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domenica 23 febbraio 2014

Genova, sedotti e ricattati su Skype Studentesse nel mirino dellaProcura

Le hanno ribattezzate sexy ricattatrici: sono studentesse universitarie che adescavano professionisti su Skype con giochini erotici, per poi estorcere del denaro. In pratica invogliavano le loro "vittime" a mettersi a nudo davanti alla web-cam, poi li ricattavano per evitare che foto e video fossero pubblicati oppure spediti a mogli e fidanzate.

Un giro di soldi e ragazze - segnalato dalla Repubblica di Genova -  finito nel mirino della Procura della Repubblica che ha intercettato una venticinquenne genovese, ora indagata per estorsione o tentata estorsione. L'avvenente studentessa, per racimolare soldi, avrebbe chiesto 500 euro a un professionista che si era prestato al giochino erotico. Un caso che non è isolato. La "cattura" delle vittime sui siti Internet, infatti, è un fenomeno dilagante, e negli scorsi mesi ha interessato le Procure di altre provincie italiane, tra cui Biella e Treviso.
La genovese in questione è stata denunciata dall'uomo una volta resosi conto di essere caduto nella trappola. Prima di pagare avrebbe chiesto alla ragazza qualche giorno di tempo per riflettere, poi si è deciso a rivolgersi alla magistratura. Nell'esposto avrebbe raccontato di aver conosciuto la studentessa attraverso degli amici in comune, poi lo scambio di telefonini, infine l'appuntamento su Facebook. "Mi ha invitato su Skype, così avremmo potuto guardarci", ha precisato l'uomo. Che non si aspettava le insidie della rete. 

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