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martedì 30 aprile 2013

Imu, Berlusconi: «Toglierla o ce ne andiamo»

Sta ancora chiedendo la fiducia al Senato (poi, ottenuta) che il governo Letta deve affrontare il primo dei nodi della sua larga maggioranza: l'Imu. Silvio Berlusconi chiede sia l'abolizione che la restituzione dell'imposta municipale. «Non sosterremmo un governo che non attua queste misure né lo sosterremmo dall'esterno», ribadisce ancora martedì mattina. E bastano alcune frasi dette ai giornalisti da Dario Franceschini, ministro ai Rapporti con il Parlamento, per scatenare una raffica di interventi, minacce e rassicurazioni da parte dei due rami del «governissimo».
LE PAROLE DI FRANCESCHINI - Alle 9.21 del mattino l'agenzia Agi batte le seguenti parole del neoministro: «L'Imu non verrà tolta, ci sarà una proroga per la rata di giugno. Avremo quindi un problema di cassa per i comuni e ci sarà anche la questione di evitare l'aumento dell'Iva nell'estate 2013. Ci siamo appena insediati, ma la prossima settimana vareremo un provvedimento apposito. È comunque nostra intenzione evitare decreti legge omnibus».
Immediata la reazione del Pdl. «Le parole del ministro Franceschini sull'Imu non le possiamo condividere e chiediamo al presidente del Consiglio Letta che chiarisca le intenzioni del governo in sede di replica al Senato prima del voto di fiducia» dichiara il senatore Altero Matteoli. Ed Enrico Lettachiarisce: sull'Imu «vale quello che ho detto qui in Aula» dice il premier ai giornalisti. Ovvero: «Bisogna superare l'attuale sistema di tassazione della prima casa, intanto con lo stop ai pagamenti di giugno per dare il tempo al governo e al Parlamento di elaborare insieme e applicare rapidamente una riforma complessiva che dia ossigeno alle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti». Interviene anche il ministro degli Affari regionali Graziano Del Rio: «L'Imu verrà sospesa per la rata di giugno con l'impegno ad alleggerirla soprattutto per i meno abbienti. Il lavoro sarà fatto con il Parlamento, non possiamo sapere il punto di approdo».
Più tardi, è lo stesso Franceschini a tornare sulla questione e precisare: «Sull'Imu valgono le parole pronunciate dal presidente del Consiglio ieri (lunedì, ndr) alla Camera e riconfermate oggi». E spiega: «Siccome il pagamento della rata di giugno ha una scadenza, ci vuole un provvedimento entro
pochi giorni di rinvio o proroga». Dopodiché, aggiunge, si affronterà la questione della revisione dell'imposta. E nel pomeriggio Angelino Alfano scrive sicuro su Twitter: «L'Imu sulla prima casa non si pagherà a giugno né più avanti. È un fatto oggettivo su cui non abbiamo alcun dubbio».
UNIONE EUROPEA - Da Bruxelles la commissione Ue intanto avverte: «Gli obiettivi di bilancio per l'Italia non cambiano e il nuovo governo dovrà dire come intende rispettarli senza nuovo indebitamento». In ogni caso: «Abbiamo preso atto della dichiarazione di Letta sull'Imu, ma è presto per commentare, abbiamo bisogno di vedere i dettagli delle misure che verranno prese».
LE PARTI SOCIALI - I sindacati si dicono contrari all'abolizione. Per Cgil, Cisl e Uil «non va bene l'idea che si abolisca tout court l'Imu sulla prima casa, così vengono sottratte risorse a politiche più necessarie. Bisogna scegliere e dire che si difendono le persone con una sola casa, non chi ha 20 ville e 37 appartamenti, e con valore basso». Una posizione unitaria di cui si fa portavoce Susanna Camusso: «C'è bisogno di mettere dei cerotti alle emergenze costruite dai precedenti governi e di impostare una linea di politica economica che potrei sintetizzare in "redistribuire il reddito, redistribuire il lavoro"».

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