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giovedì 12 aprile 2012

INDIA: LIBERATO PAOLO BOSUSCO

Un piglio aggressivo ma positivo, come chi vuole dimostrare che la "sua" foresta non avrebbe mai potuto fargli del male, anche se vissuta insieme a guerriglieri maoisti che lo hanno tenuto in ostaggio per quasi un mese. Così Paolo Bosusco, 'guida di trekking', come recita la sua carta di identità, si è mostrato al mondo uscendo oggi dalla foresta di Soroda, nello Stato indiano di Orissa, dove è stato sequestrato il 14 marzo scorso insieme a Claudio Colangelo, già libero. I due, che si spostavano a piedi accompagnati da due giovani indiani, Santosh e Kartyka, furono rapiti perché scambiati dagli uomini del leader dei maoisti, Sabyasachi Panda, per agenti della polizia in borghese e poi, facendo buon viso a cattivo gioco, utilizzati per sostenere rivendicazioni legate a diritti umani ed emancipazione delle popolazioni tribali. "Solo ieri - ha raccontato parlando al ritmo di una mitragliatrice - mi hanno annunciato che sarei stato liberato, per cui mi hanno chiesto di impacchettare le cose e mettermi in cammino". Bosusco ha evitato di fornire particolari sul luogo di detenzione e su quello del rilascio, limitandosi a confermare che "non c'era polizia nella zona". "Quando mi hanno lasciato - ha raccontato ancora - mi hanno preso in consegna un giornalista indiano della Mbc e il mediatore Nandapani Mohanty, una persona che io non avevo mai visto. Con loro ho camminato per una mezz'oretta, fino ad un posto in cui era parcheggiata un'auto".

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