo momento ci sono delle difficoltà, anche dal punto di vista amministrativo, non è un discorso politico o di colore politico, sono molto vicino all’assessore e mi dispiace che si trovi in una situazione sicuramente non facile, ma credo che la cosa più semplice che avrebbe dovuto fare sarebbe stata quella di convocare un tavolo tecnico con tutte le società un po’ disagiate per la “mancanza” del Pala Calafiore. Ho parlato con l’assessore Curatola e gli ho detto che noi come Viola volevamo e potevamo dare un contributo alla città mettendo a disposizione delle altre società il nostro impianto di Modena, cosa che poi noi autonomamente su segnalazione del presidente Muscolino abbiamo fatto, sistemando le partite della Jolly e dell’Olympia, tutto a nostre spese. E’ un contributo che vogliamo dare in un momento così difficile, vorremmo ricevere un minimo di rispetto e considerazione dalle Istituzioni; la nostra società e i nostri tifosi li meritano.
Cosa le risulta a proposito del Botteghelle?
Non so se il Botteghele è inagibile, ci è arrivata una comunicazione in cui dice che l’impianto attualmente non è disponibile. Non è chiaro se è un problema di inagibilità o se è occupato da altre società, da quello che mi hanno riferito domenica il Botteghelle sarà autorizzato per la pallamano o calcio a 5 dalle 15 alle 16.30, ritengo quindi che lo spazio per poter disputare una gara della Viola ci poteva essere.
Eppure neanche il Pala Calafiore era in ottime condizioni?
Sicuramente non era in ottime condizioni, sappiamo benissimo che l’amministrazione comunale non è in possesso di fondi, non abbiamo mai chiesto nulla, ci aspettavamo solo un po’ più di vicinanza. Qualche giorno prima della tragedia del Pala Calafiore avevamo provveduto a mettere autonomamente il gasolio per far avere agli atleti l’acqua calda, come società abbiamo sempre cercato di dare una mano d’aiuto all’amministrazione e alla città e ci aspettavamo da parte dell’assessore, ma anche da parte del sindaco una presa di posizione nei confronti della Viola che ritengo sia la realtà più importante che c’è in Calabria. Sono dispiaciuto perché la Viola è forse apprezzata più fuori che a Reggio Calabria, non è questione di categoria. Con grande sacrificio il presidente Muscolino si è impegnato a ridare prestigio al movimento, investendo parecchi soldi per un progetto in cui crediamo fermamente.
Impianti esistenti, ma non a norma, è questo il grande problema della Reggio sportiva o c’è altro?
Oggi avere degli impianti gestiti direttamente dal Comune credo sia molto dispendioso, non so se l’Ente riesce autonomamente a gestire gli impianti, una soluzione potrebbe essere quella di dare la possibilità ai privati di poter gestire gli impianti. Ci sarebbe una maggiore attenzione, la possibilità che imprenditori investano per migliorarli, questa sarebbe la forma più ragionevole. Io mi trovo nella duplice veste, sono anche assessore allo Sport di Gioia Tauro e noi come amministrazione abbiamo dato e stiamo dando la possibilità ai privati di poter gestire gli impianti, il Polivalente il circolo del tennis su tutti, credo che dal punto di vista politico si un punto che debba essere affrontato.
La città di Reggio Calabria è candidata a “Città Europea dello Sport 2013”, è un controsenso?
Credo che questo sia il desiderio da parte dell’amministrazione, ma anche dell’intera regione che Reggio Calabria possa essere candidata a “Città Europea dello Sport”. In questo momento bisogna andare un po’ con i piedi di piombo perché ci sono delle problematiche che stanno emergendo e l’amministrazione dovrà affrontare. Se ci si candida bisognerà sicuramente avere un’impiantistica efficiente, in questi anni anche per esigenze economiche l’amministrazione ha investito poco sull’impiantistica, c’è da lavorare tantissimo e speriamo che il sindaco Arena prenda in mano la situazione.
Vi muoverete da Reggio o state valutando altre alternative?
Non è nostra intenzione muoverci da Reggio Calabria, perché poi diventerebbe un problema, sia logistico che economico, speriamo che in settimana, dopo la gara di domenica a Modena si possa trovare un impianto alternativo, il Pala Mazzetto contiene 600 spettatori e per noi diventerebbe un problema per il proseguo del campionato e per i playoff. Spero che entro la prossima settimana l’incontro con il sindaco porti a una soluzione, in caso negativo valuteremo le possibilità di giocare fuori, un ipotesi che non vorremo prendere in considerazione. Siamo venuti a Reggio perché la Viola era in difficoltà e grazie a Muscolino si è salvato il movimento, ma l’abbiamo anche fatto perché c’era la garanzia degli impianti adeguati.
Torniamo per un attimo all’anno scorso, all’avvento della cordata gioiese, come siete stati accolti dalla città e soprattutto dalle Istituzioni?
Siamo stati accolti bene, siamo venuti a Reggio Calabria con grande entusiasmo, il nostro lavoro è sotto gli occhi di tutti. Al di là dei risultati sportivi, l’anno scorso abbiamo disputato una grandissima stagione, stiamo cercando di migliorare il settore giovanile. Quest’anno stiamo disputando un campionato importante, ancora non è finito, bisognerà aspettare giugno per fare delle valutazioni. La città ha risposto bene forse si aspettava qualcosa in più, c’è un cammino lungo da fare, lo sapevamo che c’erano dei sacrifici da compiere ogni giorno. Le Istituzioni non ci sono state vicino, ma sapevamo la condizione del Comune e della Regione, abbiamo avuto vari colloqui anche con il governatore Scopelliti, nostro grande tifoso, che è stato molto solidale, sapevamo che le difficoltà potevamo sorgere. Ci aspettavamo almeno la presenza, non aiuti economici, li volevamo vicini, la Viola non appartiene a Muscolino o a Gioia Tauro, la Viola rappresenta la città di Reggio Calabria e l’intera regione.
Arrivati a questo punto siete ancora convinti di continuare con il progetto Viola, nonostante le grosse difficoltà che state trovando sul vostro cammino?
La nostra intenzione è quella di proseguire, poi bisognerà vedere l’evolversi della situazione nei prossimi mesi, ci siamo posti degli obiettivi, attendiamo la conclusione del campionato, sperando di avere ulteriori colloqui con il sindaco e di coinvolgere la Regione Calabria per cercare di trovare una strada che sia meno sacrificante per noi, essere soli non è una cosa sicuramente positiva.
Cosa ne pensa di tutto questo il presidente Muscolino?
Stamattina ho parlato con lui a lungo, sapeva della conferenza stampa, non è contento, è un po’ amareggiato, ritrovarsi una risposta come quella di ieri da parte del Comune di Reggio Calabria intestata al vecchio presidente della Viola Domenico Comandè e non Muscolino, fa veramente rimanere male perché non si dà valore al movimento della Viola, fa un po’ rabbia e delusione. Il presidente ha chiesto un’incontro con il sindaco Arena, vedremo nei prossimi giorni, non cerchiamo polemiche, ma soluzioni costruttive.
Cosa si sente di dire ai tifosi nero arancio?
Li ho incontrati e li ho sentiti, devono continuare a rimanere vicini alla squadra. Spero che siano sempre più numerosi, non è un momento felice per la prima squadra, ma siamo ottimisti perché adesso c’è un calendario favorevole, possiamo recuperare posizioni e siamo ottimisti per il futuro.
In conclusione un’ ultima battuta, un messaggio da lanciare..
Sarebbe opportuno che ci incontrassimo con tutte le società della città per esaminare le problematiche, soltanto noi conosciamo i veri problemi della pallacanestro e del movimento, credo che un confronto sia un qualcosa di positivo, non voglio far polemiche e spero che finiscano qui. Si dovrebbero prendere in considerazione le realtà più importanti, in termine di tradizione, di storia, di valore e di pubblico e la Viola merita!

GLI iPAD ORDINATI SU INTERNET NON ARRIVERANNO PRIMA DEL 19

Gli appassionati del nuovo iPad presentato pochi giorni fa da Apple, che lo stanno ordinando online negli Stati Uniti, riusciranno a mettere le mani sul nuovo gadget di Cupertino qualche giorno dopo l'uscita ufficiale, prevista per venerdi' 16 marzo. I tablet ordinati online non arriveranno infatti prima di lunedi' 19, si legge sul sito di Apple. ''La risposta e' stata ben oltre le aspettative'', cosi' Trudy Miller, portavoce del colosso del web ha spiegato il ritardo.

BRACCIANTE AGRICOLO UCCISO IN UN AGGUATO

Un bracciante agricolo di 42 anni, Vincenzo Ferraro, e' stato ucciso stamani in un agguato a Oppido Mamertina.

L'uomo, gia' sorvegliato speciale di ps, si trovava in una zona di campagna quando qualcuno gli ha sparato diversi colpi di fucile caricato a pallettoni. La famiglia Ferraro e' stata coinvolta nella faida che ha insanguinato Oppido a meta' degli anni '80. La vittima era cugino di Giuseppe Ferraro, latitante da una ventina d'anni.

domenica 11 marzo 2012

OGGI 11 MARZO E' IL MIO COMPLEANNO



GRAZIE DELLE VOSTRE VISITE
SEMPRE NUMEROSE!!!

                                                                                                                    ANTONIO98

sabato 10 marzo 2012

SCOPPIA UN COMPRESSORE LAVORATORE UCCISO DA UNO SPORTELLO METALLICO

Stava lavorando su dei fogli di fibra di carbonio quando il compressore che stava utilizzando e' esploso ed uno sportello metallico lo ha colpito uccidendolo. E' successo stasera a Luzzi.

La vittima, Giancarlo D'Andrea, di 41 anni, per hobby preparava motociclette utilizzando dei rivestimenti in fibra di carbonio. Stasera, mentre stava usando il compressore in un magazzino dell'abitazione della famiglia, e' avvenuto l'incidente. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

AUTOPSIA LAMOLINARA: UCCISO CON QUATTRO COLPI

TORINO - Il presidente del consiglio Mario Monti sarà domani pomeriggio a Gattinara (Vercelli), dove renderà omaggio alla salma di Franco Lamolinara e incontrerà la famiglia dell'ingegnere ucciso in Nigeria. Lo si apprende dal Presidente della Provincia di Vercelli, Carlo Riva Vercellotti, oggi a Roma,dove ha accompagnato il figlio della vittima.

LONDRA - Li hanno spinti in un gabinetto e uccisi mentre le prime pallottole dei commando inglesi crivellavano i muri del compound. Lo ha raccontato al Times una donna di nome Hauwa, moglie 31enne di una delle guardie del complesso morto anche lui nel blitz di Sokoto, forse l'ultima persona, oltre ai sequestratori, che ha visto Franco Lamolinara e Chris McManus vivi.
E anche l'autopsia eseguita a Roma ha confermato che quella di Lamolinara è stata una vera e propria esecuzione, con quattro colpi di arma da fuoco che lo hanno raggiunto da distanza ravvicinata, anche se non a bruciapelo. Ma il colpo mortale è stato uno solo, quello che gli è stato sparato alla testa, ha stabilito l'esame fatto oggi dall'equipe del professor Giancarlo Arbarello, direttore dell'Istituto di medicina legale della Sapienza di Roma.
Sul cadavere, secondo quanto si è appreso, sono stati riscontrati dei residui di proiettile che ora saranno esaminati per accertare se siano stati esplosi dai sequestratori o dal 'fuoco amico'. Ma il fatto che i colpi siano stati sparati a distanza ravvicinata sembra rafforzare la circostanza secondo la quale ad uccidere l'ingegnere Lamolinara siano stati i suoi sequestratori.
"Erano nel salone del compound quando le mura sono state scosse dalle esplosioni. Due rapitori sono rimasti uccisi da proiettili penetrati nella stanza", ha raccontato la donna: "Lo scontro a fuoco si intensificava e due sequestratori hanno spinto gli ostaggi nel bagno. Ho sentito i colpi e sono scappata. Non so come sono sopravvissuta".
La testimonianza di Hauwa arriva in vista del resoconto dettagliato promesso dal ministro degli esteri William Hague al collega italiano Giulio Terzi e mentre a Londra i laburisti fremono per avere da parte del governo una comunicazone ai Comuni. In lacrime la donna ha parlato con i media occidentali arrivati da ieri a Madera, il sobborgo di Sokotu teatro giovedì della battaglia in pieno giorno che ha coinvolto 40 commando dello Sbs (Special Boat Service) britannico insieme ad un centinaio di militari nigeriani. "Non so perché mi hanno arrestato. Non so nulla degli ostaggi.
Nessuna guardia poteva mai entrare in quella parte della casa": Hauwa ha detto di aver vissuto nel compound per quattro mesi dopo che il marito era stato assunto come custode. Al Times ha raccontato che è stata lei ad aprire la porta da cui sono entrate le forze speciali: "Da dicembre non avevamo mai visto il padrone di casa o gli altri perché dormivano nell'altra ala. Per un caso ero andata nel loro edificio minuti prima che cominciasse l'attacco". I giornalisti sono potuti entrare nel compound. Medicine sparse dappertutto rivelano una prigionia segnata da malattie tra cui la malaria. Il bagno dove sono morti McManus e Lamolinara è imbrattato del loro sangue, un lavandino divelto dal muro da un corpo che cadeva, spesse macchie scure di sangue sulla porcellana del water e sul pavimento. I rapitori, forse allertati da una telefonata, forse soltanto dalla scomparsa da due giorni del loro capo Abu Muhammad, erano probabilmente convinti che un raid fosse imminente.
"Stavano per liberarsi dei due ostaggi gettando i loro cadveri nel deserto", scrive oggi il Daily Telegraph: "Erano pronti a muoversi quel giovedì mattina". Ecco perché Cameron avrebbe ordinato il blitz in fretta e furia. Muhammad, considerato il cervello del sequestro, era stato catturato con altri leader del gruppo in un raid delle forze di sicurezza nigeriane martedì a Zaira.
"Si sta indagando se un telefonata partita da uno dei complici prima della cattura possa aver dato l'allarme", ha detto "una fonte attendibile" al nigeriano The Nation. L'idea, secondo il Telegraph, è che il gruppo stesse per lasciare il compound e sconfinare nel vicino Niger ma McManus e Lamolinara, a quel punto, erano diventati "un peso" di cui bisognava liberarsi.

GRATTACIELO DI 30 PIANI COSTRUITO IN 15 GIORNI

SHANGHAI - Un grattacielo di 30 piani e' stato costruito in soli 15 giorni a Changsha, la capitale della provincia cinese centro meridionale dell'Hunan. Lo ha riferito la stampa locale. Si tratta di un palazzo prefabbricato le cui parti sono state per il 93% costruite in fabbrica.
In base a quanto fatto sapere dall'azienda costruttrice, la Broad Sustainable Building, il palazzo, destinato ad ospitare un hotel, e' stato edificato utilizzando un processo di costruzione assolutamente innovativo e sicuro, che riduce in primo luogo i rischi connessi ai ritardi nella costruzione. I pezzi costruiti in fabbrica infatti vengono poi portati gia' completi sul posto e vengono assemblati con estrema rapidita'.
Tuttavia non mancano le critiche e le preoccupazioni legate alla sicurezza dell'edificio. ''Un lavoro fatto velocemente non e' necessariamente un lavoro ben fatto - ha commentato Zhang Li, un architetto di Pechino - grande velocita' spesso significa anche grandi rischi. Solo il tempo ci dira' quanto sia grande il rischio''. Secondo Zhang, con lo scopo di terminare presto le loro opere, alcune societa' di costruzione saltano alcune fasi, alcune ispezioni che normalmente richiedono tempo. Ma i responsabili della Broad Sustainable Building rassicurano.
''Questo e' il palazzo piu' alto di questa contea - dice con orgoglio Rong Shengli, uno dei costruttori, ed anche quello che e' stato costruito piu' velocemente. Possiamo fare ancora di meglio. Il prossimo sara' un palazzo di 50 piani, poi ne verra' uno di 100 e costruiremo sempre piu' velocemente''. ''E' il piu' alto ma anche il piu' sicuro - aggiunge Zhang Yue, direttore esecutivo del gruppo - costruire in fabbrica consente poi anche di ridurre i rischi ambientali''. La Broad Sustainable Building ha gia' portato avanti progetti di questo tipo in passato. Prima dell'hotel a Changsha ha costruito un palazzo di 15 piani in una sola settimana e un padiglione di sei piani all'interno dell'Expo di Shanghai in un solo giorno.

GIAPPONE UN'ANNO FA TSUNAMI E CATASTROFE NUCLEARE

11 marzo 2011. La terra trema e il mare si solleva. Il Giappone precipita nella tragedia. A un anno dal terremoto e dallo tsunami che hanno ucciso 20mila persone, distrutto la centrale atomica di Fukushima e messo in ginocchio il sistema energetico, il Paese nipponico prova a rialzarsi.
 L'Ansa pochi giorni fa e' stata la prima testata italiana a visitare il sito di Fukushima .Il 'mostro' fa meno paura. Almeno all'apparenza. ''La situazione e' molto diversa rispetto a un anno fa, ora e' piuttosto stabile'', cerca di rassicurare Takeshi Takahashi, il manager della Tepco a capo della disastrata centrale. Ma i segni della forza distruttrice dello tsunami sono visibili ovunque (lamiere, detriti e auto accartocciate) e la strada da fare e' ancora tanta.
SAVE CHILDREN, 25MILA BAMBINI ANCORA IN DIFFICOLTA' - "La catastrofe che si è abbattuta sul Giappone l'anno scorso ha messo i più piccoli e le loro famiglie in una condizione estremamente difficile. In tutto il Giappone sono 25 mila i bambini che hanno dovuto abbandonare la propria casa, adattarsi ad una nuova città, uno spazio domestico non familiare, una nuova scuola e nuovi amici, vivendo disagi che per molti si sommavano alla perdita di persone care". Lo rende noto Save the Children. La sfida della ricostruzione, informa l'organizzazione, "é enorme, soprattutto nella regione colpita dal disastro nucleare, dove sono al collasso i settori agricolo e ittico, che costituiscono i due principali comparti economici del Paese. Le infrastrutture necessitano interventi a lungo termine, e oltre 300 mila persone vivono ancora nei rifugi temporanei, o dipendono dai sussidi governativi per potersi permettere una casa". La maggior parte dei genitori incontrati da Save the Children, viene ricordato, hanno sperimentato come migliaia di persone un improvviso stato di precarietà, la necessità di doversi reinventare un lavoro magari in una nuova città. Oltre 7 mila scuole e asili nido sono andati distrutti, comportando un terribile vuoto nella formazione dei bambini. "Questi bambini - afferma Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia - hanno raccontato ai nostri operatori di aver perso case, amici, luoghi, affetti, e di provare uno stato d'ansia per il timore che un altro disastro nucleare possa nuovamente sconvolgere una quotidianità che stenta a riprendere. L'impossibilità di giocare all'aria aperta, tornare fra i banchi di scuola o al mare, un elemento tanto familiare quanto vitale per il popolo giapponese, ha fatto maturare nei bambini un forte senso di frustrazione e di alterazione della realtà, frutto dei numerosi impedimenti cui sono costretti". Save the Children ha dunque deciso di dar voce ai bambini del doppio disastro attraverso una lunga indagine che ha coinvolto anche le loro famiglie. A tal fine, una delegazione ristretta e rappresentativa delle migliaia di minori incontrati dall'Organizzazione negli ultimi 12 mesi ha portato al governo giapponese una proposta di ricostruzione del Paese 'a misura di bambino', presentata al Ministro per la Ricostruzione

SEGGIOVIA BLOCCATA PER IL VENTO A 100KM/H

E' stato lo "scarrucolamento della fune portante-traente", provocato dal forte vento che a tratti ha superato i 100 chilometri orari, a determinare il blocco della seggiovia Fontari di Campo Imperatore questa mattina. Lo afferma il Centro Turistico del Gran Sasso. Dopo aver riportato la fune nel corretto assetto, a velocità molto ridotta, sono stati riportati in stazione i circa 30 turisti, infreddoliti ma in buone condizioni.

RITORNA IN PATRIA LA SALMA DELL'INGEGNERE LAMOLINARA.SVENTATO UN'ALRTO SEQUESTRO

La salma dell'ingegner Franco Lamolinara, l'ostaggio ucciso nel blitz di giovedi scorso nel nord della Nigeria, è arrivata in Italia. L'aereo dell'Aeronautica Militare che l'ha trasportata è atterrato all'aeroporto militare di Ciampino alle 13.45. Sulla pista, accanto ad alcuni familiari dell'ingegnere, presente il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola. Tra i familiari, che hanno chiesto discrezione da parte dei reporter e dei cineoperatori, la sorella Angela ed uno dei due figli dell'ingegnere piemontese, Mattia. La salma verra' all'istituto di medicina legale dove, su disposizione del pm della procura di Roma, Francesco Scavo, verrà effettuata l'autopsia.
Il rapimento di un ingegnere italiano é stato sventato ad Asaba, nel delta del Niger. Lo rende noto il quotidiano online la Vanguard. L'ingegnere in questione si chiama Renzo Galvagni, ma non vengono precisate nè l'età nè la sua città di origine. E' in buone condizioni secondo la polizia. Secondo il quotidiano indipendente di Lagos, il portavoce della polizia locale, Charles Muka, ha confermato l'arresto di uno dei presunti rapitori, venerdì, all'indomani del tentativo di sequestro, ad Asaba. Secondo Muka, Galvagni è stato salvato da una pattuglia di polizia proprio mentre l'uomo poi arrestato ed i suoi complici, che sono in fuga, stavano tentando di farlo salire con la forza su un'automobile. Il portavoce ha aggiunto che l'ingegnere italiano si trovava al volante di una Toyota Hilux. Dopo averlo fatto scendere dall'auto, i rapitori hanno preso il pick-up, poi ritrovato in una città vicina, Ugbolu. "Abbiamo arrestato uno dei responsabili del tentativo di rapimento - ha detto Muka - e ci ha anche confessato i nomi dei suoi complici. Siamo sulle loro tracce, verranno arrestati tra poco".

venerdì 9 marzo 2012

ECCO LE POLEMICHE DI EROS RAMAZZOTTI SULLE STRUTTURE AL SUD

Musiclash ci suggerisce un argomento interessante esploso ieri sul web e che ancora oggi lascia strascichi di discussione non da poco. Come ben sapete, purtroppo, è crollato il palco costruito per l’Inedito World Tour a Reggio Calabria. Laura Pausini ha interrotto il tour per due settimane e sia Jovanotti che Tiziano Ferro hanno lasciato messaggi di solidarietà per la cantante e per la famiglia della vittima. Ma, ecco la dichiarazione di Eros Ramazzotti, decisamente fuori dal coro, che ha suscitato polemiche in tutto il web, in un’intervista su Repubblica:
“Amo l’Italia ma purtroppo le cose non funzionano come dovrebbero. Nel senso che, e lo ripeto da anni, gli spazi per la musica sono inadatti. Poi, più vai a Sud e più la situazione peggiora: menefreghismo, mancanza di professionalità, costruzioni di 40 anni mai ammodernate. Ci sono spazi in cui è impossibile montare una struttura per un concerto, ed è per questo che da molto tempo non faccio più date al sud, nonostante io ami quel pubblico e il suo calore. Vai all’estero e trovi spazi per concerti costruiti in modo perfetto, per accogliere sport e musica, poi torni in Italia e sembra un viaggio all’indietro nel tempo”

CROLLO PALCO PAUSINI, PARLA L'ASSESSORE WALTER CURATOLA

Il Comune di Reggio Calabria aspetta le perizie e tutte gli accertamenti che spiegheranno ciò che ha causato il crollodella struttura al "Palacalafiore", ma su una cosa l’assessore allo Sport e allo Spettacolo Walter Curatola è certo: “Il PalaPentimele non ha nulla da invidiare agli altri palazzetti d’Italia. Era agibile e idoneo, e lo ritornerà presto, per poter ospitare il live della Pausini”. L’assessore comunale non ha molta voglia di parlare né di fare polemica anche perché da genitore, comprende “il dolore della famiglia di Matteo, un giovane laureato che amava la musica e che è morto proprio in un posto dove si vive la musica”. Ma a lasciare sgomento l’assessore Curatola è un comunicato stampa diffuso dalla F&P Group, la società che organizza i concerti di Laura Pausini in cui, e riportiamo testualmente le parole, c’è scritto: “Il tour di Laura Pausini si è fermato per rispetto di Matteo Armellini, il tecnico 31enne morto nella notte tra il 4 e il 5 marzo per il crollo di una struttura durante l’allestimento del palco al Palacalafiore di Reggio Calabria dove Laura Pausini e il suo staff non intendono tornare. Si pensa di recuperare il concerto di Reggio Calabria in estate all’aperto e, comunque, lontano da quel palazzetto destinato ad evocare tristezza e senso di morte per molto tempo”.
“E’ prematuro parlare di una nuova tappa in città del tour della Pausini. Dobbiamo prima aspettare che la Procura faccia il suo corso, che si accertino le responsabilità, che sia data una spiegazione alla famiglia di Matteo. Una volta ripristinata in tutte le sue funzionalità la struttura sportiva, potremo riprendere le attività. Il PalaCalafiore ha subito ingenti danni ma sono inferiori rispetto a quello che ha perso la mamma e il papà di Matteo – afferma l’assessore Curatola – Non mi va che ora si dica che il nostro palazzetto non era idoneo ad ospitare questo tipo di concerto anche perché, forse, qualcuno dimentica che in questi anni hanno calcato il palco molte star nazionali ed internazionali e non è mai successo niente. L’incidente è avvenuto durante il montaggio del palco quindi, chi ha sbagliato deve pagare”.
Ma la Pausini è disposta a tornare a Reggio Calabria solo in una location all’aperto.
“La struttura che può ospitare i concerti è il PalaCalafiore. Comprendiamo lo stato d’animo della cantante, del suo staff e degli amici di Matteo ma quello che è successo a Reggio Calabria è, purtroppo, accaduto anche a Trieste e Jovanotti dopo tre mesi, ha cantato nello stesso palazzetto ricordando il giovane morto nella stessa modalità di Matteo. O il concerto lo fanno lì o se lo vogliono fare in estate sarà all’aperto, a Piazza Indipendenza, ma gratuito per la città, e soprattutto in memoria di Matteo. Sicuramente, non daremo lo stadio Granillo anche perché il tour della Pausini si svolge all’interno dei palazzetti sportivi e la nostra città non si merita di portare la maglia nera per una colpa che non ha”.
L’assessore comunale non ci sta a far ricadere le colpe di una tragedia su “una struttura, fiore all’occhiello per la città, che ha ospitato i campionati europei di pattinaggio, i campionati mondiali di pallavolo e tanti altri eventi internazionali ottenendo l’ok di molte produzioni e superando le richieste di altri palazzetti italiani”.
“So che è difficile e che questa tragedia ha segnato tutti ma Laura Pausini dovrebbe fare come ha fatto Jovanotti, cantare per Matteo nello stesso posto e continuare a comporre musica per lui. Al Sud ci sono professionisti che, quotidianamente, si impegnano e lavorano per far crescere la città – conclude Curatola - Questa tragedia sarebbe potuta accadere in qualsiasi palazzetto pertanto credo che l’intervento di Eros Ramazzotti sia fuori luogo e non consola chi ha perso un figlio”.

E' SCONTRO ROMA-LONDRA PER IL BLITZ FALLITO

LONDRA - L'ordine di David Cameron di far partire l'attacco per la liberazione fallita dei due ostaggi Franco Lamolinara e Chris McManus è partito ieri alle otto, ora di Londra (le 9 in Italia), dopo una riunione del Cobra, il comitato britannico di emergenza. Lo scrive il Daily Telegraph in una ricostruzione del blitz in cui i due uomini hanno trovato la morte.
Franco Lamolinara e Chris McManus sono stati uccisi dai rapitori "con un colpo ravvicinato alla testa" una volta cominciato il raid delle forze speciali. Lo scrive oggi il Daily Telegraph. Il giornale britannico cita una fonte di sicurezza nigeriana: "Sono stati uccisi prima ancora che le Sbs entrassero nel compound".
Nel blitz di ieri a Sokoto sono stati coinvolti una quarantina di uomini delle forze speciali britanniche che si trovavano da due settimane in Nigeria. Secondo una ricostruzione del Daily Telegraph, le Sbs, Special Boat Service composte quasi esclusivamente di Royal Marines, sono state scelte perché erano l'unità in stand by per operazioni di antiterrorismo. Il posto si alterna con le Sas ogni sei mesi. Le Sbs erano arrivate in Nigeria viaggiando in borghese su aerei civili, le armi e attrezzature spedite in grandi valige diplomatiche. Il loro comandante aveva installato il posto di comando della task force presso l'ambasciata britannica a Lagos. Le Sbs avevano accesso a intercettazioni di cellulari ottenute dalle forze di intelligence nigeriane che avevano localizzato gli ostaggi a Sokoto, e di altri dati dal GCHQ, il servizio di ascolto dei servizi segreti britannici. Avevano accesso anche a video della casa dove venivano tenuti McManus e Lamolinara ottenute da un aereo che aveva sorvolato la città. Le immagini venivano ritrasmesse al comando Sbs a Lagos e a Londra, sul monitor della sala del Cobra, il comitato di emergenza britannico. Dopo giorni di ascolto ieri si era aperta una "finestra di opportunita": le intercettazioni lasciavano capire che i terroristi stavano per spostarsi e poi avrebbero ucciso gli ostaggi. Il direttore delle Sbs informò il capo delle Forze Speciali a Londra, un generale dell'Esercito e un amico personale di David Cameron, che giudicò che bisognava attaccare. Questo giudizio fu avallato da Cameron che alle 8 di Londra autorizzò il blitz.
Secondo i media britannici non è chiaro perché le Sbs hanno attaccato di giorno la casa dove Chris McManus e Franco Lamolinara venivano tenuti ostaggio. In casi 'normali' un blitz del genere si sarebbe svolto di notte preferibilmente prima dell'alba, scrive oggi il Daily Telegraph ma "per ragioni che restano non chiare le Sbs sono state costrette a fare un attacco in pieno giorno". In un segno di fretta, hanno detto fonti al giornale, i soldati hanno posto in atto un piano di "risposta di emergenza" invece del più coordinato piano di "risposta deliberata". Le squadre speciali britanniche si sono avvicinate in camion vicino alla casa. Il raid, autorizzato dal primo ministro David Cameron alle otto ora di Londra, è cominciato alle undici, ora di Lagos (a Londra era mezzogiorno).
Il primo ministro britannico David Cameron ha autorizzato il raid in cui sono rimasti uccisi gli ostaggi nel timore che le forze speciali fossero scoperte e che i due uomini nelle loro mani fossero in "imminente e crescente pericolo" di venire uccisi. Lo riporta il Times sulla base del briefing di Downing Street. Per il Times il timore era che i rapitori avessero individuato la presenza delle forze nigeriane e britanniche che sorvegliavano il bunker. Tali timori hanno costretto Cameron a scegliere se dare il via alla missione.

TRENTO SEQUESTRATI DALLE FIAMME GIALLE 2 MILIONI DI GIOCATTOLI NON A NORMA

La Guardia di Finanza di Trento ha sequestrato oltre 2 milioni e 200 mila prodotti non a norma provenienti dal sudest asiatico, tra cui un milione di giocattoli pericolosi, destinati ad essere venduti in tutta Italia. Sequestrati tre magazzini e tre container contenenti la merce. L'operazione e' stata svolta nell'ambito dei controlli attuati nello scorso fine settimana dalle Fiamme Gialle di Trento.
L'indagine disposta dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle su alcuni prodotti esposti in esercizi commerciali del Trentino ha permesso di accertare l'importazione e l'immissione in commercio sul territorio nazionale di un imponente quantità di giocattoli che sono risultati non conformi alle norme di sicurezza e potenzialmente nocivi per la salute dei bambini, importati non solo dal sudest asiatico ma anche da altri Paesi sia comunitari che extra Unione Europea. Il valore della merce sul mercato è di diversi milioni di euro.
Le violazioni contestate riguardano ipotesi di reato contro l'industria ed il commercio, la tutela dei marchi e la salute e la sicurezza dei consumatori, previste dal codice penale e dal decreto di recepimento della Direttiva europea sulla sicurezza dei giocattoli, a cui si affiancano ulteriori violazioni di carattere amministrativo. Al momento, le fiamme gialle trentine stanno svolgendo ulteriori approfondimenti investigativi sulla vastissima rete di distribuzione dei prodotti messa in luce dall'operazione, forse la più imponente mai effettuata in Italia nel settore. Gli inquirente ritengono che le indagini possano portare nei prossimi giorni ad ulteriori ingenti sequestri di diversi altri lotti di giocattoli su tutto il territorio nazionale.

giovedì 8 marzo 2012

PRESENTATO L'IPAD 3. DAL 23 MARZO IN ITALIA

Il nuovo iPad si potra' acquistare negli Usa dal 16 marzo e in Italia dal 23. Avra' gli stessi prezzi dell'iPad 2 nelle versioni da 16, 32 e 64 giga. L'innovazione maggiore e' il retina display con definizione 2048x1536 pixel, un milione di pixel in piu' delle TV HD. Il processore e' un potente A5X, la fotocamera da 5 megapixel, la connessione e' 4G. ''Siamo i pionieri della rivoluzione post Pc'', ha detto il Ceo Tim Cook parlando di 172 milioni di dispositivi venduti tra iPod, iPhone e iPad.

Reggio donna sfregiata in volto

REGGIO CALABRIA, 8 MAR - Una donna e' stata sfregiata in volto con dell'acido e adesso rischia di perdere un occhio. Il fatto e' accaduto nella zona sud di Reggio Calabria.

La donna, originaria delle Seychelles ed impiegata come domestica da una famiglia reggina, ha riferito ai carabinieri che mentre stava camminando per strada qualcuno si e' avvicinato, non e' chiaro se uno o piu' uomini, gettandole l'acido addosso. I carabinieri stanno indagando risalire al motivo dell'aggressione.

A Reggio i funerali dei fidanzatini uccisi a Brescia

REGGIO CALABRIA, 8 MAR - Tantissimi giovani hanno partecipato stamane ai funerali di Chiara Matalone e Domenico Tortorici, i fidanzatini di 19 anni reggini uccisi nella strage di Brescia.

Il rito funebre si è svolto nella chiesa di Salice Calabro. I familiari dei due giovani hanno chiesto ai giornalisti di evitare ogni forma di "spettacolarizzazione del nostro dolore".

Il prozio di Chiara, mons. Antonino Denisi, durante l'omelia ha sottolineato ''l'assurdità del momento''.

NIGERIA:OSTAGIO ITALIANO UCCISO IN UN BLITZ BRITANNICO

- David Cameron ha comunicato in una telefonata a Mario Monti la tragica conclusione di un'operazione delle forze di sicurezza nigeriane con quelle britanniche, per liberare gli ostaggi sequestrati a Birkin Kebin. L'operazione si è purtroppo tragicamente conclusa con l'uccisione degli ostaggi: l'italiano Franco Lamolinara e Cristopher Mc Manus.
Il Presidente del Consiglio Mario Monti, si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi, ha ricevuto questo pomeriggio, sull'aereo che lo riportava a Roma da Belgrado, una telefonata del Primo Ministro britannico David Cameron, che gli ha comunicato la tragica conclusione di un'operazione condotta dalle forze di sicurezza nigeriane, con il sostegno operativo di quelle britanniche, intesa a liberare gli ostaggi sequestrati il 12 maggio 2011 a Birkin Kebin, l'italiano Franco Lamolinara e il britannico Cristopher Mc Manus. L'operazione si è purtroppo tragicamente conclusa con l'uccisione degli ostaggi avvenuta, secondo la ricostruzione britannica, ad opera dei sequestratori. Cameron ha espresso a Monti profondo cordoglio per la vittima italiana, rammaricandosi del drammatico esito dell'iniziativa militare decisa dalle autorità nigeriane e britanniche nella convinzione che questa fosse l'ultima finestra di opportunità per salvare la vita degli ostaggi. Dal momento del sequestro le autorità italiane avevano seguito la vicenda in stretto collegamento con quelle britanniche. Nelle ultime ore si è verificata un'accelerazione imprevista e, nel timore di un imminente pericolo di vita per gli ostaggi, l'operazione è stata avviata autonomamente dalle autorità nigeriane con il sostegno britannico, informandone le autorità italiane solo ad operazione avviata. Il Presidente del Consiglio, anche a nome del Governo, esprime commossa partecipazione al generale cordoglio e sentimenti di profonda solidarietà ai famigliari per la tragica scomparsa dell'Ing. Franco Lamolinara.

OPERAZIONE CRIMINE: 90 CONDANNE 34 ASSOLUZIONI

REGGIO CALABRIA, 8 MAR - Una novantina di condanne e 34 assoluzioni: e' questa la sentenza emessa dal gup di Reggio Calabria, Giuseppe Minutoli, al termine del processo con rito abbreviato per l'operazione Crimine.

La condanna piu' alta, 14 anni ed otto mesi, e' stata inflitta a Giuseppe Commisso. Domenico Oppedisano, ritenuto il ''capo crimine'' ha avuto 10 anni. La Dda aveva chiesto la condanna di 108 imputati a pene superiori ai dieci anni e per Oppedisano aveva chiesto 20 anni.