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mercoledì 21 marzo 2012

JUVE DA SOGNO 2-2 AL MILAN E VA IN FINALE

TORINO - Quel Diavolo di un Alex prima, quel fenomeno di Vucinic poi. Sono loro i carnefici del Milan di Ibra. Con le loro magie si regalano una notte da togliere il fiato e consegnano al popolo bianconero la finale di Coppa Italia. Non poteva essere più bello l'ultimo capitolo dell'infinita sfida di Alex al Milan, avversario di tante battaglie (32 incontri disputati, 10 gol realizzati), non poteva essere più dolce la notte di Vucinic, autore di un gol da leggenda e di una prestazione da fuoriclasse assoluto. Ma la magica notte dello Juventus Stadium non è stata solo di Mirko & Alex. La Juventus come collettivo ha risposto alla grande alle aspettative di un pubblico che ha spinto con un entusiasmo fuori dal comune la squadra alla finale di Roma del prossimo 20 maggio. La partita non era affatto semplice. Il Milan ha la genialità di Ibra (in dubbio fino all'ultimo per un'influenza), ha l'esperienza di Seedorf, la freschezza di El Shaarawy e l'affidabilità di Thiago Silva, oltre all'importante ritorno dell'ex Aquilani dal primo minuto. Dall'altra parte c'è una squadra con una voglia matta di regalarsi l'ennesima grande gioia stagionale. Per raggiungere la finale Conte si affida a Vucinic e l'acclamatissimo Del Piero in attacco con Giaccherini e Pepe a spingere sulle fasce. Le chiavi del centrocampo in mano a Pirlo, protetto dai muscoli di Vidal. Caceres, mattatore a San Siro con una doppietta, escluso dall'undici titolare. La prima frazione è emozionante. Le due squadre si affrontano senza paura e i colpi proibiti non mancano. Il Milan fa inevitabilmente la partita, la Juve riparte veloce provando a pungere in contropiede. Vucinic è incontenibile, tutte le azioni pericolose dei bianconeri passano dai suoi piedi. Dall'altra parte il claudicante Ibra non può essere in serata di grazia ma ha il merito di impensierire Storari al 20' con un tiro cross deviato in angolo dal portiere bianconero. Seedorf ci prova con una sballata conclusione dalla distanza, poi sale in cattedra Del Piero che al 28' sblocca il risultato mandando in estasi lo Juventus Stadium. Grande lancio di Pirlo per Lichtsteiner che crossa al centro per il capitano, bravo a superare Amelia e ad appoggiare in rete a porta vuota per la 287ª volta in carriera. L'1-0 accende gli animi. Allegri si infuria con il quarto uomo per il modo con cui Del Piero si libera di Mexes in occasione del gol. Aquilani entra sul ginocchio di Vucinic, Muntari lo emula su Lichtsteiner: per entrambi solo un cartellino giallo. L'arbitro Orsato fa fatica a contenere il nervosismo. I padroni di casa si galvanizzano e cercano il colpo del ko, approfittando di un momento di confusione della retroguardia rossonera ma il solito Vucinic e Pepe peccano di mira. Il Milan subisce, Ibra piano piano scompare. Allegri continua a polemizzare con la terna arbitrale. El Shaarawy al 43' se ne va sulla destra con uno stop a seguire da applausi ma il suo cross teso trova Bonucci prima di Ibrahimovic. La prima frazione si chiude con un'altra chance per Del Piero che di testa manca di qualche centometro l'appuntamento con la doppietta.

RIPRESA, CAMBIA TUTTO - Nella ripresa il copione cambia. Allegri preserva Ibrahimovic togliendolo dalla battaglia: al suo posto Maxi Lopez. Passano sei minuti e il Milan pareggia il conto con Mesbah che sfrutta al meglio un'incredibile leggerezza di Pepe che si lascia scappare l'avversario, lesto ad insaccare di testa su un lancio di Mexes. L'1-1 impaurisce una stanca Juventus che concede troppo campo ai rigenerati avversari. Conte corre ai ripari inserendo forze fresche: fuori Pepe, dentro Marchisio con Giaccherini spostato sulla destra. Muntari mette due volte i brividi a Storari con due inserimenti centrali di rara pericolosità. Del Piero prova a regalare magie ma non riesce mai a crearsi uno spazio per il tiro. Vucinic continua a spingere e al 68' inventa una giocata da applausi in area rossonera con dribbling secco su Mexes e palla calciata a lato di un palmo. Allegri toglie dal campo Aquilani per l'altro ex al veleno Nocerino. Conte risponde con Borriello al posto di Del Piero che esce al 73' prendendosi la standing ovation dei suoi tifosi. L'entusiasmo del popolo della Juve si ghiaccia all'81' quando Maxi Lopez si inventa un gol di rara bellezza: dribbling secco su Bonucci dal limite e botta sotto il 'sette' imparabile per Storari. Tutto da rifare per i padroni di casa che prima dei supplementari hanno tre chance per il pari, prima con Borriello e poi due volte con Vucinic. Niente da fare, il risultato non cambia più. La Juve conosce la prima sconfitta stagionale nei novanta minuti: per decidere la finalista servirà l'extra time.

VUCINIC, UN EUROGOL - L'inizio dei supplementari è tutto di marca bianconera. Vucinic prende in mano la situazione e si scatena entrando come il burro nella stanca difesa avversaria. Prima impegna Amelia con un diagonale insidioso che diventa un assist per Marchisio che calcia alle stelle, poi si inventa al 96' un gol da antologia con un tiro da fermo dai 35 metri dalla traiettoria imparabile. Lo Juventus Stadium può esplodere di nuovo in una girandola di emozioni che sembra non finire mai. I minuti scorrono lentissimi e la tensione resta alta. Le due squadre sono alle corde e in riserva d'ossigeno. Il Milan cerca il gol qualificazione affidandosi a mischie confuse che trovano in Chiellini una barriera invalicabile. Al triplice fischio è festa grande: la Juve centra la sua 14ª finale di coppa Italia.

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