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giovedì 28 marzo 2013

Ambulanza sbaglia la via, ciclista muore

Sarà la procura di Rimini a far luce sul ritardo di un'ambulanza, chiamata per un infarto ma arrivata nel posto sbagliato. Il 118 fu allertato per aiutare un ciclista sentitosi male ma accumulò un ritardo di 20 minuti. Fu l'amico della vittima a dare l'indirizzo sbagliato. Solo con una seconda telefonata fornì i dati esatti per individuare la via. Ma i soccorsi si rivelarono inutili. Ora è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo.

L'episodio risale al 20 marzo. L'apertura del fascicolo di indagine, spiegano gli investigatori, è un atto dovuto per capire come siano andate le cose e a chi sia imputabile il fatale errore costato la vita al ciclista. La vittima, Massimo Nanni, 49 anni, fu colto da un malore mentre era in bicicletta con un amico. I due ciclisti stavano pedalando da Rimini verso Riccione quando, arrivati all'altezza di viale D'Annunzio, l'uomo si sentì male.

La telefonata dell'amico - L'amico aveva così telefonato al 118 e la chiamata era stata presa dalla centrale operativa unica di Ravenna. Come risulterebbe nella registrazione della conversazione, all'operatore fu comunicato un indirizzo sbagliato: così l'ambulanza fu inviata a Viserba di Rimini e non a Riccione, dove si trovava l'infartuato. I soccorsi, una volta arrivati, per mezz'ora praticarono le manovre di rianimazione ma senza successo.

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