La manovra approvata venerdì dalla Camera e oggi all'esame del Senato raccoglie nel 2014 circa 12,2 miliardi e, tra minori entrate e maggiori spese, contiene interventi di stimolo all'economia per 14,7 miliardi. Circa 2,5 miliardi, infatti, sono impieghi finanziati a deficit, coerentemente con la forbice fra indebitamento netto programmatico (2,5% del Pil) e indebitamento tendenziale (2,3%).
Il valore degli impieghi è cresciuto di circa 800 milioni durante l'esame in seconda lettura. L'effetto sui saldi è migliorato di circa 100 milioni.
Dopo il passaggio alla Camera, la legge di Stabilità continua ad essere sbilanciata sulle maggiori entrate, che assicurano il 67% delle coperture nel 2014, il 59% nel 2015 e nel 2016.
Guardando al saldo tra maggiori e minori entrate, contenuto nell'allegato 3, emerge che i deputati hanno peggiorato l'impatto macroeconomico della manovra. Il prelievo fiscale e contributivo sale infatti di 2,1 miliardi nel 2014, a fronte dei circa 1,3 miliardi che risultavano nel testo uscito dal Senato.
L'aumento delle tasse è ora di circa 600 milioni nel 2015 e di quasi 2 miliardi nel 2016.
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