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venerdì 24 agosto 2012

DOPING NEL CICLISMO, ARMSTRONG RADIATO A VITA

Dramma per Lance Armstrong. Il pluripremiato ciclista getta la spugna: non si oppora' alle accuse dell'agenzia americana anti-doping. L'annuncio a sorpresa ha un effetto immediato: l'Usada gli togliera' i sette titoli di campione del Tour de France, conquistati fra il 1999 e il 2005, e lo radiera' a vita dalle gare di ciclismo. ''Arriva un momento nella vita di ogni uomo in cui si deve dire: quando e' troppo, e' troppo. Per me questo momento e' ora. Ho affrontato - afferma Armstrong - le accuse di aver tradito e di aver avuto un vantaggio ingiusto nel vincere i miei sette Tour dal 1999''. Armstrong punta il dito contro il numero uno dell'Usada, Travis Tygart: ''Negli ultimi tre anni sono stato soggetto di due indagini penali federali in seguito alla caccia alle streghe di Travis Tygart''. E ancora: ''Io so chi ha vinto quei sette Tour. Nessuno puo' cambiarlo, neanche Travis Tygart''. ''E' un giorno triste per tutti quelli che amano lo sport. Questo e' un esempio che spezza il cuore di come la cultura dello sport del vincere a tutti i costi, se non controllata, supera la giusta, sicura e onesta competizione'', mette in evidenza Tygart commentando l'annuncio di Armstrong. L'Usada ha aperto una procedura formale nei confronti di Armstrong in giugno: una documentazione di 15 pagine in cui l'agenzia affermava di essere in possesso di prove contro il sette volte vincitore del Tour De France. Fra queste campioni di sangue prelevati al ciclista nel 2009 e nel 2010 ''perfettamente compatibili con manipolazioni sanguigne, incluso l'uso di Epo o di trasfusioni'', si leggeva nella notifica delle accuse mosse ad Armstrong. L'Usada precisava inoltre di avere ''numerosi corridori che testimonieranno in base alla loro conoscenza personale, acquisita guardando Armstrong mentre si dopava'' o tramite ''ammissioni'' dell'ex ciclista. UCI, 7 TOUR? USADA CI SOTTOPONGA DECISIONE - Si profila una 'guerra' attorno alla cancellazione dei sette Tour de France di Lance Armstrong. Dopo che il campione americano ha rinunciato a difendersi dall'accusa dell'agenzia Usa antidoping e l'Usada stessa ha annunciato che intende revocare tutti i titoli vinti dal ciclista, interviene infatti la federazione mondiale del ciclismo: "Secondo le regole dell'agenzia mondiale antidoping - è la posizione Uci - in assenza di un processo devono essere presentati ad Armstrong, all'Ama e a noi delle decisioni motivate. E noi le aspettiamo" AMA, ERA MEGLIO SE ARMSTRONG SPIEGAVA I FATTI - Il presidente dell'Agenzia mondiale antidoping (Ama), John Fahey, ha espresso dispiacere per il fatto che Lance Armstrong non possa difendersi pubblicamente di fronte ad un tribunale dopo la sua decisione di rinunciare a proseguire la battaglia giudiziaria contro l'agenzia americana antidoping (Usada). "Mi sarebbe piaciuto che le accuse, le insinuazioni, le indiscrezioni che si rincorrono da anni fossero esaminate da un tribunale tramite una udienza pubblica nell'ambito di una giusto procedimento, qualunque fosse stato l'esito, affinché il mondo intero conoscesse i fatti", ha detto John Fahey alla radio australiana ABC. Armstrong non ha mai cessato di proclamare la sua innocenza. L'americano ha ribadito oggi di avere le mani pulite e la coscienza tranquilla, mentre annunciava l'intenzione di abbandonare la sua battaglia contro l'Usada che lo accusa di essersi dopato tra il 1999 e il 2005. Questa decisione, secondo John Fahey, assomiglia molto ad una confessione di colpevolezza. "Non ci possono essere altre interpretazioni" ha aggiunto il presidente dell'Ama. Armstrong ha preso la sua decisione dopo il rigetto da parte del tribunale federale di Austin, in Texas, del suo ricorso contro l'Usada, che lascia campo libero all'agenzia antidoping per proseguire la sua inchiesta contro il 40enne ciclista. Armstrong perderà i sui sette titoli del Tour de France e sarà radiato dal ciclismo professionistico, secondo il direttore dell'Usada, Travis Tygart.

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