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lunedì 21 maggio 2012

LA JUVENTUS HA PERSO LA COPPA ITALIA

Un tifoso juventino è stato accoltellato durante la notte dopo la finale di Coppa Italia disputata allo Stadio Olimpico di Roma, aggredito insieme ad altri tre a Trastevere, in piazza Trilussa, dove il gruppo si era recato dopo la partita. L' uomo è cosciente, è stato soccorso dal 118 e le sue condizioni non sarebbero gravi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. I tifosi juventini che si trovavano con l'uomo accoltellato al momento dell'aggressione hanno riferito di essere stati assaltati con dei bastoni, ricavati da rami d'albero, da un gruppo di supporter napoletani. Gli aggressori si sarebbero quindi scagliati contro il quarto componente del gruppo con un coltello colpendolo ad una gamba, per poi fuggire a piedi. FESTA GRANDE NELLA NOTTE A NAPOLI - Caroselli d'auto, fumogeni, fuochi d'artificio e clacson impazziti: è festa grande a Napoli per la conquista della Coppa Italia dopo un digiuno durato 22 anni (la Supercoppa italiana del '90 l'ultimo trofeo vinto a conclusione dell'era Maradona). Una festa che durerà tutta la notte e che vivrà il suo momento più entusiasmante quando ci sarà l'abbraccio con la squadra che, di ritorno da Roma, farà un giro in città a bordo di un pullman scoperto. Al triplice fischio finale dell'arbitro Brighi, la città, fino ad allora silente e deserta, si è riversata in strada per festeggiare con caroselli di auto e trombe squillanti il successo guadagnato sui campioni d'Italia della Juventus. Un vero pandemonio che ha ricordato i fasti dell'epoca maradoniana. La festa è partita dal lungomare, dove circa 30mila persone si sono radunate per assistere alla partita grazie ad un maxi schermo: a loro si sono aggiunti tantissimi altri tifosi che avevano preferito vedere la partita incollati alla tv nelle proprie abitazioni. A via Caracciolo tantissimi i tifosi che hanno gioito per le prodezze di Cavani e Hamsik: hanno funzionato evidentemente i riti scaramantici attuati prima dell'incontro, con un corno gigante anti-jella posto sotto lo schermo. Il rigore dell'1-0 trasformato da Cavani ha fatto impazzire di gioia i presenti, ma é stato dopo il gol di Hamsik che è partita la festa, con i sostenitori azzurri con le bandiere e indosso le magliette dei loro idoli impegnati a ballare mentre accompagnavano con cori le scene della premiazione che arrivavano via video da Roma, fino a salutare con un boato il momento in cui capitan Cannavaro ha alzato la Coppa Italia al cielo in un tripudio assordante di fuochi d'artificio e trombe. Numerosi anche i fumogeni accesi. In occasione dei gol, e a fine partita, in diversi quartieri della città sono stati sparati anche fuochi pirotecnici. Poi è partito il corteo delle auto e dei motorini che hanno sfilato per le vie del centro, ma non sul lungomare, chiuso per la ztl. Traffico bloccato, con balli e canti improvvisati al centro della sede stradale occupata, in diversi punti della città: dalla Riviera di Chiaia al Corso Umberto, da piazza Trieste e Trento a via Marina, mentre sullo sfondo rimbombavano fuochi degni della sera di Capodanno. Un copione che andrà avanti per tutta la notte. Per una festa attesa 22 anni. FISCHI PER L'INNO DI MAMELI - Brutto episodio allo stadio Olimpico prima dell'inizio della finale di Coppa Italia Juventus-Napoli. L'esecuzione dell'inno di Mameli da parte della cantante Arisa é stata sonoramente, e continuamente, fischiata da una parte del pubblico, che aveva fischiato anche al momento dell'annuncio che sarebbe stato cantato l'inno nazionale.

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