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venerdì 27 luglio 2012

TARANTO: ILVA SOTTO SEQUESTRO, E' SCIOPERO AD OLTRANZA!

"E' un provvedimento estremamente sofferto e la sofferenza si coglie in ogni rigo". Lo ha detto il procuratore generale di Lecce, Giuseppe Vignola, illustrando in una conferenza stampa a Taranto il decreto di sequestro di sei impianti dell'area a caldo dell'Ilva e quello di arresto di otto persone. Alla conferenza stampa partecipano anche il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, il sostituto procuratore generale presso la Corte di appello di Lecce-sezione di Taranto, Ciro Saltalamacchia, magistrati del pool di tutela ambientale della Procura di Taranto e i vertici dei carabinieri del comando provinciale di Taranto e del Noe di Lecce. "Il lavoro dei periti è stato ineccepibile: non c'era altra strada se non il sequestro, non c'era possibilità di adottare altri provvedimenti". Ha sottolineato il pg di Lecce. L'Ilva "mentre di giorno rispettava le prescrizioni imposte, di notte le violava", e questo "é confermato da rilievi fotografici eseguiti per 40 giorni nel corso dell'inchiesta". Vignola ha aggiunto che "l'azienda non può fare una 'imbiancata' o interventi di facciata". E' stato confermato lo sciopero ad oltranza nell'assemblea dei lavoratori che si è conclusa poco fa all'interno dello stabilimento Ilva di Taranto. I sindacalisti di categoria hanno sottolineato nei loro interventi la necessità di sollecitare un intervento del presidente Mario Monti sulla vicenda. I lavoratori hanno inoltre confermato la necessità di presidiare tutti gli ingressi nella città di Taranto. Nel corso dell'assemblea svoltasi questa mattina nello stabilimento Ilva di Taranto, un gruppo di lavoratori ha contestato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, durante il suo intervento, che il sindacalista ha poi regolarmente concluso. Palombella fino a due anni fa è stato segretario provinciale della Uilm a Taranto. "Io - ha detto all'ANSA Palombella - sono legato ai lavoratori dell'Ilva e i lavoratori sono legati a me, ma probabilmente in questa situazione drammatica forse si sentono abbandonati". Proseguono i blocchi stradali da parte dei lavoratori dell'Ilva di Taranto, che stanno inscenando diverse manifestazioni di protesta in seguito al sequestro degli impianti dell'area a caldo da parte della magistratura nell'ambito dell'inchiesta sull'inquinamento ambientale. Oltre al presidio davanti allo stabilimento, ci sono blocchi sulla statale 100 Taranto-Bari, la statale 106 jonica, la strada Taranto-Statte e la città vecchia di Taranto. Le forze dell'ordine sono impegnate a deviare il traffico su strade secondarie. I sindacati hanno indetto lo sciopero a oltranza dei lavoratori e attualmente all'interno dello stabilimento ci sono solo gli operai impegnati nelle 'comandante' per la tutela di alcuni impianti. 3/8 TRIBUNALE RIESAME SU SEQUESTRO E ARRESTI - E' stata fissata per il 3 agosto prossimo la discussione dinanzi al tribunale del Riesame di Taranto del ricorso presentato dall'Ilva contro il sequestro degli impianti dell'area a caldo dello stabilimento e le misure cautelari nei confronti degli 8 indagati (tra dirigenti ed ex dirigenti) da ieri agli arresti domiciliari. FEDERACCIAI, DA TARANTO CONSEGUENZE DRAMMATICHE - "Colpire Taranto significa colpire duramente la filiera, con conseguenze economiche e sociali drammatiche". Così Federacciai che chiede al Governo "ogni passo possibile per
la riapertura dello stabilimento", avvisando che si pone 'brutalmente' il tema della permanenza in Italia di "interi settori industriali". LAVORATORI, A TARANTO NON C'E' FUTURO SENZA AZIENDA - "In Italia le bonifiche non vengono fatte da oltre 12 anni e a Taranto da 50 anni. E' giusto che Taranto sia risanata, ma è giusto anche che l'Ilva continui a produrre. Non c'é futuro senza questa fabbrica". E' lo sfogo di uno dei lavoratori dell'Ilva che stanno scioperando per il sequestro degli impianti dell'area a caldo e manifestando con numerosi blocchi stradali. "Siamo tutti qui - commenta un altro operaio - a testimoniare la nostra disperazione. Se l'Ilva chiude come faremo, come daremo da mangiare alle nostre famiglie? Siamo ingegneri, tecnici, operai: non c'é distinzione di figure professionali. Siamo tutti nella stessa situazione. Se per loro mandare per strada tutte queste persone è una cosa giusta, io non lo so". Molti lavoratori non sono tornati a casa e la notte scorsa hanno dormito per strada. "Il posto di lavoro è la prima cosa, ma si possono conciliare occupazione, ambiente e diritto alla saluté, dice un altro manifestante. E un suo collega aggiunge: "Siamo indignati. Pensiamo che non sia corretto quello che sta avvenendo in questo momento verso i lavoratori, verso un'azienda che nel corso degli anni ha fatto passi da gigante rispetto a quella che era la gestione precedente". RICCARDI,CASO IN CDM,MOLTO PREOCCUPATO PER LAVORATORI - "In Consiglio dei ministri ne abbiamo parlato. Io sono molto preoccupato, bisogna fare in modo che non ci siano conseguenze per i lavoratori e per l'economia pugliese". Così il ministro per la Cooperazione Andrea Riccardi, risponde ai giornalisti al termine del Cdm che gli chiedono se sia stato affrontata la questione dell'Ilva di Taranto. IN CDM INFORMATIVA SU AZIENDA - Il Consiglio dei ministri - secondo quanto si apprende - ha in discussione un'informativa sull'Ilva alla quale per ora non sarebbero previsti successivi provvedimenti. Inoltre, l'attenzione rimane puntata sulla situazione che si è venuta a creare nella città di Taranto dopo il sequestro dell'area a caldo e la mobilitazione degli operai dell'impianto. I ministri dello Sviluppo Passera e della Coesione territoriale Barca hanno firmato il Protocollo d'intesa per la riqualificazione ambientale dell'area. "Il Consiglio dei ministri - si legge nel comunicato finale del Cdm - ha esaminato la questione relativa alle misure urgenti per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione territoriale di Taranto. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha illustrato i contenuti del protocollo d'intesa sottoscritto il 26 luglio tra il Ministero dell'ambiente, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero della coesione territoriale, la regione Puglia, la provincia e il Comune di Taranto e il Commissario straordinario del porto di Taranto". "Gli obiettivi del protocollo - tra i quali rientrano lo sviluppo di interventi infrastrutturali di bonifica, gli incentivi alle imprese locali e la riqualificazione industriale dell'area - verranno realizzati nelle prossime settimane attraverso appositi accordi e sotto la guida di un Comitato di Sottoscrittori e di una cabina di regia coordinata e gestita dalla Regione Puglia. Lo stanziamento complessivo previsto dal protocollo è di 336.668.320 euro, di cui 329.468.000 di parte pubblica e 7.200.000 di parte privata".

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