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domenica 23 settembre 2012

SONO 264 I BONIFICI SENZA NOME. COSI' FIORITO GESTIVA I CONTI DEL PDL

Bonifici senza intestatario e senza causale disposti per far uscire dal conto del Pdl oltre un milione e centomila euro. Un fiume di denaro che comincia a scorrere nell'agosto del 2011 e ha la sua massima potenza nella primavera scorsa quando Franco Fiorito arriva a disporre pagamenti anche per 100 mila euro in un solo giorno. Oppure quando in una mattinata ordina 38 mandati di pagamento e tra le somme destinate a collaboratori e consiglieri «nasconde» altre cifre altissime. Soldi che in parte ha trasferito sui propri depositi italiani ed esteri, ma che - questo è il sospetto - potrebbe aver girato anche ad altri colleghi di partito proprio per continuare a godere dell'impunità. Del resto quale fosse il criterio di gestione dei fondi destinati al funzionamento del Gruppo si capisce analizzando l'elenco dei collaboratori esterni. Pur potendo contare sui dipendenti della Regione, il Pdl aveva messo sotto contratto circa 40 persone e tra loro c'è chi riceveva addirittura un doppio compenso mensile. Nella lista ci sono anche alcuni partecipanti all'ormai famoso «Olympus party» organizzato dal consigliere Carlo De Romanis al Foro Italico due anni fa. Tutte le spese non giustificate come «politiche» sono all'esame del Nucleo valutario, così come le «schede» dei sedici consiglieri che hanno ottenuto i rimborsi. E sono proprio gli estratti conto a smentire le versioni assolutorie sin qui fornite dai diretti interessati. Tra gli otto «ladri» che avrebbero ottenuto soldi senza giustificazione Fiorito aveva inserito Romolo Del Balzo. «Ho preso soltanto una volta una somma in contanti» ha replicato lui. Le carte acquisite presso l'Unicredit svelano che il 7 giugno scorso del invece ha ottenuto un bonifico da 6.000 euro. Collaboratori e consulenti Contratti a progetto, consulenze. Ragazzi che vengono presi, poi mandati via, poi richiamati. E così in alcuni periodi - ad esempio nel dicembre 2011 e nel gennaio 2012 - si arriva ad assoldare ben 42 persone. I compensi sono vari, la media oscilla tra i 788 euro e i 1.272 euro al mese, ma c'è anche chi arriva a guadagnarne 2.022. Nella lista compaiono tre giovani certamente inseriti nell' entourage di De Romanis e immortalati nelle foto della festa in maschera. Emanuel Kristador, che ha lavorato anche a Bruxelles, prende 1.165 euro. Contratto a progetto anche per Olimpia Valentini di Laviano con un compenso di 1.117 euro e per Riccardo Monaco con 1.037 euro. E poi c'è lo strano ruolo di Marco Cesaritti che l'8 novembre 2011 riceve tre bonifici di uguale importo, 5.001 per un totale di 15,003 come «compenso forfettario per l'organizzazione politica». A fine mese i conti oscillano tra i 30.000 e i 70.000 euro e anche su queste «uscite» bisognerà effettuare controlli per stabilire se si tratti di persone che effettivamente svolgono attività per il partito. Anche perché in media si tratta di tre collaboratori a disposizione di ogni consigliere, che vanno ad aggiungersi a tutti coloro che
già lavorano come dipendenti alla Pisana. Un vero e proprio esercito, e adesso si dovrà stabilire quale fosse la sua reale missione. I bonifici «fantasma» Ben più complicato districarsi tra gli ordinativi di bonifico che vengono disposti a partire da agosto 2011. Fino ad allora non sembra essere registrata alcuna strana «uscita». Scorrendo la documentazione acquisita dagli investigatori del Nucleo valutario presso le banche si scopre che nei mesi successivi sono ben 264 i bonifici ordinati senza specificare il nome del destinatario e la causale. Fiorito appare come una calcolatrice impazzita. Tanto che per occultare la movimentazione omette i dettagli anche quando deve pagare i collaboratori e i suoi colleghi. Dalle casse del Pdl cominciano a uscire cifre da capogiro con operazioni tutte uguali, ripetute come in un'ossessione. Il 10 novembre 2011 ci sono due bonifici da 44.400 euro. Undici giorni dopo un misterioso personaggio riceve 36.003 euro. Cifra alta anche per il 1 dicembre, giorno in cui viene disposto un accredito di 41.213 euro. Aprile è un mese di fuoco. Il 3 vengono ordinati 14 bonifici per 97.775 euro. Il 5 e il 6 sono evidentemente giorni di paga, ma i collaboratori non vengono indicati nella distinta. Stessa procedura viene seguita il 17 con i consiglieri. Inspiegabile è invece, almeno fino ad ora, quello che avviene il giorno 20 con cinque bonifici per cifre che oscillano tra 1.281 euro e 7.200 euro. E poi 9 bonifici il 23 aprile per circa 30.000 euro, quattro il 26 per 25.000 euro. Fino ad arrivare al 30, data sulla quale si sta concentrando la massima attenzione degli investigatori: quel giorno Fiorito preleva 10.000 euro in contanti presso lo sportello della banca Unicredit interna alla Regione. Ma le sue spese non sono terminate visto che ordina 11 bonifici per un totale di 47.023 euro con una punta massima di 15.000 euro accreditati su un altro conto. Va avanti così anche a maggio e a giugno, quando spende circa 200 mila euro senza specificare come. I 6mila euro per Del Balzo Il consigliere Del Balzo aveva negato di aver ricevuto bonifici. Secondo la «scheda» contabile consegnata da Fiorito ai magistrati ha ottenuto soldi per comprare un telefono cellulare dopo aver smarrito il suo, 900 euro per i collaboratori e altri soldi per ristoranti e buoni benzina. A che cosa servivano quei 6.000 euro che gli sono stati accreditati sul conto tre mesi fa? Entro la fine di questa settimana la Guardia di finanza consegnerà al procuratore aggiunto Alberto Caperna e al sostituto Alberto Pioletti la prima relazione che rendiconta le spese di Fiorito. Poi comincerà ad analizzare le spese degli altri consiglieri per verificare se le accuse dell'ex capogruppo siano fondate. Ma soprattutto per scoprire se altri fondi siano stati occultati grazie a quel «sistema» che in due anni ha consentito l'erogazione al Pdl di circa 18 milioni di euro. Una provvista che è già stata prosciugata: in cassa restano appena 500 mila euro.

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