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lunedì 21 gennaio 2013

PROCESSO RUBY, SENTENZA DOPO ELEZIONI


 I giudici del Tribunale di Milano, davanti ai quali si sta celebrando il processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi, ritoccando il calendario assieme alle parti, hanno preannunciato che la sentenza arriverà comunque dopo il voto delle politiche, in quanto l'ultima udienza si terrà l'11 marzo. Probabile anche la requisitoria dopo il voto.
Dopo l'intervento dei difensori dell'ex premier che hanno ribadito oggi la richiesta di sospensione del processo durante la campagna elettorale (i giudici sono in camera di consiglio), il collegio della IV sezione Penale ha fatto presente che uno dei tre giudici (Carmen D'Elia) è stata applicata ad un'altra sezione del tribunale e che quindi le prossime udienze del processo dovevano essere calendarizzate con cura.
I giudici hanno spiegato che non potevano essere utilizzate le udienze del 18 e del 25 febbraio, perché riservate a processi con imputati detenuti. Dunque, da calendario, per il prossimo 28 gennaio è prevista l'audizione come teste della mamma di Ruby e le richieste da parte della difesa di ulteriori testimoni. Il 4 febbraio verrà utilizzato invece per l'ascolto di eventuali ulteriori testi. Resta a febbraio una sola udienza che rimane fissata, quella dell'11 febbraio. I giudici hanno chiesto ai pm se non avessero bisogno di un "momento di riflessione" e quindi che si andasse anche con la requisitoria a dopo il voto. Il procuratore aggiunto Boccassini ha risposto spiegando che la Procura non ha necessità di questa pausa e si è rimessa alle valutazioni dei giudici. Dunque non si sa ancora se la requisitoria si terrà l'11 febbraio o slitterà a dopo il voto. Due le udienze già fissate a marzo, il 4 e l'11. L'11 marzo quindi potrebbe arrivare la sentenza.
I difensori di Silvio Berlusconi imputato al processo sul caso Ruby a Milano hanno ribadito oggi la richiesta di sospendere il dibattimento altrimenti sara' impossibile svolgere la campagna elettorale non solo per l'ex premier ma anche per loro stessi in quanto sono candidati al Senato. Lo hanno detto Niccolo' Ghedini e Piero Longo spiegando che se ci sara' la requisitoria "si consentira' di potere intervenire pesantemente alla procura in campagna elettorale".
GHEDINI, O RINUNCEREMO MANDATO O ATTIVITA' POLITICA - Se il tribunale di Milano non sospenderà il processo sul caso Ruby i suoi difensori, avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, anch'essi candidati alle elezioni, dovranno scegliere "se rimettere il mandato per attività politica" o continuare a fare i legali dell'ex premier. E' in sintesi quanto ha detto in aula l'avvocato Ghedini chiedendo ai giudici di Milano di sospendere il dibattimento "tenendo conto che questa necessità di 30 giorni c'é sempre stata data in passato".
GHEDINI A GIUDICI, NON CI CONSENTITE DI FARE CAMPAGNA - "Niccolò Ghedini, uno degli avvocati di Silvio Berlusconi, in aula, al processo sul caso Ruby, ha detto di essere "amareggiato" in quanto "il tribunale non consente a parlamentari uscenti di contribuire alla campagna elettorale". Lo ha affermato lo stesso legale che insieme al collega Piero Longo e all'ex premier imputato sono candidati al Senato, ai giudici milanesi ai quali è stata chiesta la sospensione del processo fino a dopo il voto.
GIUDICI A PM, NON E' MEGLIO RINVIARE REQUISITORIA? - I giudici del processo sul caso Ruby, che non avevano sospeso il dibattimento per la campagna elettorale, hanno proposto oggi alla Procura un 'momento di riflessione' e quindi hanno chiesto ai Pm se non volessero rinviare la loro requisitoria al 4 marzo, ossia dopo il voto. Il pm Boccassini ha spiegato invece al collegio di non avere bisogno di questa pausa, e che non è giusto che "il peso eccessivo" di un rinvio venga 'scaricato' sulla procura.

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