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lunedì 16 luglio 2012

SARDENGNA DEVASTATA DAGLI INCENDI: 800 SFOLLATI

Prima stima dei danni mentre il vento di maestrale non dà tregua alla Gallura, e soffia a oltre 50 chilometri orari, il giorno dopo il grande rogo che ha causato ustioni a cinque persone e l'evacuazione di 800 persone dalla costa. Ettari di macchia mediterranea sono andati in fumo a San Teodoro. Disagi anche per i turisti. Durante la notte sono stati trasferiti a Sassari, al Centro Grandi ustioni, un operaio di Budoni e un volontario della protezione civile di Olbia, rimasti feriti nell'esplosione di un container a Badualga, mentre rimane ancora in Rianimazione, in prognosi riservata, il responsabile della Protezione Civile di Olbia, Giuseppe Budroni. "Ieri sera intorno alle 20 è successo l'imprevedibile - ha spiegato il sindaco di San Teodoro, Tonino Meloni - una squadra di operai di una società partecipata dell'Amministrazione si trovava con una squadra della Protezione civile. Da un container, con all'interno piccoli mezzi, decespugliatori e altro, usciva del fumo, così la squadra ha deciso di metterlo in sicurezza, però probabilmente come il container è stato aperto, con l'ossigeno, si è scatenata una reazione che ha portato all'esplosione nella quale sono rimasti ustionati tre volontari della Protezione civile e due operai". Numerose le case, i villaggi e gli alberghi evacuati dalle forze dell'ordine che hanno messo in sicurezza tutte le aree lambite dalle fiamme. I Vigili del fuoco nella notte non si sono fermati un momento e hanno continuato a bonificare le aree, e il vento ha alimentato altri focolai a Cannigione, nel comune di Arzachena, alle Saline, nel comune di Olbia. All'alba due Canadair e due elicotteri hanno ripreso le operazioni di bonifica sul territorio di
San Teodoro. Per questa mattina è convocato un vertice in Comune, tra forze dell'ordine, apparato antincendio e amministrazione comunale, per fare una prima stima dei danni. PROVINCIA CHIEDERA' STATO DI CRISI - La Provincia di Olbia-Tempio sta predisponendo gli atti per la dichiarazione dello stato di crisi nel territorio di San Teodoro, il centro costiero duramente colpito dall'incendio che ieri ha devastato centinaia di ettari e causato il ferimento di cinque persone. Nel frattempo l'assessore provinciale dell'ambiente, Pietro Carzedda, tuona contro la Protezione civile nazionale: "Non possiamo combattere il fuoco a mani nude, è necessario ripristinare a Olbia i cinque Canadair che abbiamo sempre avuto" ricordando le polemiche delle scorse settimane su una diversa dislocazione dei mezzi nazionali fra gli aeroporti di Olbia e Cagliari-Elmas. L'assessore critica anche la gestione di ieri dei velivoli: "Il primo aereo è arrivato a San Teodoro alle 14:24, in grave ritardo rispetto alla segnalazione dell'incendio che risale alle 12:48, questo perché i due Canadair che sono decollati da Olbia sono prima andati a Bolotana. E' un vero miracolo che non ci sia scappato il morto"

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