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mercoledì 26 settembre 2012

iPHONE 5 VENDUTI 5 MILIONI DI PEZZI

Apple ha venduto oltre cinque milioni di iPhone 5 nel primo fine settimana, era in vendita in 8 Paesi tra cui Usa, Giappone e Regno Unito. Lo comunica Apple in una nota, sottolineando che oltre 100 milioni di dispositivi iOS sono stati aggiornati a iOS6. ''La domanda e' stata incredibile e stiamo lavorando duramente per far si' che chi vuole un iPhone 5 lo possa avere il prima possibile'', dice l'Ad di Apple, Tim Cook, sottolineando che ''la fornitura iniziale e' stata esaurita''.

CATTUTRO' GHEDDAFI, IN MIGLIAIA AL SUO FUNERALE

Migliaia di libici hanno partecipato ieri a Misurata al funerale di Omran Ben Shaban, il giovane ribelle che l'anno scorso ha catturato Muammar Gheddafi: la bara di Shaban è stata portata a spalla fino allo stadio della città, dove oltre 10mila persone gli hanno reso omaggio. Shaban, 22 anni, che era stato sequestrato e torturato dai fedelissimi di Gheddafi lo scorso luglio e tenuto prigioniero per 50 giorni nella città di Bani Walid, è morto ieri in un ospedale di Parigi, dove era stato ricoverato dopo il suo rilascio. La sua salma è stata subito riportata a Misurata, la sua città natale, secondo quanto riporta la Bbc online. Il giovane era stato liberato la settimana scorsa, grazie alla mediazione del presidente dell'Assemblea nazionale libica, Mohammed al Magarief. Ma le sue condizioni sono apparse subito critiche: sul suo corpo erano evidenti i segni delle torture subite durante la prigionia e l'uomo, secondo quanto riportato dalla stampa, aveva le gambe paralizzate in seguito a una ferita da proiettile vicino alla spina dorsale. Il mondo aveva conosciuto Shaban il 20 ottobre dell'anno scorso, grazie alle immagini e ai video che lo ritraevano insieme a Gheddafi mentre veniva portato fuori da una grande conduttura definita 'la fogna del ratto', dove il giovane aveva riconosciuto l'ex leader e lo aveva segnalato ai suoi compagni, di fatto decretando la fine del Colonnello. Ieri l'Assemblea nazionale libica ha denunciato la "perdita di un eroe coraggioso" e si è impegnata a portare i responsabili davanti alla giustizia, secondo una dichiarazione pubblicata dall'agenzia ufficiale libica Lana.

GIORNALISTA IRANIANO UCCISO IN DIRETTA

Giornalista iraniano della Presse Tv ucciso da cecchini a Damasco. Maya Nasser è stato colpito mentre stava facendo un collegamento in diretta sulle esplosioni avvenute stamane a Damasco per la tv pubblica iraniana. Press Tv sottolinea che il giornalista è stato ucciso da "insorti appoggiati dall'estero". Anche l'altro giornalista ferito, viene precisato, stava riferendo sulle esplosioni. Due esplosioni si sono verificate vicino alla sede dello stato maggiore di Damasco. Lo riferisce la televisione di Stato siriana, aggiungendo che nell'area è ancora in corso un incendio. "Due esplosioni ad opera di terroristi si sono verificate vicino alla sede dello stato maggiore di Damasco", ha detto la tv siriana senza per il momento dare un bilancio di eventuali vittime. Anche l'ong Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo ha confermato le due esplosioni, precisando che una si è verificata nella piazza 'blindata' di Omeyyades, al centro di Damasco, l'altra nel quartiere di Kafar Sussé, nell'area ovest della capitale. La seconda esplosione, riferisce l'ong, è stata anche accompagnata da colpi di arma da fuoco. Una delle due bombe nei pressi dello Stato maggiore delle forze armate può esser stata posta all'interno del compound militare. Lo ha detto il ministro dell'informazione Umran Zobi, portavoce del governo, citato dalla tv di Stato. RE GIORDANIA, NO ALTERNATIVE A SOLUZIONE POLITICA - "In Siria non c'é alternativa ad una soluzione politica per porre fine al bagno di sangue, riportare la stabilità nel Paese, preservare la sua integrità territoriale e la dignità del suo popolo": lo ha detto il re Abdallah di Giordania intervenendo all'Assemblea Generale dell'Onu. "La violenza deve finire immediatamente e la transizione iniziare ora", ha aggiunto il re di Giordania.

GIORNALISTA IRANIANO UCCISO IN DIRETTA

Giornalista iraniano della Presse Tv ucciso da cecchini a Damasco. Maya Nasser è stato colpito mentre stava facendo un collegamento in diretta sulle esplosioni avvenute stamane a Damasco per la tv pubblica iraniana. Press Tv sottolinea che il giornalista è stato ucciso da "insorti appoggiati dall'estero". Anche l'altro giornalista ferito, viene precisato, stava riferendo sulle esplosioni. Due esplosioni si sono verificate vicino alla sede dello stato maggiore di Damasco. Lo riferisce la televisione di Stato siriana, aggiungendo che nell'area è ancora in corso un incendio. "Due esplosioni ad opera di terroristi si sono verificate vicino alla sede dello stato maggiore di Damasco", ha detto la tv siriana senza per il momento dare un bilancio di eventuali vittime. Anche l'ong Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo ha confermato le due esplosioni, precisando che una si è verificata nella piazza 'blindata' di Omeyyades, al centro di Damasco, l'altra nel quartiere di Kafar Sussé, nell'area ovest della capitale. La seconda esplosione, riferisce l'ong, è stata anche accompagnata da colpi di arma da fuoco. Una delle due bombe nei pressi dello Stato maggiore delle forze armate può esser stata posta all'interno del compound militare. Lo ha detto il ministro dell'informazione Umran Zobi, portavoce del governo, citato dalla tv di Stato. RE GIORDANIA, NO ALTERNATIVE A SOLUZIONE POLITICA - "In Siria non c'é alternativa ad una soluzione politica per porre fine al bagno di sangue, riportare la stabilità nel Paese, preservare la sua integrità territoriale e la dignità del suo popolo": lo ha detto il re Abdallah di Giordania intervenendo all'Assemblea Generale dell'Onu. "La violenza deve finire immediatamente e la transizione iniziare ora", ha aggiunto il re di Giordania.

GIORNALISTA IRANIANO UCCISO IN DIRETTA

Giornalista iraniano della Presse Tv ucciso da cecchini a Damasco. Maya Nasser è stato colpito mentre stava facendo un collegamento in diretta sulle esplosioni avvenute stamane a Damasco per la tv pubblica iraniana. Press Tv sottolinea che il giornalista è stato ucciso da "insorti appoggiati dall'estero". Anche l'altro giornalista ferito, viene precisato, stava riferendo sulle esplosioni. Due esplosioni si sono verificate vicino alla sede dello stato maggiore di Damasco. Lo riferisce la televisione di Stato siriana, aggiungendo che nell'area è ancora in corso un incendio. "Due esplosioni ad opera di terroristi si sono verificate vicino alla sede dello stato maggiore di Damasco", ha detto la tv siriana senza per il momento dare un bilancio di eventuali vittime. Anche l'ong Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo ha confermato le due esplosioni, precisando che una si è verificata nella piazza 'blindata' di Omeyyades, al centro di Damasco, l'altra nel quartiere di Kafar Sussé, nell'area ovest della capitale. La seconda esplosione, riferisce l'ong, è stata anche accompagnata da colpi di arma da fuoco. Una delle due bombe nei pressi dello Stato maggiore delle forze armate può esser stata posta all'interno del compound militare. Lo ha detto il ministro dell'informazione Umran Zobi, portavoce del governo, citato dalla tv di Stato. RE GIORDANIA, NO ALTERNATIVE A SOLUZIONE POLITICA - "In Siria non c'é alternativa ad una soluzione politica per porre fine al bagno di sangue, riportare la stabilità nel Paese, preservare la sua integrità territoriale e la dignità del suo popolo": lo ha detto il re Abdallah di Giordania intervenendo all'Assemblea Generale dell'Onu. "La violenza deve finire immediatamente e la transizione iniziare ora", ha aggiunto il re di Giordania.

GIORNALISTA IRANIANO UCCISO IN DIRETTA

Giornalista iraniano della Presse Tv ucciso da cecchini a Damasco. Maya Nasser è stato colpito mentre stava facendo un collegamento in diretta sulle esplosioni avvenute stamane a Damasco per la tv pubblica iraniana. Press Tv sottolinea che il giornalista è stato ucciso da "insorti appoggiati dall'estero". Anche l'altro giornalista ferito, viene precisato, stava riferendo sulle esplosioni. Due esplosioni si sono verificate vicino alla sede dello stato maggiore di Damasco. Lo riferisce la televisione di Stato siriana, aggiungendo che nell'area è ancora in corso un incendio. "Due esplosioni ad opera di terroristi si sono verificate vicino alla sede dello stato maggiore di Damasco", ha detto la tv siriana senza per il momento dare un bilancio di eventuali vittime. Anche l'ong Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo ha confermato le due esplosioni, precisando che una si è verificata nella piazza 'blindata' di Omeyyades, al centro di Damasco, l'altra nel quartiere di Kafar Sussé, nell'area ovest della capitale. La seconda esplosione, riferisce l'ong, è stata anche accompagnata da colpi di arma da fuoco. Una delle due bombe nei pressi dello Stato maggiore delle forze armate può esser stata posta all'interno del compound militare. Lo ha detto il ministro dell'informazione Umran Zobi, portavoce del governo, citato dalla tv di Stato. RE GIORDANIA, NO ALTERNATIVE A SOLUZIONE POLITICA - "In Siria non c'é alternativa ad una soluzione politica per porre fine al bagno di sangue, riportare la stabilità nel Paese, preservare la sua integrità territoriale e la dignità del suo popolo": lo ha detto il re Abdallah di Giordania intervenendo all'Assemblea Generale dell'Onu. "La violenza deve finire immediatamente e la transizione iniziare ora", ha aggiunto il re di Giordania.

GIORNALISTA IRANIANO UCCISO IN DIRETTA

Giornalista iraniano della Presse Tv ucciso da cecchini a Damasco. Maya Nasser è stato colpito mentre stava facendo un collegamento in diretta sulle esplosioni avvenute stamane a Damasco per la tv pubblica iraniana. Press Tv sottolinea che il giornalista è stato ucciso da "insorti appoggiati dall'estero". Anche l'altro giornalista ferito, viene precisato, stava riferendo sulle esplosioni. Due esplosioni si sono verificate vicino alla sede dello stato maggiore di Damasco. Lo riferisce la televisione di Stato siriana, aggiungendo che nell'area è ancora in corso un incendio. "Due esplosioni ad opera di terroristi si sono verificate vicino alla sede dello stato maggiore di Damasco", ha detto la tv siriana senza per il momento dare un bilancio di eventuali vittime. Anche l'ong Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo ha confermato le due esplosioni, precisando che una si è verificata nella piazza 'blindata' di Omeyyades, al centro di Damasco, l'altra nel quartiere di Kafar Sussé, nell'area ovest della capitale. La seconda esplosione, riferisce l'ong, è stata anche accompagnata da colpi di arma da fuoco. Una delle due bombe nei pressi dello Stato maggiore delle forze armate può esser stata posta all'interno del compound militare. Lo ha detto il ministro dell'informazione Umran Zobi, portavoce del governo, citato dalla tv di Stato. RE GIORDANIA, NO ALTERNATIVE A SOLUZIONE POLITICA - "In Siria non c'é alternativa ad una soluzione politica per porre fine al bagno di sangue, riportare la stabilità nel Paese, preservare la sua integrità territoriale e la dignità del suo popolo": lo ha detto il re Abdallah di Giordania intervenendo all'Assemblea Generale dell'Onu. "La violenza deve finire immediatamente e la transizione iniziare ora", ha aggiunto il re di Giordania.

GIORNALISTA IRANIANO UCCISO IN DIRETTA

Giornalista iraniano della Presse Tv ucciso da cecchini a Damasco. Maya Nasser è stato colpito mentre stava facendo un collegamento in diretta sulle esplosioni avvenute stamane a Damasco per la tv pubblica iraniana. Press Tv sottolinea che il giornalista è stato ucciso da "insorti appoggiati dall'estero". Anche l'altro giornalista ferito, viene precisato, stava riferendo sulle esplosioni. Due esplosioni si sono verificate vicino alla sede dello stato maggiore di Damasco. Lo riferisce la televisione di Stato siriana, aggiungendo che nell'area è ancora in corso un incendio. "Due esplosioni ad opera di terroristi si sono verificate vicino alla sede dello stato maggiore di Damasco", ha detto la tv siriana senza per il momento dare un bilancio di eventuali vittime. Anche l'ong Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo ha confermato le due esplosioni, precisando che una si è verificata nella piazza 'blindata' di Omeyyades, al centro di Damasco, l'altra nel quartiere di Kafar Sussé, nell'area ovest della capitale. La seconda esplosione, riferisce l'ong, è stata anche accompagnata da colpi di arma da fuoco. Una delle due bombe nei pressi dello Stato maggiore delle forze armate può esser stata posta all'interno del compound militare. Lo ha detto il ministro dell'informazione Umran Zobi, portavoce del governo, citato dalla tv di Stato. RE GIORDANIA, NO ALTERNATIVE A SOLUZIONE POLITICA - "In Siria non c'é alternativa ad una soluzione politica per porre fine al bagno di sangue, riportare la stabilità nel Paese, preservare la sua integrità territoriale e la dignità del suo popolo": lo ha detto il re Abdallah di Giordania intervenendo all'Assemblea Generale dell'Onu. "La violenza deve finire immediatamente e la transizione iniziare ora", ha aggiunto il re di Giordania.

MILANO INCIDENTE IN METRO: SOLO FERITI

Tanta paura a Milano per il tamponamento tra due treni della linea 2 della metropolitana milanese tra le fermate Garibaldi e Gioia. Nell'incidente, avvenuto poco prima delle dieci, si registrano undici feriti, tra i quali il macchinista del treno. Secondo i primi accertamenti, sono nove i feriti lievi assistiti sul posto e due più seri ma non gravi portati in pronto soccorso: coloro che hanno riportato i danni maggiori accuserebbero uno schiacciamento toracico e sospette fratture alle gambe. Qualche preoccupazione in un primo momento aveva sollevato lo stato di agitazione di una passeggera incinta, ma la situazione sarebbe risolta. Il treno che ha causato l'incidente avrebbe frenato bruscamente e poi leggermente tamponato un altro convoglio. Il tamponamento è avvenuto a 14 km orari, secondo quanto spiega il sindaco Giuliano Pisapia che ha informato fin da subito della situazione sul suo profilo Twitter. L'area della fermata Gioia, dov'è avvenuto lo scontro, è stata chiusa al traffico. Sul posto sono presenti ambulanze e il Coordinamento per le maxiemergenze. L'incidente, secondo il presidente dell'Atm Bruno Rota e l'assessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo, sarebbe avvenuto per 'cause umane', in particolare per il "malore del macchinista, che è più di un'ipotesi", dice Rota. Secondo Cattaneo "dalle prime ricostruzioni si è trattato di un errore umano indotto dal malore del macchinista, che poi si è ripreso, ma in qualche modo sono stati superati i sistemi di blocco automatico dei treni" che scattano al verificarsi di condizioni di pericolo, come quando due convogli si trovano oltre le distanze minime di sicurezza. Molte le persone spaventate e diversi i passeggeri degli altri treni bloccati lungo la linea che sono affluiti senza panico in superficie. Secondo le testimonianze dei passeggeri dei treni coinvolti, quasi tutti al momento dell'impatto sono caduti a terra, ma trovandosi seduti per lo scarso affollamento dei treni, i danni sono stati per lo più ridotti. Al momento tutti i passeggeri sono usciti in superficie e nella fermata 'Gioia' non vi sono più né contusi né feriti. La circolazione e' ripresa normalmente sul tratto della linea 2 della metropolitana di Milano. Testimoni, dopo tamponamento al buio - "Dopo il tamponamento sul treno c'é stato un breve periodo di totale black out, con molta paura tra tutti i passeggeri che per guardarsi intorno hanno usato i display dei telefonini". Questa la ricostruzione di una passeggera del treno che ha tamponato l'altro convoglio nella metropolitana milanese. "Dopo di che la luce è tornata e siamo rimasti fermi circa un quarto d'ora in attesa che il treno si muovesse e anche quando si è mosso verso la fermata - prosegue la testimone visibilmente colpita - la luce se ne è andata". "Non c'é stato panico - aggiunge un impiegato che si trovava a bordo del treno tamponato - ma molta confusione e tutti hanno pensato a quali sarebbero potute essere le conseguenze se l'incidente fosse avvenuto nelle ore di punta e con i treni affollati". Al momento, in superficie, davanti alla fermata della metropolitana 'Gioia' alcuni contusi vengono assistiti sul posto e nelle ambulanze, soprattutto per leggeri choc accusati. Alcuni passeggeri indossano il collarino di protezione.

JVENTUS PAREGGIA A FIRENZE O A O

Anticipo della quinta giornata del campionato, finisce 0-0 la sfida del Franchi tra Fiorentina e Juve. I bianconeri riescono a mantenere l'imbattibilità, che dura da 44 giornate. Un punto tutto sommato positivo, soprattutto considerata la prestazione sotto tono della squadra di Conte, che ha trovato un'avversaria tonica e più in palla dal punto di vista fisico. Con questo pareggio, la Juve sale a 13 punti e mantiene comunque la testa della classifica. TRAVERSA DI JOVETIC - Conte decide di far riposare Marchisio: al suo posto a centrocampo c'è Giaccherini. In avanti la coppia Giovinco-Quagliarella. Bonucci è acciaccato, si scalda per precauzione Marrone, ma il difensore stringe i denti e si presenta in campo. Il primo tiro pericoloso è della Juve, al 9': Giovinco ci prova da fuori, la palla esce di poco alla destra di Viviano. C'è grande pressing a centrocampo, da parte di entrambe le squadre: il risultato sono tanti errori e poche emozioni vere. La gara si accende, però, al 24'. Pasquale scambia con Jovetic che gli restituisce il pallone in area, arriva Vidal e in scivolata allontana la minaccia. Il pubblico del Franchi e la Fiorentina protestano, ma il bianconero tocca il pallone. La squadra viola ora preme sull'acceleratore e la Juve va in difficoltà: Ljajic può colpire da ottima posizione dopo una bella azione corale, il tiro però finisce sulla schiena di Jovetic. La squadra di Conte reagisce alzando il baricentro, ma la Fiorentina dietro è concentratissima e il centrocampo accorcia spesso per dare una mano in fase di copertura. E allora serve sfruttare bene i calci piazzati, ma Pirlo non sembra in serata. Prima della fine del tempo, la Fiorentina va vicinissima al vantaggio due volte in due minuti: prima Jovetic colpisce la traversa con un colpo di testa, poi Ljajic spreca a tu per tu con Buffon. I CAMBI NON BASTANO - La ripresa comincia senza sostituzioni. La Juve torna in campo timida. All'8' il difensore Roncaglia supera tre giocatori sulla trequarti e fa partire un rasoterra pericoloso che si spegne di poco a lato della porta difesa da Buffon. Conte e Carrera decidono di cambiare qualcosa: al 13' Vucinic entra al posto di uno spento Quagliarella. Non basta, Pirlo fatica e allora dentro anche Pogba. I bianconeri ora fanno più movimento. Ma i viola continuano a macinare gioco: Cuadrado ci prova con il destro da fuori area, ancora fuori di poco. Giaccherini non ce la fa più: dentro Marchisio. Al 30' arriva il primo cambio viola: esce Ljajic ed entra il trequartista Matias Fernandez. Ancora Fiorentina al '35': cross da destra di Cuadrado, sul secondo palo tutto solo colpisce di testa in tuffo Pasqual, fuori. Nel finale c'è spazio anche per l'ex Luca Toni e per Migliaccio. Ma non cambia più nulla. La sfida finisce 0-0.

domenica 23 settembre 2012

GP DI SINGAPORE, HAMILTON IN POLE ALONSO QUINTO

SINGAPORE – Tutti si aspettavano che la pole fosse una questione da risolvere tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton. Così era sembrato nelle prove libere, così era sembrato nelle prime due sessioni di qualifica. Così è stato fino al momento decisivo quando Hamilton ha continuato a sfoderare tempi irraggiungibili a tutti gli altri, e ha conquistato la pole con mezzo secondo di vantaggio (1’46’’362). «Dall’ultima gara abbiamo portato piccoli aggiornamenti che hanno funzionato», spiega l’inglese. Mentre Vettel, quello che sembrava predestinato alla pole, si è fermato al terzo posto: ha chiuso in 1’46’’905. «Sì, sono deluso, non so cosa sia successo nel giro buono, ma la macchina è veloce». SORPRESA MALDONADO- La sorpresa è stata Pastor Maldonado che, con la sua Williams a corrente alternata, si è infilato tra i duellanti e partirà dalla prima fila al secondo posto: 1’46’’804 per lui. Lewis ha distaccato di un bel po’ anche il compagno di squadra Button (4°, 1’46’’939), evidentemente meno a proprio agio sul circuito cittadino di Singapore, un paradiso artificiale, che in realtà nasconde un inferno: per il caldo e l’umidità (73%), per le tantissime curve (23) e per la fastidiosa presenza dei muri vicinissimi al tracciato. MCLAREN DOMINA- L’aspetto tecnico è che su un circuito cittadino che richiede un alto carico aerodinamico la Red Bull è tornata vicina alle McLaren che domina dalle ultime tre gare. L’aspetto umano è che su un circuito così fanno bene solo i super piloti, quelli che non commettono neanche un piccolo errore, e anche per questo vale ancora di più l’impresa di Maldonado. «Abbiamo lavorato molto per adattare la macchina al mio stile di guida, sarò competitivo anche in gara», annuncia il venezuelano che ha già vinto a Barcellona. ALONSO QUINTO Anche le difficoltà della Ferrari si erano capite sin dalle prove: il circuito non è tra quelli preferiti dalla Rossa e le novità aerodinamiche che dovevano renderlo meno indigesto non hanno funzionato molto, soprattutto l’ala posteriore arrivata a Singapore all’ultimissimo momento. Alonso con il suo immenso talento si salva qualificandosi 5°, mentre il compagno Felipe Massa – sin dai primi giri incapace di domare la Ferrari mal bilanciata – partirà 13°. Il sospetto è che il valore della macchina si trovi a una metà strada tra la super prestazione del primo e le gravi difficoltà del secondo. PENALITA’- Spettacolare il circuito, spettacolari gli incidenti: Senna ha tolto più volte l’intonaco al muro che si trova all’uscita della curva 21, Grosjean (al rientro dopo la gara di squalifica a Monza), ha scodato pericolosamente sfiorando le barriere. Pic (Marussia) che nelle prove ha superato con le bandiere rosse, sarà punito con l’aggiunta di 20’’ al tempo che farà in gara ma soprattutto con un giorno di impiego nella campagna di sicurezza stradale della Fia.

SONO 264 I BONIFICI SENZA NOME. COSI' FIORITO GESTIVA I CONTI DEL PDL

Bonifici senza intestatario e senza causale disposti per far uscire dal conto del Pdl oltre un milione e centomila euro. Un fiume di denaro che comincia a scorrere nell'agosto del 2011 e ha la sua massima potenza nella primavera scorsa quando Franco Fiorito arriva a disporre pagamenti anche per 100 mila euro in un solo giorno. Oppure quando in una mattinata ordina 38 mandati di pagamento e tra le somme destinate a collaboratori e consiglieri «nasconde» altre cifre altissime. Soldi che in parte ha trasferito sui propri depositi italiani ed esteri, ma che - questo è il sospetto - potrebbe aver girato anche ad altri colleghi di partito proprio per continuare a godere dell'impunità. Del resto quale fosse il criterio di gestione dei fondi destinati al funzionamento del Gruppo si capisce analizzando l'elenco dei collaboratori esterni. Pur potendo contare sui dipendenti della Regione, il Pdl aveva messo sotto contratto circa 40 persone e tra loro c'è chi riceveva addirittura un doppio compenso mensile. Nella lista ci sono anche alcuni partecipanti all'ormai famoso «Olympus party» organizzato dal consigliere Carlo De Romanis al Foro Italico due anni fa. Tutte le spese non giustificate come «politiche» sono all'esame del Nucleo valutario, così come le «schede» dei sedici consiglieri che hanno ottenuto i rimborsi. E sono proprio gli estratti conto a smentire le versioni assolutorie sin qui fornite dai diretti interessati. Tra gli otto «ladri» che avrebbero ottenuto soldi senza giustificazione Fiorito aveva inserito Romolo Del Balzo. «Ho preso soltanto una volta una somma in contanti» ha replicato lui. Le carte acquisite presso l'Unicredit svelano che il 7 giugno scorso del invece ha ottenuto un bonifico da 6.000 euro. Collaboratori e consulenti Contratti a progetto, consulenze. Ragazzi che vengono presi, poi mandati via, poi richiamati. E così in alcuni periodi - ad esempio nel dicembre 2011 e nel gennaio 2012 - si arriva ad assoldare ben 42 persone. I compensi sono vari, la media oscilla tra i 788 euro e i 1.272 euro al mese, ma c'è anche chi arriva a guadagnarne 2.022. Nella lista compaiono tre giovani certamente inseriti nell' entourage di De Romanis e immortalati nelle foto della festa in maschera. Emanuel Kristador, che ha lavorato anche a Bruxelles, prende 1.165 euro. Contratto a progetto anche per Olimpia Valentini di Laviano con un compenso di 1.117 euro e per Riccardo Monaco con 1.037 euro. E poi c'è lo strano ruolo di Marco Cesaritti che l'8 novembre 2011 riceve tre bonifici di uguale importo, 5.001 per un totale di 15,003 come «compenso forfettario per l'organizzazione politica». A fine mese i conti oscillano tra i 30.000 e i 70.000 euro e anche su queste «uscite» bisognerà effettuare controlli per stabilire se si tratti di persone che effettivamente svolgono attività per il partito. Anche perché in media si tratta di tre collaboratori a disposizione di ogni consigliere, che vanno ad aggiungersi a tutti coloro che

FINTO PILOTA IN DIVISA, VOLA GRATIS IN CABINA

Come il Leonardo Di Caprio del film 'Prova a prendermi' si è finto dipendente di una compagnia aerea e con un nome inventato, una divisa e un tesserino che era riuscito a procurarsi, è riuscito, almeno un'occasione nel 2012, a volare in cabina come terzo pilota. Tutto questo ovviamente senza pagare il biglietto. E' un italiano di 32 anni, che è stato denunciato dai carabinieri di Torino per attentato alla sicurezza dei trasporti aerei, sostituzione di persona e usurpazione di titolo. Si faceva chiamare Andrea Sirlo (come un corridoio di atterraggio dell'aeroporto 'Pertini' di Torino), si era auto-promosso da poco da tenente a capitano dell'aeronautica civile e aveva oltre 400 amici su Facebook il torinese di 32 anni denunciato dai carabinieri dopo avere viaggiato nella cabina di comando di un volo (il Monaco di Baviera-Torino dello scorso 6 aprile) fingendosi pilota di linea. Disoccupato e con numerosi precedenti, alcuni dei quali passati in giudicato, per truffa, quando è stato individuato al check-in dello scalo di Torino-Caselle ha subito portato gli investigatori al luogo dove custodiva uniformi, tesserini falsi e manuali di teoria di volo. Invece, non ha spiegato il perché del suo comportamento e il movente è ancora in fase di accertamento. Così come è ancora da appurare l'effettivo numero di voli in cui, come il Leonardo Di Caprio di 'Prova a prendermi', aveva chiesto un 'passaggio ponte' ai piloti di altri voli. Per rendere più credibile il personaggio, su Facebook aveva creato anche un falso profilo di una hostess sua amica con cui discuteva di volo, viaggi e destinazioni.

ROCK E SOLIDARIETA', CAMPOVOLO SOLD OUT

Il primo a salire su un palco sterminato quanto il Campovolo, impressionante tappeto di oltre 150.000 persone, e’ stato Zucchero. Ha aperto le danze sulla struttura lunga 90 metri con due stage che hanno assicurato 4 ore di musica ininterrotte. ‘Sugar’ Fornaciari ha dato il via al concerto per la gente emiliana colpita dal terremoto con ‘Un soffio caldo’, assieme al virtuosista Jeff Beck, unico non italiano ad esibirsi. Dopo, il primo corale: Zucchero, Beck, Elisa e Mannoia hanno intonato una struggente ‘Madre dolcissima’. Hanno dato proprio l’impressione di divertirsi a cantare assieme, duetti o corali, i 13 big a Reggio Emilia. L’aveva detto anche Jovanotti in conferenza stampa: ‘’le prove? Una delle mie esperienze piu’ emozionanti’’. I momenti di contaminazione sono stati i piu’ intriganti. Come quando i Nomadi e Baglioni hanno intonato ‘Io vagabondo’, o Giorgia e Jovanotti hanno ballato ‘Tu mi porti su’. Unico in solitaria, Tiziano Ferro, ‘orfano’ di Laura Pausini. ‘’Contavo sulla sua presenza per il nostro duetto – ha raccontato – ma e’ meglio cosi’, e’ per una buona notizia’’ ha aggiunto col sorriso, riferendosi alla bimba che la collega aspetta, la cui attesa l’ha costretta al forfait. Tanti pero’ gli striscioni e i palloncini rosa del pubblico, con scritto ‘Laura c’e’’. Fiorella Mannoia con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro ha regalato a tutti un tributo a Lucio Dalla, a pochi mesi dalla sua morte, raccontando quella storia di ‘Anna e Marco’ che tanto sa di periferie, balere e corse in moto in Emilia. Renato Zero ha ringraziato con ‘I migliori anni della nostra vita’ la terra l’aveva accolto con affetto nel 1973 ‘’quando facevo base qui per le mie peregrinazioni, io alieno incompreso’’. E poi: ‘’dobbiamo dire all’Emilia e a noi stessi: resisti’’. Dopo, un’avvolgente ‘Via le mani dagli occhi’ eseguita da Negramaro, Elisa e Jovanotti ha aperto la strada a Elisa. L’artista di Monfalcone con Ligabue (‘’il vostro padrone di casa’’, ha detto al pubblico) ha intonato ‘Gli ostacoli del cuore’. Una ‘’Strada facendo’’ di Claudio Baglioni in versione ritmata ha preparato il pubblico alla scossa dei Litfiba, che con Ligabue hanno travolto tutti con una scatenatissima ‘Tex’. Il secondo brano corale, ‘Il mio nome e’ mai piu’, ha visto assieme Litfiba, Ligabue, Jovanotti, Mannoia e Baglioni. E alla fine tutti e 13 hanno intonato insieme ‘A muso duro’. Con le parole di Pierangelo Bertoli (‘’affronterò la vita a muso duro, un guerriero senza patria e senza spada, con un piede nel passato, e lo sguardo dritto e aperto nel futuro’’) attualissime per una terra che vuol rialzarsi. Perché, come ha detto Liga alla fine del concerto, a chi è venuto dai campi degli sfollati di paesi come Cavezzo o Mirandola, per una "sera di vita normale", bisogna dire che "non abbiamo scelta: dobbiamo per forza pensare che il meglio deve ancora venire".

RINVIATA CAGLIARI-ROMA, LA FIGC APRE UN'INCHIESTA

La partita Cagliari Roma è stata rinviata. Lo ha deciso questa notte il prefetto di Cagliari al termine di un lunga riunione convocata al seguito della decisione della società rossoblù di far entrare il pubblico allo stadio Is Arenas nonostante il divieto. E la procura federale della Figc ha aperto un'inchiesta sulla vicenda del rinvio di Cagliari-Roma e "sui comportamenti che hanno portato alla decisione". Lo si apprende in ambienti federali, nei quali si fa notare "lo sconcerto per un caso inaccettabile, a maggior ragione visto che Cellino è rappresenta la Lega in consiglio". La Procura federale già domani si metterà al lavoro per acquisire elementi e testimonianze in coordinamento con le autorità di pubblica sicurezza e la magistratura ordinaria. Intanto dopo il rinvio della gara contro il Cagliari deciso nella notte dalla Prefettura, la Roma è rientrata questa mattina nella Capitale con un volo di linea. Il tecnico Zdenek Zeman ha concesso ai giocatori un giorno libero. Gli allenamenti dei giallorossi riapriranno domani con una doppia seduta di lavoro. A Trigoria, però, si terrà questa mattina una riunione d'urgenza tra i dirigenti per discutere di quanto accaduto in Sardegna (la Roma non era stata inizialmente nemmeno avvisata della riunione in Prefettura) al termine della quale verrà presa una posizione ufficiale della società. L'INVITO DI CELLINO AI TIFOSI - Partita tra Cagliari e Roma ufficialmente a porte chiuse (secondo la Prefettura) ma per la società Rossoblù l'impianto di Is Arenas a Quartu è agibile e sicuro. Ed allora ecco le scelte del Club: "Visto il perdurare della situazione - si legge nel sito internet del Cagliari - che porta a non vedere più un futuro per via delle difficoltà burocratiche ed il disinteresse collettivo delle istituzioni la Società Cagliari Calcio invita e chiede a tutti i suoi tifosi, titolari di biglietto e abbonamento, di recarsi allo stadio per assistere alla partita nel rispetto dell'ordine e della civiltà". La comunicazione, firmata dal presidente Massimo Cellino, è arrivata ieri poco dopo la nota della Prefettura che, nel pomeriggio, aveva ribadito che la gara si dovesse disputare senza pubblico (poi nella notte il rinvio). "Questo atto - conclude il comunicato della Società - assolutamente pacifico, spinto dal dolore e dalla frustrazione, per difendere il diritto di esistere. Viceversa è giusto prenderne atto".

CONTINUA LA STRISCIA POSITIVA DELLA JUVENTUS, CHE STENDE IL CHIEVO PER 2 A 0

Il magic moment continua: anche la Juve due funziona, eccome, e scaccia i fantasmi della bestia nera Chievo, sottoponendolo a un autentico tiro a segno. Sembrava stregata, la porta di un Sorrentino straordinario, quando l'uomo di Londra ha di nuovo pensato a sistemare le cose. E' stata doppietta per Fabio Quagliarella, che adesso è difficile non considerare un top player, oltretutto dotato del potere miracoloso di non costare nulla, a prescindere dal fatto che i gol li sa fare, come ha confermato anche stasera. La Juve é partita subito a tavoletta, ma Sorrentino, già all'ottavo, aveva mandato messaggi chiari: un primo miracolo su Vucinic, un secondo al 29' su Quagliarella da due passi, inframmezzati da un gol segnato da Vucinic ma giustamente annullato per fuorigioco del montenegrino. Alla mezzora, il portiere ospite si ripete su Asamoah, dal limite; in chiusura è graziato da Marchisio dal dischetto. Ma i prodigi più clamorosi, il portiere li compirà nella ripresa: stoppa Chiellini che schiaccia sicuro di testa da tre metri e precede Quagliarella infilato da Vucinic che stava per ribattere in rete. Riuscirà perfino a smanacciare la stupenda girata di Quagliarella al 17', che però finisce egualmente in gol. Sbloccato il risultato, la Juve decide di chiuderla e poco dopo concede il bis ancora Quagliarella, infilato da Asamoah: è un gol fotocopia di quello del pari di Londra, soltanto che la palla aggira il portiere e non gli passa in mezzo alle gambe. La Juve di stasera porta a casa un sacco di belle notizie: oltre alla quarta vittoria consecutiva, mette in mostra il suo vestito di riserva. Pogba fa il Pirlo con grande autorevolezza (ha solo 19 anni), Giaccherini settepolmoni sfianca gli avversari fino alla fine, Lucio torna ad essere un giocatore di calcio di spessore, Quagliarella conferma di essere un centravanti super; Isla mostra le sue potenzialità notevoli, sia pure a tratti. L'intercambiabilità di uomini e schemi era l'ultimo test a cui si sottoponeva la squadra di Conte-Carrera e le risposte sono state decisamente positive. Un uomo su tutti vale l'oscar del mercato: Asamoah, 22 di anni e di maglia, tutto forza, reattività, imprevedibilità, razionalità. Veramente un giocatore straordinario, come già a tratti sembrava essere nell'Udinese. E adesso che la Juventus si scopre anche non più così tanto Pirlo-dipendente, la competitività interna aumenterà e i risultati potrebbero essere lusinghieri. Carrera si è addirittura concesso il lusso di fare esordire Bandtner: un quarto d'ora per dimostrare di non essere affatto un bidone, anche se forse le sue caratteristiche non sono esattamente quelle ideali per l'attacco bianconero. Il Chievo è partito spavaldo, con un 4-4-2 elastico e con giocatori pronti alle ripertenze, mobili e reattivi, ma senza Sorrentino avrebbe retto ben poco. Ha tentato di dare fastidio alla Juventus nel primo quarto d'ora, ma alla fine nel suo bilancio non ha nemmeno un tiro in porta contro l'inoperoso Buffon. Poteva bastare contro una avversaria meno tambureggiante della Juventus, ma di questi tempi i bianconeri non si arrendono nemmeno nelle serate che sembrano stregate. Chiamatelo carattere, chiamatela forza, di fatto però èun marchio di fabbrica bianconero perché la vittoria interna d'esordio con il Parma è nata proprio così, anzi, con il peso psicologico di un rigore sbagliato sullo 0-0.

mercoledì 19 settembre 2012

GIORNALE FRANCESE PUBLICA VIGNETTE SU MAOMETTO. CHIUSE LE AMBASCIATE IN 20 PAESI

(Afp) Il primo ministro francese Jean-Marc Ayrault ha annunciato il divieto di manifestare a Parigi contro il film ritenuto anti-islamico, girato negli Stati Uniti e diffuso su internet. Il premier ha ricordato inoltre che tutti coloro che si ritengono scioccati dalle caricature di Maometto possono rivolgersi alla giustizia. Alcuni centri sociali hanno lanciato un appello a manifestare nella capitale francese contro il film «Innocence of Muslims», che descrive l'Islam come un «cancro». LA LIBERTA' D'ESPRESSIONE - «È stata presentata una richiesta di manifestazione, ma sarà seguita da un divieto», ha confermato Ayrault. «Siamo in una Repubblica che non ha intenzione di farsi intimidire. Non tollereremo straripamenti», ha aggiunto. Il primo ministro ha quindi ricordato che la Francia è «un Paese in cui è garantita la libertà d'espressione, compresa la libertà di satira». «Tutti devono rispettare questa libertà», ha commentato Ayrault. Ma «se veramente delle persone si sentono offese nelle loro convinzioni e pensano che sono stati calpestati dei diritti, possono rivolgersi ai tribunali». IL SETTIMANALE - Questo è già avvenuto riguardo al settimanale Charlie Hebdo, che pubblica oggi delle nuove caricature di Maometto. E il cui sito è stato «piratato», secondo quanto ha annunciato lo stesso editore del settimanale satirico: è «inaccessibile», ha aggiunto. Poi l'inidirizzo web è stato chiuso come comunicato da Charb, il direttore della rivista. Secondo Charb, la violazione della pagina web costituisce «un attacco ancora più massiccio» rispetto a quello subito l'anno scorso, quando la sede di Charlie Hebdo era stata data alle fiamme dopo la pubblicazione di altre vignette satiriche sull'islam. Proseguono intanto le vendite in edicola del controverso ultimo numero della rivista.Vignette che hanno costretto il ministro degli Interni francese, Manuel Valls, a convocare a mezzogiorno i principali rappresentanti della comunità musulmana in Francia. All'incontro sono presenti Moussaoui - il presidente del Consiglio del culto francese - il rettore della Grande moschea di Parigi, Dalil Boubakeur, e dei rappresentanti dell'Unione delle organizzazioni islamiche in Francia, gruppo ritenuto vicino ai Fratelli musulmani. SUI SOCIAL - Mentre sui social network si evoca l'ipotesi di manifestazioni sabato contro il film anti-islam che ha suscitato proteste nel mondo musulmano «non c'è motivo che si lascino entrare nel nostro paese conflitti che non riguardano la Francia», ha proseguito il premier Ayrault. «Non tollereremo eccessi» ha continuato il primo ministro, rendendo omaggio al «grande spirito di responsabilità e di moderazione» dei responsabili del culto musulmano. «Sono gruppi minoritari che vogliono sfruttare la situazione». Intanto scuole e ambasciate francesi resteranno chiuse venerdì prossimo in 20 Paesi come misura di precauzione dopo la pubblicazione di caricature di Maometto. IL VATICANO - E sul caso è intervenuto indirettamente il Papa Benedetto XVI con l'auspicio che cristiani e musulmani diano insieme «una testimonianza decisa contro la violenza e la guerra». Il ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, ha denunciato i «sensazionalismi irresponsabili da parte di chi utilizza spesso, a proprio vantaggio, anche nel mondo occidentale, queste grandi sensibilità che devono essere rispettate».

LIGNANO, PARLA LISANDRA:"LI HO UCCISI IO CON IL COLTELLO"

«Poi il signor Burgato ha detto "Reiver, lasciaci stare" e allora mio fratello ha perso la testa perché aveva fatto il suo nome e ha iniziato a picchiarlo. Sentivo dei colpi contro il muro...». Lisandra Aguila Rico racconta così la follia omicida, il momento cioè in cui i due giovani cubani incensurati si sono di colpo trasformati in spietati assassini, capaci di accoltellare a morte gli anziani coniugi fino a sgozzarli. Paolo Burgato aveva riconosciuto Reiver Laborde Rico, il fratellastro ventiquattrenne di Lisandra, e dicendolo ha firmato la sua condanna. «Io tenevo la signora che voleva aiutare il marito - ha aggiunto Lisandra nella sintesi degli inquirenti - Con la voce roca per non farmi scoprire ho detto a mio fratello "non riesco a tenerla". E allora Reiver ha iniziato a picchiare anche la signora. A quel punto, anch'io ho perso la testa, ho preso il coltello più grande che avevo appoggiato per terra e ho tagliato la gola al signor Burgato e poi anche alla signora...». Brividi. «Ho fatto tutto io», ha ripetuto come un refrain la ventunenne Lisandra nel corso delle sei ore di interrogatorio davanti al pm Claudia Danelon, cercando così di scagionare il fratello. Ma per gli inquirenti Reiver Laborde Rico, 24 anni, è responsabile quanto lei del feroce omicidio di Paolo Burgato e Rosetta Sostero, uccisi nella notte del 19 agosto scorso. Non fosse altro che per la certezza scientifica che entrambi impugnavano dei coltelli e che due sono le lame assassine. Si aggiungono dunque nuovi, truci particolari al duplice delitto di Lignano i cui contorni sono comunque sempre più chiari. I fratelli volevano tornare a Cuba e volevano tornarci con un po' di denaro, soprattutto Reiver che lì ha famiglia, un figlio e un altro in arrivo e aveva già prenotato il volo per Cuba. Hanno pensato così di ripulire i Burgato che conoscevano per via del negozio di casalinghi di fronte alla gelateria dove hanno lavorato entrambi. Volevano la cassa e per averla li hanno aspettati a casa. «Io ho preso i soldi dalla borsetta della signora Burgato e li ho dati a Reiver, non so quanti fossero». Lo sanno con approssimazione gli investigatori coordinati dal capitano Fabio Pasquariello, perché il registratore quel giorno ha battuto circa duemila euro e dunque il «bottino» non poteva essere superiore. Burgato poi era solito nascondere una parte dell'incasso nel magazzino del negozio. Rapina premeditata, dunque, per il pm Claudia Danelon che parla di «movente predatorio» e contesta anche l'omicidio pluriaggravato caricandolo anch'esso della premeditazione nonostante tutto porti a pensare che il delitto non fosse nei piani dei due cubani. Certo, avevano fatto un sopralluogo il giorno prima, erano pure vestiti con tute, passamontagna, guanti e si erano portati da casa i coltelli, ma il delitto no, non poteva rientrare nel loro progetto criminale. A incastrarli, prima del riscontro del Dna sul mozzicone di sigaretta, quattro illuminanti intercettazioni telefoniche registrate sabato scorso dal Ros dei carabinieri. Sono quattro telefonate fra Lisandra e Reiver, il quale chiama e risponde da un luogo vicino a L'Avana, Cuba. Fanno seguito a una conversazione di venerdì scorso fra Lisandra, che si trova in Campania, e sua madre, Sandra Rico, nella quale quest'ultima la informa che i carabinieri andranno da lei per il Dna. «L'hanno preso a me e ora lo prendono a te». Lisandra chiama dunque il fratello. «L'hanno fatto a mia mamma, se capiscono che sono io...». Lui: «Stai tranquilla, non possono arrivare a noi». Ma in una telefonata successiva, Reiver gli consiglia di andarsene: «Scappa via, scappa via». Lei: «Ma non ho una lira». Lui: «Vieni via». In un'altra ancora si parla di impronte. Lisandra: «Come fanno ad avere le impronte se avevamo quelle cose alle mani?». Insomma, il Dna non c'era ancora ma le telefonate, così tradotte dallo spagnolo, sembrano piuttosto compromettenti. Come sembra emergere l'estraneità di mamma Sandra. «È certo che non sapeva nulla - rassicura al telefono il gelataio Enzo Spinelli, suo marito e patrigno dei due giovani - Lei è vittima come me di questa grande tragedia. Anzi, è proprio sconvolta e incredula. Dice "ma com'è possibile che abbiano fatto una cosa del genere, cresciuti come sono con il nonno e la zia, due persone onestissime?». Il procuratore di Udine, Antonio Biancardi, ha parlato di «caso scioccante perché se penso ai due ragazzi non mi ritrovo. Spero comunque in pene esemplari». Fra gli atti del pm, che ha chiesto la convalida del fermo e della misura cautelare in carcere, c'è ora il pilastro della confessione choc di Lisandra. Che si chiude con un brivido di normalità: «Alla fine ci siamo tolti i vestiti nella casa di Burgato e abbiamo messo tutto, anche i coltelli, nello zaino di mio fratello, a parte le scarpe... Non so dove ha buttato lo zaino. Poi siamo andati a dormire... io a casa mia e lui a casa sua».Il giorno prima Lisandra e Reiver si erano svegliati come due ragazzi normali. Poi l'idea di una rapina mai fatta, l'aggressione, lo spavento, il massacro e di nuovo a letto, da assassini.

INVESTITO MENTRE VA A SCUOLA. BAMBINO DI 11 ANNI MUORE

Un bambino di 11 anni e' morto questa mattina investito da un'auto, mentre attraversava la strada per prendere lo scuolabus. E' successo nel Bolognese, a Canaletti di Budrio, sulla via San Vitale. Abitava nelle vicinanze. Gravissimo, e' stato soccorso dal 118, ma e' morto durante il trasporto all'ospedale Maggiore di Bologna, in elicottero. Sul posto anche i carabinieri. L'automobilista, un uomo, si e' regolarmente fermato. L'incidente è avvenuto verso le 7.20. Il bambino, I.I., italiano, abitava a poche centinaia di metri di distanza dal luogo in cui è stato investito. Da una prima ricostruzione, stava attraversando la strada ed è stato travolto quando era già oltre la metà, da una Fiat Punto che viaggiava in direzione di Medicina. L'impatto ha scaraventato il piccolo indietro, facendolo finire contro una Toyota Corolla, che procedeva in senso opposto, cioé verso Bologna. Alla guida della Fiat Punto c'era un quarantunenne di Malalbergo, risultato poi negativo all'alcol test. In quel punto non ci sono le strisce pedonali, ma su entrambi i lati della strada, nelle vicinanze della fermata del bus, sono visibili i cartelli che segnalano la presenza di bambini. Per i rilievi sono intervenuti i militari della stazione carabinieri di Budrio.

JUVENTUS DOPO TRE ANNI SI RITORNA IN CHAMPIONS, STASERA AFFRONTERA' IL CHELSEA A LONDRA

E' di nuovo Champions League. L'ultima volta fu l'8 dicembre 2009, Juve clamorosamente eliminata dal Bayern Monaco nella fase a gironi. Vennero poi due settimi posti e due stagioni di digiuno europeo. Quasi tre anni dopo i bianconeri tornano sul principale palcoscenico continentale. E vi tornano con lo scudetto sul petto, una stagione da record alle spalle, un mercato che ha cementato e arricchito una rosa già di primo livello, una Supercoppa conquistata a metà estate e un primato a punteggio pieno dopo tre giornate. Si riparte dal Chelsea, dai campioni in carica, subito un esame di maturità che dirà a che livello è la squadra di Conte al cospetto del Gotha europeo. Quello di mercoledì sarà un primo passaggio chiave per vedere come la Juve saprà gestire proprio una competizione tanto ambita quanto logorante per il dispendio di energie fisiche e soprattutto mentali. La prima partita pre-Champions, ieri a Genova, ha insegnato che il turnover è una cosa da maneggiare con cura. Complici anche le fatiche e i lunghi viaggi dei tanti nazionali, ieri Conte ha cambiato abbastanza in avvio. E, con tre debuttanti per minutaggio e altri (Chiellini e Matri) non in grande spolvero, la Juve è stata in evidente affanno per un'ora. Quasi mai, nella gestione del tecnico salentino, si era vista una squadra lunga tra i reparti, presa d'infilata sul ritmo dagli avversari e con una difesa con qualche scricchiolio di troppo. Non ci saranno titolari e riserve, come sostiene Carrera, ma, almeno in questo momento, alcuni titolari sembrano dare maggiori garanzie di altri. A far saltare il banco genoano (insieme ad Asamoah) ci ha pensato ancora una volta Mirko Vucinic. Se mai ce ne fosse stato bisogno, ieri è arrivata la conferma che con lui in campo la Juve cambia pelle. Non è arrivato il grande attaccante dal mercato? Nessun problema, ci pensa Vucinic. Per il montenegrino un avvio di stagione di classe, gol e continuità. Sul talento da fuoriclasse non vi erano dubbi; d'altra parte, là davanti, per Conte è insostituibile. Il salto di qualità sta nel resto. Tre reti in quattro partite ufficiali (tra campionato e Supercoppa), una sequenza di prestazioni da fenomeno. Con una specialità, vista con il Napoli a Pechino e con il Genoa: entrare dalla panchina e cambiare la partita. Continuità sotto porta e continuità di prestazioni. Proprio quest'ultima caratteristica era stata il tallone d'Achille dell'esperienza in giallorosso. Anche lo scorso anno, Vucinic aveva vissuto un periodo con l'ispirazione sulle montagne russe, prima della svolta in piena bagarre scudetto. Quest'anno, niente di tutto ciò. Ieri, partito inaspettatamente dalla panchina, Mirko è entrato e ha ribaltato il destino della partita. Le statistiche lo testimoniano: 36 minuti, un gol, due assist per le reti di Giaccherini e Asamoah, tre conclusioni verso la porta del Genoa. A Stamford Bridge Vucinic tornerà dall'inizio, e con lui Lichtsteiner, Asamoah e Vidal, ieri rimasto a riposo per tutta la gara. E poi, con il Chelsea, Mirko sa come si fa. Basta tornare al 4 novembre 2008, con la splendida doppietta realizzata agli inglesi con la maglia della Roma. I tifosi bianconeri sognano il replay. ARBITRI, A PORTOGHESE PROENCA CHELSEA-JUVE - E' il portoghese Pedro Proenca l'arbitro designato dall'Uefa per Chelsea-Juventus, valida per il primo turno del girone E di Champions League, in programma mercoledì alle 20.45 allo stadio Stamford Bridge di Londra. Nicola Rizzoli arbitrerà Benfica-Celtic (gruppo G)

SPREAD TORNA SOPRA I 34O PUNTI, MILANO GIRA IN NEGATIVO

Piazza Affari smorza l'entusiasmo e gira in calo. Il Ftse Mib cede lo 0,25% complici la virata in negativo delle banche e lo scivolone di Mediaset che cede il 3,39%. Pesanti Mps (-2,02%) e Bpm (-2,67%). Unicredit cede l'1,35%, Ubi Banca il 2,06%, Intesa Sanpaolo lo 0,95%. Vola Rcs e viene fermata in asta di volatilità con un teorico rialzo dell'8,07 per cento. Gli occhi sono puntati sul titolo editoriale, per il quale la Consob ha vietato l'immissione di ordini senza limite di prezzo, dopo che Diego Della Valle, già socio del gruppo con una quota del 5,5%, ha accresciuto la sua presenza di un altro 3% circa ed è ora poco sotto il 9 per cento. Lo spread Btp-Bund torna sopra i 340 punti base (342) con il rendimento del Btp a 10 anni al 5,03%. Il differenziale tra i titoli decennali di Spagna e Germania é a 418 punti base con il tasso dei Bonos al 5,88%. Seduta in rialzo per le Borse in Asia con l'indice di riferimento della regione, Msci Asia Pacific Index che guadagna lo 0,5% e si porta ai massimi da maggio. A spingere i mercati le decisioni della Banca centrale del Giappone (BoJ) che ha lasciato i tassi fermi e deciso nuove misure di allentamento monetario, aumentando i fondi per l'acquisto di asset.

CARO BENZINA: L'ITALIA BATTE TUTTI I RECORD

L'Italia ha il record europeo per il prezzo della benzina, con un prezzo medio alla pompa di 1,870 euro che supera di ben 27,4 centesimi la media europea. La differenza è dovuta "esclusivamente al fisco", rileva il Centro Studi Promotor GL events e, precisamente, per 23,5 centesimi a una maggiore tassazione e per 3,9 centesimi ad un maggior prezzo industriale rispetto alla media. Prezzi alti anche per il gasolio dove l'Italia detiene il terzo posto per i rincari dopo Regno Unito e Svezia. Le elaborazioni sono il risultati di un'analisi del Centro Studi Promotor GL events condotta su dati della Commissione Europea aggiornati al primo settembre, da cui emerge anche che per il gasolio le responsabilità del fisco sono ancora maggiori. Il prezzo medio italiano rilevato dalla Commissione Ue in settembre si discosta, infatti, dalla media europea di ben 30,2 centesimi. Per la componente fiscale lo scarto sulla media europea è di 34,9 centesimi, mentre il prezzo industriale italiano è inferiore alla media di 4,7 centesimi.

ROMNEY INCIAMPA DI NUOVO. "NON VOGLIO I VOTI DEI POVERI"

Mitt Romney punta a "escludere, a cancellare, una gran parte del Paese. Ma una delle cose che ho imparato da quando sono presidente e’ che il tuo lavoro è rappresentare tutto il paese, non solo una parte". Così per la prima volta, Barack Obama replica direttamente al video 'rubato' del suo avversario alla Casa Bianca, in cui esplicitamente Romney accusa il 47% degli americani che votano per Barack di vivere come parassiti alle spese dello stato. Parlando al Late Show, il salotto di David Letterman sulla Cbs, il presidente sottolinea che quando si corre per la Casa Bianca "si è sotto il microscopio per tutto il tempo". fa parte delle regole del gioco. "Anch’io - ricorda il presidente - in passato ho fatto degli errori, e per quelli ho chiesto scusa". Una seconda frecciatina all'ex governatore del Massachusetts che sia ieri, a caldo, sia oggi, malgrado le critiche bipartisan ha difeso il suo punto di vista, ribadendo che lo spirito fondante dell'America è quello della libertà d'impresa, non dello stato assistenzialista. Ma Obama non ci sta, e insiste sul punto citato da Romney, che ha indignato in queste ore progressisti, ma anche conservatori. E cioé gli insulti agli elettori del tuo avversario. Secondo il Presidente e’ assolutamente sbagliato giudicare male chi ha idee politiche diverse dalle tue. Anzi, attacca Obama, chi corre per la Casa Bianca ha il dovere di includere tutti, non scartare una pezzo di società, per il solo fatto che non è d'accordo con te. "Quando 4 anni fa ho vinto le elezioni, il 47% degli americani votarono per Mc Cain. Ma la stessa notte del voto - sottolinea Obama - dissi chiaramente a chi non votò per me che io avrei ascoltato la sua voce, avrei lavorato duro e avrei fatto di tutto per essere anche il suo Presidente. Noi siamo un grande Paese ed così è che funziona la nostra democrazia". Obama osserva che "c'é tanta gente" che non la pensa come lui. "Ma c'é una cosa che non ho mai tentato di fare e non m'é mai venuta in mente di dire: e cioé suggerire che siccome qualcuno ha opinioni diverse dalle mie, allora è una vittima, un parassita, o un non patriota. Noi – aggiunge Obama - abbiamo il dovere di aiutarci a vicenda. Non c'é niente di sbagliato nel darci una mano, venirci in contro, in modo che ad esempio una mamma single di un bambino, anche dopo il lavoro, possa avere l'opportunità di andare al college e continuare a studiare. In tutti i miei viaggi in giro nel Paese - conclude Obama - non ho mai trovato nessuno che non credesse al sogno americano".

venerdì 14 settembre 2012

ANNULLATO IL CONCERTO DI VENDITTI IN CALABRIA

Ebbene si , aggiungiamo un’altra tacca ai successi del web, ottenuti grazie alla grande coesione e partecipazione di tutti i calabresi che amano la propria terra e odiano chi la deturpa, la offende e la bistratta. Grazie Facebook ! mi sento di dire solo grazie, dovremmo riflettere molto su questo e altri “traguardi” (non dimentichiamo che e’ grazie al popolo di Facebook che l’alluvione di Barcellona Pozzo di Gotto e’ balzata agli onori della cronaca nazionale, come anche il movimento dei forconi ecc. Eventi ,questi, che senza il tam tam virtuale sarebbero passati ( come chissa’ quanti altri) sotto traccia! Inoltre voglio specificare che il comunicato del “promoter locale” precisa che si e’ creato un clima di proteste e minacce personali…. Proteste ok , tante, e soprattutto motivatissime! Ma minacce non ci credo nemmeno un po’ ! Il furbo Venditti avra’ pensato di fare un flop clamoroso che avrebbe intaccato il suo prestigioso palmares . Vai antonello (il minuscolo e’ voluto) vai a (in)cantare altrove, la calabria non ti vorra’ mai piu’ ! Post inviatoci alla nostra redazione dai colleghi de "La Filosofia Reggina"

mercoledì 12 settembre 2012

OGGI LA PRESENTAZIONE DELL'IPHONE 5

L'iPhone 5 aiuterà la crescita americana, spingendo il pil fra lo 0,25% e lo 0,50% nel quarto trimestre. Lo stima il capo economista di JPMorgan, Michael Feroli, in una nota prevedendo che Applevenderà circa 8 milioni di iPhone 5 negli ultimi tre mesi dell'anno. Se si parte dell'idea che l'iPhone costerà 600 dollari, di cui 200 dollari per i componenti, vuol dire che 400 dollari per ogni dispositivo andranno a conteggio del pil: l'iPhone potrebbe creare 3,2 miliardi di dollari per l'economia. Il nuovo iPhone. A poche ore dall'evento Apple del 12 settembre che con molta probabilità svelerà il nuovo iPhone intanto arrivano le ultime indiscrezioni sul prossimo atteso melafonino, fra cui la connettività 4G universale, cioè compatibile con la maggior parte dei network mondiali, inclusi quelli che stanno per arrivare. E, in vista del lancio, Cupertino avrebbe ridotto gli ordini di microprocessori dalla rivale Samsung, già sconfitta in un tribunale californiano sul fronte brevetti. Le indiscrezioni arrivano dal Wall Street Journal, sempre molto vicino alle cose di casa Apple. Il nuovo apparecchio dovrebbe quindi essere compatibile con le reti Lte (Long Term Evolution o 4G), opzione già offerta da molti concorrenti della Apple, inclusa Samsung. Gli operatori puntano a veicolare un maggior numero di clienti sulle reti 4G - che chissà in Italia quando arriverà - che sono più efficienti e possono aiutarli a rafforzare la crescita delle entrate di dati perché rendono più facile per i consumatori usare alcuni servizi, come ad esempio lo streaming. La solita girandola di rumors. In rete circolano mote voci sulle caratteristiche del nuovo iPhone: si parla di un dispositivo più grande (4 pollici a fronte degli attuali 3,5) che possa ospitare una batteria più potente; più piatto (7,6 millimetri contro i 9,4 dell'iPhone 4S, l'ultimo modello); l'uso della nano-sim più piccola del 40% rispetto alle micro-sim che monta il 4S; un nuovo connettore dock più piccolo e più compatto. Del resto, come recita l'invito diramato da Apple nei giorni scorsi che lasciava intravedere un '5', «ci siamo quasi». Ma un altro rumor accende la vigilia della presentazione del nuovo iPhone. Secondo un giornale coreano, Apple avrebbe ridotto gli ordini di memory chip da Samsung girandoli invece ad altre aziende. Cupertino è stato il più grande cliente del colosso sudcoreano che ha prodotto microprocessori, schermi piatti e memory chip per iPhone, iPad e iPod, fino a sfiorare circa 9 miliardi di dollari di controvalore nel 2011. Le due compagnie, tuttavia, si trovano nel pieno di un duro scontro legale in quattro continenti, al punto da spingere la società californiana ad avviare contatti con altri big dei microprocessori in Cina, Giappone e Taiwan. Intanto alla vigilia del lancio del nuovo modello, arriva sull'App Store di Apple una nuova applicazione YouTube per iPhone e iPod Touch. La notizia arriva dopo che la licenza per inserire YouTube nel sistema operativo di Cupertino era scaduta e l'azienda aveva deciso di non rinnovarla più. Quindi la popolare icona della piattaforma video non sarà più automaticamente sulla schermata del telefonino ma dovrà essere scaricata dall'App Store. E se da una parte YouTube perde il suo posto di primo piano nella schermata principale del dispositivo, guadagna la possibilità di inserire annunci pubblicitari sul software, situazione prima impossibile sotto il controllo di Apple. Una possibilità non da poco, visto che i video della piattaforma vengono visti dai cellulari un miliardo di volte al giorno. La nuova applicazione dovrebbe offrire più video e funzioni rispetto alla versione di Apple, che dalla sua prima pubblicazione, nel 2007, è stata raramente aggiornata.

sabato 1 settembre 2012

COPILOTA SBAGLIA PULSANTI, AEREO IN PICCHIATA CON 117 PASSEGGERI A BORDO

In realtà, il copilota ai comandi di un aereo di linea in Giappone voleva solamente aprire la porta della cabina di pilotaggio, ha premuto il pulsante sbagliato e mandato l'apparecchio in picchiata per diversi secondi. A bordo 117 passeggeri. PAURA E FERITI - Non è la scena tratta dal film L'aereo più pazzo del mondo, ma poco ci manca. Come riporta venerdì la stampa nipponica, stando a quanto comunicato ora dal governo di Tokyo, il copilota a bordo di un velivolo della compagnia All Nippon Airways (Ana), in volo da Okinawa a Tokyo, avrebbe confuso il pulsante di bloccaggio della porta dell'abitacolo con uno che permette di governare l'aeromobile. L'apparecchio è entrato in picchiata: in meno di 30 secondi ha perso 1.900 metri di quota e per poco non si è capovolto in aria. Copilota maldestro o terribile errore? In entrambi i casi l'epilogo avrebbe potuto essere tragico. LE CONTROMISURE - A quanto pare, il copilota voleva aprire la porta al pilota, uscito dalla cabina per andare al bagno, quando ha premuto il pulsante «maledetto». Il Boeing 737-700 è volato rapidamente verso il basso. L'episodio è accaduto sopra l'Oceano Pacifico il 6 settembre dell'anno scorso. Ci sono voluti 17 secondi prima che il copilota realizzasse di aver fatto un errore e avviasse le adeguate contromisure. Nell'incidente sono rimaste ferite, in modo leggero, due assistenti di volo. L'aereo è atterrato in sicurezza all'aeroporto Haneda di Tokyo.

RESISTENZA A CARABINIERI 5 ARRESTI

Cinque extracomunitari sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme per minacce e resistenza a pubblico ufficiale. I cinque, ospiti nella comunita' di accoglienza per richiedenti asilo politico di contrada Bucolia, hanno avuto un diverbio con un mediatore culturale dipendente del centro ed hanno tentato di aggredirlo costringendolo a nascondersi in un ufficio. All'arrivo dei carabinieri, i 5 hanno opposto resistenza.

ARRIVA IL MALTEMPO, PIOGGIA E NEVE AL NORD

Agosto si porta via l'estate. Sul Centro-Nord si è infatti abbattuta un'ondata di maltempo che ha portato piogge intense, trombe d'aria e addirittura neve in Valtellina, al di sopra di 2mila metri. Ora la perturbazione, proveniente dal Nord Atlantico, coinvolgerà anche il Sud provocando un calo delle temperature fino a dieci gradi. In questo weekend, l'ultimo del controesodo, finiranno anche le vacanze della maggior parte di italiani non ancora rientrati in città. Per domani e dopodomani previsto cosi bollino rosso sulle strade. Il meteo.it parla di "vero e proprio shock all'estate. Al Nord, sulla Toscana e sull'Umbria è già autunno. E' l'azione della prima perturbazione collegata al Vortice Poppea in formazione sul Mediterraneo che promette ben altri cinque giorni di pioggia sull'Italia con apice del maltempo nella giornata di lunedì". Fino a giovedì prossimo previsto così "tempo instabile mentre il weekend sarà soleggiato, ma molto fresco sulle regioni adriatiche e al Sud dove giungeranno masse d'aria fresche scandinave". Gli esperti di 3bmeteo.com confermano l'avvio di una "fase piovosa. Quasi tutta la Penisola sarà penalizzata dal maltempo, ma le zone dove pioverà di più saranno Nord Ovest, Emilia, Toscana, Marche, Lazio, Sardegna, Campania, Calabria tirrenica ed Ovest Sicilia. Meno coinvolti i settori ionici ed il medio e basso Adriatico. La grande calura é terminata, settembre sarà un po' in controtendenza ed interromperà il lungo periodo di caldo che ha caratterizzato i tre mesi precedenti". Una tromba d'aria ha colpito Verona ed una forte grandinata la provincia causando forti rallentamenti sull'autostrada A4 e diversi allagamenti. Piogge intense con allegamenti anche su tutta l'Umbria ed in Toscana (soprattutto nelle province di Siena, Pisa ed Arezzo). Sul fronte rientri, l'Anas segnala traffico intenso ovunque, ma senza particolari disagi.

FILIPPINE SI RITORNA NELLE CASE DOPO LA PAURA

Decine di migliaia di persone sono già rientrate nelle loro case dopo il forte terremoto (7.6) al largo delle coste delle Filippine. "Abbiamo inviato i nostri tecnici per ispezionare strade, ponti ed edifici pubblici. - spiegano le autorità locali - Ma il terremoto ha causato solo danni di lieve entità delle infrastrutture". Per il momento si segnala una sola vittima. Il terremoto a 146 km a largo della città di Guiuan ha ucciso una persona e causato solo lievi danni, ma ha indotto il 'Pacific Tsunami Warning Center' degli Usa a emettere l'allarme. Le autorità filippine hanno quindi chiesto di evacuare i villaggi costieri. Ma l'allarme tsunami è rientrato e in molti sono tornati nelle loro case. L'allarme tsunami era stato inizialmente lanciato oltre che per le Filippine anche per Giappone, Indonesia, Taiwan, Papua Nuova Guinea e altre isole del Pacifico, tra cui lo stato americano delle Hawaii. Ma solo piccole onde di circa 16 cm hanno colpito le coste filippine a sud. Insomma il bilancio, allo stato, è: molta paura e pochi danni.

AMANTE LASCIATA, AFFRONTA EX CON MAZZA DA BASEBALL

Una ragazza di 25 anni, questa mattina all'alba, dopo essersi armata di una mazza di baseball, si e' recata in un ospedale di Napoli per rintracciare un infermiere con il quale aveva intrattenuto una relazione sentimentale. La giovane, infatti, dopo aver parlato al telefono con l'uomo, che stava svolgendo il turno di notte, si e' precipitata in ospedale per chiarire di persona la fine della loro storia. Giunta in ospedale, pero', non trovandolo in reparto, perche' a causa di un malore l'uomo di si era allontanato, come una furia, non ha esitato a danneggiare quattro porte in legno. Immediato l'intervento degli agenti del commissariato di polizia S. Carlo Arena che, giunti sul posto, hanno identificato e denunciato, in stato di liberta', E.F.B. responsabile del reato di danneggiamento. Secondo quanto si e' appreso, peraltro, la moglie dell'infermiere e' una collega che lavora nello stesso ospedale ma in questo periodo e' assente per maternita'.

UN SUPER FALCAO CONQUISTA LA SUPERCOPPA EUROPEA. CHELSEA BATTUTO 4-1

Finale a senso unico e punizione 'calcistica' esemplare per il Chelsea sconfitto 4-1 dall' Atletico di Madrid nella finalissima di Supercoppa europea giocata stasera a Montecarlo. Mattatore della partita uno strepitoso Radamel Falcao che dopo aver portato con i suoi gol Porto e Atletico ad aggiudicarsi per due anni di seguito la Coppa Uefa, vince quasi da solo la partita giocata per l'ultima volta giocato al Luis II (dall'anno venturo la finalissima sarà itinerante), mettendo a segno una storica tripletta (condita anche da un palo e una traversa). 'Non pervenuta' invece la squadra di Di Matteo, surclassata per tutti e 90 i minuti dagli avversari. Le paure della vigilia del 'cholo' Simeone si rivelano subito aria fritta, con i colchoneros a dettare ritmi e partita. L'Atletico parte in quarta e dopo nemmeneo 5 minuti colpisce la traversa con con Falcao. E' la premessa del gol che arriva subito dopo, sempre col colombiano che porta in vantaggio i suoi con un colpo da biliardo che beffa prima Cech e poi David Luiz. Al 19' il fuoriclasse n.9 fa il bis facendosi trovare pronto su un servizio in profondità: palla addomesticata, destro-sinistro e gol bellissimo che si insacca in rete. Lo show di superFalcao ha la sua apoteosi nell'ultimo quarto d'ora: prima colpisce di testa e prende un palo pieno poi parte in contropiede e di sinistri ri-beffa Chech. Partita chiusa e tutti negli spogliatori. La ripresa non offre spunti di rilievo, il Chelsea probabilmente è rimasto a Londra e sul campo non si vede la squadra che solo pochi mesi fa si era aggiudicata sorprendentemente la Champions. Gli innesti di Hazard e Oscar non danno mai profondità alla manovra, la squadra appare stanca e senza sprazzi. Immancabile così arriva anche il quarto gol di Miranda (al 60') sugli sviluppi di un calcio di punizione. Gli spagnoli a quel punto tirano i remi in barca e permettono a Cahill di rende meno amar la sconfitta. Non è però ancora finita, perché proprio allo scadere un disastroso Luiz, nel tentativo di anticipare un avversario, rischia l'autogol e colpisce il palo. L'ultima emozione la regala Simeone che all'86' toglie dal campo la star della serata - uno strepitoso Falcao - regalandogli una meritatissima standing ovation.