NEWSONEPLUS: #MWC2014 Samsung Galaxy S5: Ecco svelato il nuovo smartphone conlettore d’impronte digitali e resistente all’acqua

martedì 25 febbraio 2014

#MWC2014 Samsung Galaxy S5: Ecco svelato il nuovo smartphone conlettore d’impronte digitali e resistente all’acqua

Grande evento Samsung ieri sera, che ha visto la presentazione del nuovo Galaxy S5. Lo smartphone di nuova generazione viene presentato come un dispositivo in grado di rispondere alle esigenze e alle richieste di tutti gli utenti.

Samsung si è mostrata felice di accontentare i bisogni dei consumatori, creando quindi un dispositivo in grado di rispondere a 5 richieste:

Design
Fotocamera
Connettività
Vita
Fitness

Partendo dal Design, possiamo dire che il Galaxy S5 è dotato di un display da 5,1 pollici FHD Super AMOLED con la risoluzione di 1920×1080 pixel. Il retro è in plastica perforata che assicura un buon feedback tattile e risulta essere anche molto resistente ai graffi. Il dispositivo è alto 14,2 cm, largo 7,25 cm e spesso 0,81 millimetri in un peso complessivo di 145 grammi.

Troviamo un tasto Home posto nella parte inferiore del dorso che nasconde un sensore in grado di leggere le impronte digitali ed altri sensori di luminosità o di adattamento dei colori in grado di garantire sempre un’ottima fluidità. La batteria, migliorata rispetto al modello precedente, è di 2800mAh.

La fotocamera principale è da 16 Megapixel con HDR, Autofocus super veloce a 0.3 secondi, e la possibilità di utilizzare il Focus selettivo che permetterà di mettere in risalto un soggetto rispetto allo sfondo che invece risulterà sfuocato, proprio come una reflex.
Relativamente alla connettività, il Samsung Galaxy S5 garantisce il supporto all’LTE in tutti i Paesi in cui verrà commercializzato ed integra il nuovo WiFi MIMO (802.11ac) che risulta essere quasi 2 volte più veloce dell’attuale standard. La combinazione di questi due fattori genera il Download Booster, grazie al quale scaricare un file di grosse dimensioni potrebbe richiedere addirittura pochissimi secondi.
Il quarto punto è la Vita, ovvero la protezione da ogni tipo di stile di vita. Non dovremo più preoccuparci eccessivamente del telefono poichè Samsung lo ha reso IP67, ovvero resistente all’acqua (da non confondere però con il waterproof).

Infine, Il Galaxy S5 riesce ad integrarsi perfettamente con il nuovo Gear 2 e Gear Fit, orologi e strumenti da polso dedicati al mondo del fitness. Lo stesso S5, al di sotto della fotocamera principale, proprio accanto al Flash, integra il primo sensore in grado di rilevare il battito cardiaco presente su uno smartphone. Questo ci permetterà di regolare la nostra velocità di corsa o attività fisica in base ai risultati trasmessi su un’apposita applicazione.

Tra le altre funzioni troviamo:

Un’interfaccia grafica semplificata, più minimale, pulita e semplice per l’intero sistema operativo che sarà Android 4.4 KitKat
Il lettore di impronte digitali potrà essere utilizzato non solo per sbloccare il dispositivo ma anche per i pagamenti in mobilità e per proteggere i propri contenuti da occhi indiscreti.
La modalità Bambini, che permetterà di lasciare senza preoccupazioni il proprio smartphone nelle mani dei bambini, nascondendo ogni applicazione e funzione equivoca, lasciando libero accesso soltanto ai giochi realizzati per un’apposita fascia d’età.
La Modalità Ultra Power Saving che permette di risparmiare la batteria in maniera radicale in un momento di estremo bisogno. Attivando questa modalità infatti, il telefono diventerà con una grafica bianca e nera, garantendo l’accesso esclusivamente alle applicazioni di primaria importanza come SMS e telefonate. Nessuna applicazione aggiuntiva, Application Store o quant’altro.

Scheda Tecnica:

Nome	Samsung Galaxy S5
Misure	14,2 cm di lunghezza; 7,25 cm di larghezza e 0,81 cm di spessore
Peso	145 grammi
Dimensioni dello schermo	5,1 pollici
Risoluzione dello schermo	1920 x 1080 pixel
Tipo di schermo	FHD Super AMOLED
Batteria	2.800 mAh ai polimeri di litio (removibile)
Memoria	Interna da 16 o 32 GB ed espandibile fino a 64 GB
Fotocamera principale	16 MegaPixel con HDR, Focus Selettivo, Virtual Tour Shot, Shot&More
Fotocamera secondaria	2,1 MegaPixel
Video	1080p Full HD a 30 fps con HDR e stabilizzatore
CPU	2,5 GHz quad-core
RAM	2 GB
WiFi	MIMO 802.11ac
Sistema Operativo	Android 4.4.2 KitKat
Sensori	Accelerometro, giroscopio, sensore di prossimità, bussola, barometro, Hall, sensore di luce ambientale, Gesture(IR), Lettore di impronte digitali, Sensore di rilevamento battiti cardiaci
Altro	Sensore Infrarossi, Bluetooth 4.0 BLE/ANT+, NFC, USB 3.0, IP67 Resistente all’acqua; Modalità Ultra Power Saving per il risparmio energetico; Download Booster; S Health 3.0 per il Fitness e l’utilizzo del sensore di battiti cardiaci; Quick Connect; Modalità Privata per proteggere i propri dati con il lettore di impronte; Modalità Bambini

Il Galaxy S5 sarà disponibile in 5 colorazioni (nero, blu, oro e bianco) a partire dall’11 Aprile. Nessun dettaglio è stato rilasciato circa il prezzo.

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Facciamo il Calabria Pride. Di Antonio98

La Calabria è la Regione più sfruttata, abbandonata, rapinata, insolentita d'Italia. Ieri, su “Calabria Ora” , il giudice Alberto Cisterna ha proposto una grande protesta pacifica. Giusto: prepariamo per agosto un “Calabria Pride”. Ieri sono arrivato a Cosenza, da Roma, in automobile. Per entrare in Calabria bisogna passare da Lagonegro e da Lauria. Sono due cittadine che distano circa venti chilometri l'una dall'altra. L'autostrada però era interrotta. Per ore. Ci hanno deviato su una stradina di montagna dove si marciava a dieci-dodici chilometri all'ora, tutti incolonnati dietro a un paio di Tir, un pullman e un'autobotte. Sui tornanti il Tir si fermava e faceva manovra. Ho lasciato Lagonegro alle 12 e 30 e sono rientrato in autostrada a

Lauria dopo le 14. Un'ora e mezzo abbondante. In bicicletta me la sarei cavata con un'oretta. Mentre guidavo pensavo ai milanesi che in un'ora e mezzo, o anche in un'ora, arrivano a Genova o a Torino o forse persino a Venezia e a Bologna se hanno un'auto veloce. Quei venti chilometri tra Lauria e Lagonegro sono più lunghi dell'intera Italia settentrionale. E sono comunque
la porta alla Calabria. Per entrare in macchina in Calabria devi passare da lì. Diciamo che la Calabria non ha continuità territoriale automobilistica con il resto d'Italia. Perché in un secolo e mezzo nessuno ha costruito una rete stradale? Qual è il prezzo che pagano i calabresi? Quanto ha speso lo Stato per le autostrade il Lombardia e quanto per quelle (quali?) in Calabria? Ho fatto queste riflessioni dopo aver letto l'articolo di Alberto Cisterna pubblicate ieri da “Calabria Ora”. Cisterna invitava i calabresi a dare vita a una rivolta, come stanno facendo i turchi che non ne possono più delle angherie del potere. La Calabria è il luogo più maltrattato, sfruttato, abbandonato, rapinato e insolentito di tutt'Europa. Possono i calabresi continuare a far buon viso, e sorridere, e magari - addirittura - ad assumersi le colpe per i torti ricevuti? Cisterna ha lanciato una proposta che questo giornale accoglie e rilancia: organizziamo un “Calabria Pride”, cioè un giorno per celebrare l'orgoglio calabrese. Facciamolo in una città importante della Calabria e possibilmente durante la stagione estiva. E facciamolo diventare un giorno di protesta, davvero unitaria, contro l'abbandono dello Stato e i soprusi del Nord. Mettiamo insieme tutte le forze disponibili: i partiti politici e i movimenti, prima di tutto, le istituzioni, i sindacati, i giornali, gli intellettuali, le associazioni della società civile. Costruiamo un grande fatto di “lotta politica”: vera, non di battaglia o di schermaglia di potere. Siamo capaci? Noi di “Calabria Ora” siamo a disposizione. Aspettiamo qualche risposta dal presidente della Regione, dai sindaci
delle città, e dai capi dei sindacati dei movimenti e di tutti i partiti politici. Meno battaglie interne e più battaglia politica. C'è qualcuno, in Calabria, in grado di accogliere questo appello, o dobbiamo arrenderci tutti?

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Clientele, disegni e quattrocento milioni sullo Stretto c'è un pozzo senza fondo. Di Antonio98

Del Ponte si parla dal 1969. Ma fin'ora non è stata messa neanche una pietra. Secondo la Corte dei Conti, tra il 1986 e il 2008, è costato poco più di 200 milioni di euro. Ma tra trivellazioni, progetti e personale la cifra totale dovrebbe arrivare al doppio. Eppure si continua a spendere senza risultati: la Regione Calabria è pronta a finanziare i primi corsi di formazione professionale

E' fatto di carta. Non si stufano mai di disegnarlo, di ritoccarlo nel suo slancio a una o due o a tre campate verso l'isola, d'immaginarselo indistruttibile mentre sotto un bombardamento nucleare la Sicilia e la Calabria sprofondano nel mare ma il loro Ponte resta lì intatto e perfetto, sospeso per miracolo nell'aria. Abbiamo pagato anche per questa prova di resistenza: lo studio "su un ipotetico attacco atomico". Paghiamo sempre per il Ponte che non c'è. L'altro giorno ci hanno presentato l'ultimo conto: 454 mila euro.

La regione Calabria è pronta a finanziare i primi corsi di formazione professionale per "preparare" otto tecnici che, a loro volta, dovrebbero "preparare" tutti i dipendenti che saranno assunti per aprire un cantiere o per distribuire gli stipendi alle maestranze. Il Ponte è un abbaglio lontano ma l'agenzia "CalabriaLavoro" ha già pubblicato il suo bando. Vogliono subito un esperto giuridico, tre informatici, due amministrativi, un valutatore e un revisore contabile. Ed è solo il primo, di bando. Quei furbacchioni di Catanzaro e di Reggio hanno annunciato tutti contenti che ne stanno sfornando un altro. Vogliono al più presto pure "gli addetti alla manutenzione dell'opera". Molto previdenti. Già pensano alla salsedine che aggredirà i piloni o i binari dove sfrecceranno i treni. Lo chiamano Ponte ma lo sanno tutti che è un pozzo. Se ci sta costando così tanto e ancora non c'è, quanto ci costerà il giorno quando - chissà quando - vedremo unite Scilla e Cariddi?

Non c'è. Qualcuno però dà a intendere che prima o poi ci sarà. Fino ad ora è servito solo per divorare soldi. I giudici della Corte dei Conti calcolano che siano stati spesi dal 1986 al 2008 poco più di 200 milioni di euro, c'è chi dice invece che i milioni sono quasi 300 e, se si aggiungono i costi delle trivellazioni degli ultimi mesi, la cifra totale dovrebbe sforare i 400. Numeri che ballano ma poi mica tanto. Quasi tutto il denaro è sparito in progetti. E in altri progetti. Sempre nuovi progetti. Ultimi. Finali. Definitivi.

E' una (carissima) visione onirica che ci insegue da quarant'anni - era il 1971 quando la legge numero 1158 prevedeva la costituzione della Società Stretto di Messina "per la realizzazione e la gestione del collegamento stabile fra la Sicilia e la Calabria" - e che ha fatto crescere quest'albero della cuccagna che ha arricchito le solite cricche di ingegneri e architetti, ha ingrassato eserciti di specialisti e consulenti, che ha scatenato gli appetiti di malavitosi perennemente in agguato sulle due sponde per accaparrarsi appalti. Due anni prima di quel 1971 era stato bandito dall'Anas e dalle Ferrovie dello Stato il "concorso di idee", 143 i lavori presentati: 125 firmati da italiani, 8 da americani, 3 da inglesi, 3 da francesi, poi ce n'erano anche uno tedesco, uno svedese, uno argentino e uno somalo. Tunnel a mezz'acqua ancorato al fondo con cavi di acciaio. Ponte sospeso a luce unica. Galleria sotterranea.

Da quel momento è stato un trionfo di carte e di soldi, di soldi e di carte. Si comincia subito a mangiare. Il compenso per il vincitore al "concorso di idee" - come ricorda Daniele Ialacqua di Legambiente in un saggio (C'era una volta il Ponte sullo Stretto, storia vera ma tragicomica) che sarà in libreria il prossimo dicembre - era di 15 milioni ma poi i vincitori risultarono a sorpresa 6 ex aequo. Per il secondo classificato erano previsti 3 milioni, ma anche i secondi furono 6. Se ne andarono così i primi 108 milioni di vecchie lire.