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martedì 30 aprile 2013

Champions League - Il Real sfiora l'impresa, ma in finale va il Dortmund


Non riesce l’impresa al Real Madrid, che batte per 2-0 il Borussia Dormund nella semifinale di ritorno di Champions League, ma non riesce a ribaltare il 4-1 subito in terra tedesca. Sono arrivate troppo tardi le reti di Benzema e Sergio Ramos, rispettivamente al minuto 83 e 88, e l’assedio finale non ha prodotto l’incredibile rimonta. In finale ci va la squadra di Klopp, che dopo 16 anni torna a giocarsi il trofeo più importante d’Europa. A Wembley i tedeschi se la vedranno con ogni probabilità con il Bayern Monaco, che deve gestire le quattro reti di vantaggio con il Barcellona, in un derby di Germania che si preannuncia accesissimo. Per Mourinho un’uscita a testa alta, in quella che potrebbe essere stata la sua ultima gara europea alla guida delle merengues.
REAL, TRE OCCASIONI CLAMOROSE SPRECATE.Mourinho, in avvio, punisce Pepe per la pessima prestazione dell’andata e schiera Essien terzino destro, con Ramos e Varane centrali. L’altra novità riguarda il centrocampo, con l’esclusione di Khedira dall’undici di partenza e l’inserimento di Di Maria (Modric arretrato in mediana). Klopp, invece, conferma interamente l’11 dell’andata, vittorioso per 4-1 sulle merengues. L’avvio del Real è da urlo, con il Borussia rintanato nella propria metà campo e i giocatori blancos ad attaccare, cattivi su ogni pallone e lucidi anche in fase di impostazione. Quello che manca ai padroni di casa, però, è la precisione sotto porta, visto che nei primi 15 minuti il Real ha 3 nitidissime palle gol, sprecate da Higuain dopo quattro minuti, Ronaldo dopo 10 e Oezil al quarto d’ora. Se nei primi due casi è bravo Weidenfeller che mura letteralmente l’attaccante argentino e CR7 a tu per tu, nella terza occasione è scellerato il piatto sinistro del tedesco che, nonostante avesse tutto il tempo per decidere il da farsi, calcia malamente a lato.
LA PRESSIONE SI ALLENTA. Passati indenni i primi 20 minuti di fuoco, il pressing feroce del Real Madrid si allenta, Modric e Xabi Alonso, eccezionali in avvio, iniziano a sentire la fatica e i tedeschi, piano piano, cominciano a prendere campo. Così, pur senza strafare, la squadra di Klopp, non
concede più palle gol agli spagnoli e anzi grazie alla velocità di Reus e Grosskreutz (subentrato a Gotze uscito per infortunio muscolare), crea qualche ripartenza pericolosa. Lewandwoski però, eroe all’andata con un poker messo a segno, è ben marcato nei primi 45 minuti da Sergio Ramos e non incide nella prima frazione. Lo 0-0 con il quale le squadre vanno a riposo tranquillizza gli ospiti e mette ancora più pressione ai madridisti, che lentamente abbandonano l’idea di impresa e i sogni di finale.
TRAVERSA LEWANDOWSKI, MOLLA IL REAL. Nel secondo tempo il Real inizia sempre generoso, ma rischia troppo nello scoprirsi, lasciando spazio alle ripartenze del Dortmund. Kuba Błaszczykowski è meraviglioso nel doppio lavoro di sostegno a Bender e aiuto a Reus in avanti. Il trequartista tedesco, migliore in campo per distacco, mette in porta prima Lewandowski, che fa tremare per 5 minuti la traversa con una bordata da dentro l’area, e poi offre un cioccolatino anche a Gundogan, che si fa ipnotizzare da due passi da Diego Lopez. Allora Mourinho, più per disperazione che per tattica, butta dentro Kakà e Benzema, togliendo un evanescente Higuain e un nervoso Coetrao, ma la sostanza sembra non cambiare.
UNO-DUE PAZZESCO BENZEMA-RAMOS. Sembra, perché dal minuto 83 accade l’incredibile. Kakà, ottimo il suo impatto nel match, manda dentro Oezil, che serve alla perfezione Benzema per l’1-0. Passano cinque minuto e dopo un super intervento di Weidenfeller su Ronaldo, arriva anche la seconda rete: Ramos scarica un sinistro sotto la traversa su assist di Benzema (ancora lui!) e ripare nei minuti finali il discorso qualificazione. Gli sforzi nel recupero, però, non bastano e il Real Madrid deve arrendersi ed uscire di scena per la terza volta in semifinale.
IN FINALE CI VA IL BORUSSIA. Mourinho abbandona il sogno di portare la decima Coppa a Madrid e di vincere, unico nella storia, la terza Champions con tre club differenti. L’avventura del portoghese in terra castigliana potrebbe essersi conclusa così, con la terza eliminazione in semifinale consecutiva. Il Borussia invece, gioisce 16 anni dopo, arrivando di nuovo finale e ben sapendo che l’ultimo precedente è un dolce ricordo: il 3-1 sulla Juventus a Monaco di Baviera. L’unica squadra imbattuta di questa Champions ci crede. La seconda Coppa Campioni della sua storia, che dovrà contendersi con ogni probabilità con i “cugini” del Bayern Monaco, non è così lontana come poteva sembrare a settembre, quando nessuno credeva nelle possibilità dei gialloneri, inseriti nel girone di ferro con Real, City e Ajax.

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